“Tropea Arcaica e Contemporanea: dialogo e confronto tra due realtà”.

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Ha aperto i battenti presso la Biblioteca Calabrese, situata in pieno centro a Soriano Calabro, la mostra su San Francesco di Paola, da titolo “Iconografia e iconologia di San Francesco di Paola dal XVI al XX secolo nella collezione di libri stampe e disegni della Biblioteca Calabrese di Soriano Calabro”.

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Riceviamo e pubblichiamo

festa del fungo fotogruppoCon grande soddisfazione posso affermare quanto un'associazione di una certa importanza non solo a livello culturale ma anche socio-economica come la Pro-Loco sia indispensabile per il proprio paese. A dimostrazione di ciò i notevoli risultati della I edizione Festa del fungo organizzata in concomitanza dei festeggiamenti di San Bruno con la partecipazione sia di singoli artigiani e sia dell'associazione culturale “Il Brigante”.

Testimonianze dei risultati rappresentati soprattutto dal grande flusso di turisti e stranieri provenienti da ogni parte della calabria che hanno potuto godere delle vere bellezze di questo paese, oltre che paesaggistiche e storico-artistiche, il vero successo dovuto alla rinascita anche se per poco di quei vicoli interni del centro storico di cui un tempo erano il motore economico della nostra zona. Infatti nelle vie più caratteristiche come Via Sette Dolori e Via San Gerolamo fino a qualche decennio fa prima che l'artigianato locale scomparisse del tutto, vi erano botteghe di ogni genere. Varie maestranze che con il loro sapere e la loro manualità hanno dato prestigio a questo paese.

La Pro-Loco di Serra San Bruno grazie soprattutto al lavoro di un gruppo di ragazzi all'interno dell'associazione tra l'altro molto unito e coordinato, è riuscita a far rivivere anche ai propri paesani l'emozione di quel borgo di una volta. Inoltre il programma previsto e rispettato in tutti i suoi aspetti si è rivelato molto proficuo specie per i ristoratori che con il loro menù a base di funghi sono riusciti ad attirare una marea di turisti i quali hanno potuto godere anche della mostra micologica allestita presso Palazzo Chimirri, coordinata dai micologi lametini Gennaro Di Cello e Vincenzo Curcio, dall'esperto micologo dell'azienda sanitaria di Vibo Valentia Tommaso Daffinà e il naturalista serrese Giuseppe Pisani. Una mostra ad hoc che ha messo in evidenza la grande varietà di funghi presenti in questa zona dove appunto durante l'escursione sono stati rilevati ben 170 esemplari, dai più gustosi e prestigiosi ai più tossici e anche mortali. Tre giornate intense dedicate soprattutto a quello che è il prodotto principe della nostra terra “i funghi”, in cui si è riscontrato un grande successo grazie anche alla collaborazione di Serfunghi Calabretta Bruno, molto disponibile nel guidarci in questa avventura.    

Franco Giancotti, Presidente della Pro-Loco di Serra San Bruno

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mini funghiOn the news di sabato 11 ottobre, a partire dalle ore 10, sulle frequenze di Radio Serra 98 è speciale: “Funghi e micologia, che passione”. Ospite in studio, ai microfoni di Antonio e Francesca, il prof. Maurizio Siviglia, presidente del gruppo micologico “Abete bianco” di Serra San Bruno. 

In questa  “escursione”, si cercherà di scoprire quali sono la flora, il territorio e le condizioni climatiche adatte a favorire la ricerca dei funghi, i metodi di conservazione, i piatti tradizionali di questo fiore all’occhiello della cucina serrese. Ancora, si parlerà del prossimo impegno del gruppo micologico “Abete bianco”: la sesta edizione della mostra micologica. 

Segui la diretta: http://tunein.com/radio/Radio-Serra-RS-980-s3103/
Per i vostri interventi: sms o whatsapp al 324 833 1898 o in diretta telefonica allo 0963.71669.
On the News RELOADED (puntate precedenti):http://www.mixcloud.com/OnTheNewsReloaded/

 

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proloco mostra_funghiAll’interno della manifestazione “La festa del fungo”, organizzata dalla Pro Loco di Serra San Bruno, la prima giornata è stata dedicata alla raccolta di funghi in quattro diverse località montane: monte Pecoraro, Santa Maria, “Bellu-Angilaru” e Rosarella. I micologi lametini Gennaro Di Cello e Vincenzo Curcio, con l’aiuto di Tommaso Daffinà e del naturalista serrese Giuseppe Pisani, hanno coordinato i quattro diversi gruppi predisposti per la raccolta dei funghi. I partecipanti alla raccolta hanno selezionato circa 120 specie, utili ad organizzare la mostra – ancora in corso – allestita all’interno di Palazzo Chimirri. I funghi raccolti sono stati catalogati in base al loro grado di tossicità.

Nel pomeriggio di ieri, i micologi Di Cello e Curcio, hanno tenuto un seminario durante la mostra, descrivendo ai presenti la composizione delle spore del fungo anche grazie ad una analisi fatta al microscopio. L’inziativa, per l’entusiasmo degli organizzatori, ha fatto registrare un alto numero di visitatori giunti nella cittadina della Certosa da più parti della Calabria.

Di Cello, ha invitato i partecipanti ad essere cauti nella scelta dei funghi e a non utilizzare metodi non scientifici per determinarne la commestibilità. «Molte volte – ha spiegato il micologo – si usa impropriamente bollire i funghi con l’aglio per capire se lo stesso è commestibile o meno. Da questo esperimento poco affidabile, ne viene fuori che se il fungo diventa nero non è commestibile, se invece il colore non muta lo è. Affidarsi a questo esperimento potrebbe essere rischioso, dato che, come tutti sanno, esistono in natura funghi, che per il loro alto grado di tossicità, possono essere mortali».

Oltre al fattore commestibilità, Di Cello ha anche spiegato quanto il fungo sia importante per il bosco. Le varie specie, a seconda di come traggono il nutrimento, si dividono in simbionti, parassiti e saprofiti: i primi (il porcino ad esempio) vivono in simbiosi con la pianta, per questo non sono coltivabili. I parassiti (chiodini) colpiscono la pianta ma solo nelle parti ammalate della stessa. I saprofiti (lingua di bue), comunemente conosciuti come gli spazzini del bosco, vivono al di sopra della pianta morta, trasformando la sostanza organica in elementi più semplici, utilissimi alla sopravvivenza del bosco. «I funghi – ha detto in conclusione Di Cello – sono il simbolo di un bosco rigoglioso. La mancanza degli stessi, sono sintomo di un terreno povero e debilitato».

La tre giorni proseguirà oggi con la vera e propria Festa del Fungo, caratterizzata dalla presenza di stand lungo Corso Umberto e del “Sentiero dell’artigiano” realizzato nel cuore del centro storico, dove sono stati allestiti diversi locali per ricalcare gli ambienti delle vecchie botteghe artigianali. Sempre nella giornata di oggi, sia a pranzo che a cena, sarà possibile gustare, in tutti i ristoranti che hanno aderito all’iniziativa, menù completi a base di funghi al prezzo eccezionale di soli 15euro. In questo momento è anche in corso la mostra “Tra lumi e scuru” promossa, nell’ambito della stessa tre giorni, dall’Associazione Culturale Il Brigante. 

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mini brognaturo_municipioAl via la seconda edizione della rassegna culturale “Confronti. Idee ed esperienze per una Calabria nuova”. Anche quest’anno, la manifestazione – diretta dall’architetto Merilia Ciconte – si terrà a Brognaturo, all’interno dell’ex convento dell’Annunziata, il 26 agosto a partire dalle ore 17. La tre giorni, promossa dall’amministrazione comunale, si aprirà con un dibattito sull’emigrazione, nel contesto del quale è stata allestita una mostra a tema dal titolo “Il Bianco e Nero dell’emigrazione” curata Emanuele Rizzo, membro dell’organizzazione. La prima serata si concluderà (ore 21) con il concerto-documentario Ars Populi “A strata e casa”.

Mercoledì 27 agosto, sempre a partire dalle ore 17, verrà affrontato il tema del femminicidio con il contributo della criminologa Antonella Larobina. Subito dopo, il poliedrico attore-regista Alberto Micelotta, presenterà sul tema un monologo scritto di suo pugno. A seguire, il dibattito culturale si sposterà sul campo dell’arte. Per l’occasione, sarà allestita una mostra d’arte contemporanea di giovani artisti dell’accademia di Catanzaro, curata da Tonino Sabatino.

All’ultimo giorno di dibattiti, sabato 30 agosto, prenderanno parte diversi amministratori locali, che si confronteranno con i cittadini sul tema della legalità, incentrando perlopiù il dibattito sui beni confiscati alle mafie. In questo contesto, ci sarà anche la partecipazione del sodalizio Libera e di rappresentanti di cooperative che gestiscono alcuni dei terreni confiscati alle cosche mafiose.

«Tre giorni di cultura e temi sociali – hanno fatto sapere gli organizzatori – che contribuiranno ad arricchire il programma, promosso dalle varie associazioni culturali del luogo, in onore dei festeggiamenti della patrona Maria Ss della Consolazione. L’obiettivo che si pone il sindaco Iennarella – hanno concluso – insieme allo staff organizzativo, è quello di far diventare “Confronti” un evento consolidato, che possa ripetersi ogni anno, all’interno del quale poter discutere di argomenti che possano contribuire alla crescita culturale del territorio».

Le mostre rimarranno aperte al pubblico fino al 4 settembre.

 

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terremoto1783A Soriano Calabro la terra tremò paurosamente alle ore 20.00 di quel tragico 7 febbraio 1783, quando una forte scossa di terremoto - con un’intensità pari all’undicesimo grado della scala Mercalli - mise letteralmente in ginocchio tutto il comprensorio. Una tragedia comunque annunciata visto che nell’arco delle 48 ore precedenti si era registrato uno sciame sismico di, addirittura, 949 scosse che aveva irrimediabilmente distrutto gran parte dei territori della nostra regione e della Sicilia, mietendo oltre 50mila vittime.

Per ricordare quei tragici giorni, a partire dalle 17.00 di ieri fino al prossimo 2 aprile, proprio a Soriano, nei locali della “Galleria Corrado Alvaro”, la Biblioteca Calabrese ha organizzato una mostra artistico-documentaria denominata “La fine del mondo. Terremoto, ferro e fuoco a Soriano nella Calabria Ultra seconda del 1783”, nell’ambito della quale, si racconteranno proprio le tristi vicende del terremoto del 1783 attraverso l’esposizione di rari documenti storici, stampe, incisioni e “puntesecche” risalenti ai secoli XXVIII e XIX.

 

 

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mini enzovelloneDai personaggi che hanno fatto la storia della politica italiana, a quelli simbolo nella lotta alla mafia, passando anche da chi, come Del Piero e Maradona hanno, seppur con sfumature diverse rappresentato il calcio italiano. Sono tanti i volti rappresentati nella mostra di pittura di Nazzareno Vellone, inaugurata lunedì scorso presso la biblioteca comunale e aperta fino al prossimo 31 agosto. Presenti anche volti dello spettacolo e della Chiesa. Ma non poteva mancare sicuramente quello di Enzo Vellone, fratello dell' artista  penna storica de 'Il Quotidiano della Calabria', scomparso qualche anno addietro. 'Nel bene e nel male' è stato il titolo scelto da Nazzareno Vellone, per inaugurare una delle sue tante personali di pittura, dedicata al compianto fratello. Un titolo scelto non a caso, in quanto i personaggi rappresentati hanno caratterizzato sia nel bene che nel male la vita dell' artista, che ha preso spunto anche da una celebre canzone di Cristiano De Andrè. La tecnica utilizzata è quella della pitscultura, ovvero pittura e scultura allo stesso tempo. Ancora una volta, dunque, Vellone sfoggia tutta la sua professionalità e creatività. Ma quella che sarà aperta fino a fine agosto, però, non è soltanto l'unica mostra dell' artista che, in questi anni, ha avuto l'onore di ricevere apprezzamenti dai maggiori critici italiani. Primo fra tutti Vittorio Sgarbi, il quale in occasione della personale di pittura organizzata dal Comune di Zavattarello, in provincia di Pavia, nel 2009, ha deciso di essere presente e ammirare le opere dell' artista serrese.

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mini TropeaFestivalLeggerScrivereSERRA SAN BRUNO – S’inseriscono nell’ambito del Tropea Festival “Leggere&scrivere” le manifestazioni previste per domani mattina nella cittadina della Certosa. La prima parte della tappa serrese è costituita da una mostra dal titolo “Dagli amanuensi ai digitanti” presso il Museo della Certosa, partner del TropeaFestival. «Dalla biblioteca del monastero vengono, in questa occasione, per la prima volta, portati alla fruizione del pubblico, opere di particolare interesse bibliografico. Si tratta di un percorso nella produzione editoriale relativa al testo più diffuso e stampato a lmondo: la Bibbia. All’interno delle biblioteche certosine questo libro conserva un posto di grande rilievo poichè la lettura e la meditazione del testo sacro hanno avuto da sempre, all’interno di questo particolare ambiente monastico, una grande importanza. Ne è testimonianza il fatto che all’interno delle mura certosine è nata la pratica della Lectio divina, che è la lettura orante della Sacra Scrittura, diffusa oggi in tutta la Chiesa. La mostra ripercorre le tappe essenziali di questo uso ininterrotto nei secoli, esponendo materiale bibliografico antico e di pregio, ma non trascurando di evidenziare lungo il percorso l’evoluzione e le costanti che hanno caratterizzato in modo particolare l’editoria biblica. Pertanto sono esposti in ordine tematico e cronologico edizioni che partono dal sedicesimo secolo , fino a raggiungere le edizioni elettroniche e le recentissime versioni per ebook. Le opere sono esposte in base alle loro caratteristiche bibliologiche o filologiche: accanto alle edizioni con caratteri greci ed ebraici si troveranno le edizioni arricchite da illustrazioni o da tavole geografiche, insieme alle edizioni in folio si vedranno le varie versioni nelle lingue moderne. Una mostra che apre uno squarcio su un fenomeno bibliografico che non manca di riflessi sulla storia della spiritualità e sulla cultura di tutto il mondo». La mostra è a cura di Fabio Tassone e Maria Grazia Franzé in collaborazione con Antonio Zaffino, Giuseppina Polito e Massimo Dominelli. La seconda parte della tappa serrese è rappresentata  dal convegno “Dopo il millennio. Natura, ambiente e sviluppo sostenibile” che si terrà presso l’Istituto Alberghiero dell’Istituto d’Istruzione Superiore “Luigi Einaudi” e che verrà moderato dallo storico Tonino Ceravolo, ospiti Mario Tozzi (Geologo e divulgatore scientifico)e Mauro F. Minervino (Antropologo e scrittore). «Natura, ambiente e sviluppo sostenibile sono il focus di uno degli eventi più attesi del festival, che offrirà una riflessione propositiva riguardo alla conservazione e protezione delle splendide, ma anche tormentate terre che si affacciano sul Mediterraneo, sulle quali gli ospiti chiamati a dibattere convergono unanimemente nel riconoscerne l’alto valore. Mauro Francesco Minervino, professore ordinario di Antropologia Culturale ed Etnologia nell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, giornalista, scrittore e autore di saggi e volumi sulla letteratura di viaggio, farà un excursus generale sulle questioni inerenti il quadrante euro mediterraneo come mare e culla della civiltà, come sui prolifici incontri (e scontri) tra culture. Si parlerà anche di turismo ecosostenibile, ambiente, sviluppo e territorio nell’area Mediterranea». 

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santa mariaSERRA SAN BRUNO - A sentire il sindaco Rosi dai palchi della campagna elettorale, a Serra, negli anni avvenire avremo mangiato pane e cultura. Un sentiero vergine da battere con l’ausilio di tanti assi nella manica: il vecchio carcere da ristrutturare e da adibire a biblioteca comunale, il mercato coperto convertito in teatro, l’ex kursaal trasformato in centro convegni. Per un paese, tutt’ intero, che sarebbe divenuto presto capitale spirituale d’Europa. Che poi a dire il vero, in che cosa sarebbe consistito questo tanto sbandierato titolo mistico continentale, nel concreto non lo ha mai saputo nessuno. Forse neanche lui.

Poi passano i mesi e le linee di demarcazione si fanno più sottili, i dubbi si sciolgono, i proclami si scoloriscono. Oggi tutti ci vedono chiaro. E le promesse si sono rivelate eloquenti bugie: a Serra della ‘cultura’ non s’è vista neanche l’ombra. Ma quel che è peggio è che proprio da parte dell’amministrazione stessa, con cadenza quasi quotidiana, arrivano pesanti contributi a sostegno di questo inarrestabile sprofondo intellettuale che sta inghiottendo tutto il paese. Sempre più in basso.

La scorsa domenica, il 26 agosto, immerso nel suggestivo scenario del santuario di Santa Maria si è tenuta un’interessante rassegna volta a valorizzare oltre che le risorse artistiche, anche quelle letterarie, culturali e spirituali del nostro territorio. L’evento, organizzato dal caffè letterario ‘Civitas Bruniana’ presieduto dal professor Bruno Tozzo, ha riunito pittori, scultori, fotografi, poeti, scrittori e molti altri artisti serresi. Un lodevole contributo volto a stimolare il risveglio della cultura cittadina, partendo proprio dai propri nomi. Da quello che già abbiamo in casa.

La mostra ha ricevuto il patrocinio del comune di Serra San Bruno, ma solo sui manifesti. Infatti il sindaco si è reso latitante per tutta la giornata, e quindi il suo intervento atteso e previsto in scaletta, non è mai arrivato. Oltre al danno la beffa. Gli artisti invitati all’iniziativa, una ventina di giovani mossi dall’estro e, soprattutto, dalla passione artistica, e per cui chiaramente non era previsto alcun rimborso spese o cachet, hanno trovato un’amara sorpresa ad attenderli alla fine dell’evento. Una multa ciascuno schiacciata sotto al tergicristallo delle rispettive auto. Divieto di sosta. Euro 40.

Inizialmente gli artisti avevano avuto il libero accesso alla zona pedonale per agevolare le manovre di carico e scarico delle stampe, delle sculture, dei quadri e dei cavalletti su cui esporre le opere, poi senza ricevere alcun preavviso o invito a spostare le auto, si sono appunto ritrovati con le contravvenzioni in bella mostra sul lunotto. Per evitare questa ennesima figuraccia, a discapito di ragazzi che dopo tutto si stavano solo impegnando a valorizzare il buon nome della città agli occhi dei molti visitatori e turisti presenti ai piedi del Santuario di Santa Maria, sarebbe servito solo un pizzico di buon senso e di raziocinio. Sarebbe bastato un avviso, un accenno da parte dell’addetto della polizia municipale e le auto sarebbero state presto sgombrate ed anche questa disavventura si sarebbe evitata. A nulla sono servite le contestazioni da parte di chi comunque stava semplicemente agendo per dare lustro al buon nome di Serra, di quella ventina di artisti serresi capaci, in un solo pomeriggio, di contribuire alla diffusione della cultura locale molto più di quanto abbia saputo fare l’intera classe dirigente in un anno e tre mesi di amministrazione.

Forse è arrivato il momento di iniziare a pensare che la ‘cultura’ non è per noi serresi. Non ci appartiene, anzi non la meritiamo. Perché le amministrazioni non le impone nessuno. Si scelgono. E questa è quella che abbiamo scelto. Basti pensare che nell’anno del primo centenario della morte di Mastro Bruno Pelaggi, nessuno degli amministratori si è ancora preoccupato anche solo di pronunciare il nome del ‘poeta scalpellino’. Di spendere una parola a riguardo. Come se non fosse mai esistito. Anzi come se fosse stato un criminale, una piaga sociale da dimenticare, una pagina nera da nascondere. Di cui meno se ne parla e meglio è. Invece, in realtà, è Mastro Bruno, una delle voci poetiche dialettali più interessanti e meritevole di attenzione della storia letteraria e sociale dell’intero Meridione.

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