mini auto_tassoneSERRA SAN BRUNO - All'indomani del grave episodio che ha visto protagonista il consigliere comunale Mirko Tassone, la cui autovettura è stata data alle fiamme da ignoti, proseguono gli attestati di solidarietà nei confronti dell'esponente politico serrese. Dopo quello dell'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Bruno Rosi, anche il movimento politico ''Al lavoro per il cambiamento'' esprime «solidarietà e vicinanza» al rappresentante del gruppo in seno all'assise cittadina. «Si tratta di un episodio gravissimo - ha affermato Michele Grenci, coordinatore di ''Al lavoro per il cambiamento'' - che tutti noi del movimento condanniamo con fermezza. Ci auguriamo che le forze dell’ordine possano individuare quanto prima gli autori di questo becero atto, figlio di una logica anacronistica dettata dall’ignoranza. Siamo sicuri, però, - chiosa Grenci - che Tassone non si lascerà intimidire. Noi saremo sempre al suo fianco, nella battaglia per la legalità e per una politica seria, al servizio della gente e lontana da ogni compromesso». Vicinanza e solidarietà vengono espresse anche dal circolo locale del Partito democratico. «Condanniamo con fermezza questo vile gesto di criminalità che contribuisce a turbare la serenità della nostra comunità cittadina – si legge nella nota-. Coloro che agiscono in maniera così scellerata dimostrano la chiara intenzione di voler interrompere il processo di legalità e trasparenza che per secoli ha contraddistinto la storia di Serra San Bruno. Auspichiamo, pertanto, che tale fenomeno non venga sottovalutato e che le forze dell’ordine, già mirabilmente impegnate nelle operazioni di investigazione, assicurino alla giustizia i mandanti e gli esecutori di questa esecrabile intimidazione che consideriamo essere inaudita e lontana dalla cultura democratica del popolo serrese. Allo stesso tempo, invitiamo il consigliere Tassone a continuare la sua attività in consiglio comunale ben sapendo che il Partito democratico è e sarà sempre paladino dei valori che sono alla base del vivere civile».

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mini loiero_e_lombardoRiceviamo e pubblichiamo:

L'accordo politico raggiunto dall'MPA di Raffaele Lombardo con il PDL di Silvio Berlusconi, che in previsione delle prossime elezioni porta il movimento all’interno della coalizione di centro-destra, mi trova ideologicamente in disaccordo. Quale democristiano che guarda a sinistra, mi sento come un pesce fuor d'acqua, in una profonda contraddizione tra cosa sono politicamente e cosa è diventato l'Mpa alleandosi con il PDL.

La mia permanenza in questo “mostro” è terminata. Pertanto mi dimetto da Coordinatore dell'Mpa, rimanendo militante del Movimento politico Autonomia e Diritti del Presidente Agazio Loiero, a cui chiedo, per reagire a queste “alleanze prostitutive”, tramite comunicazione della presente alla Coordinatrice Regionale Bianca Rende, di convocare urgentemente un’assemblea programmatica delle imminenti elezioni politiche per le quali il Vibonese vuol fornire ancora una volta il proprio contributo a difesa dei suoi territori e, più in generale a difesa del Sud.

 

Vincenzo Albanese

(militante Autonomia e Diritti)

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mini studenti_sorianoRiceviamo e pubblichiamo:

Non si può morire a 19 anni!! Per nessun motivo!!  Che i mediocri continuino a ritagliarsi un ruolo con l’arroganza e la violenza è una atrocità, una barbarie a cui bisogna porre fine. E’ necessario che finisca questa spirale di violenza che si è abbattuta sul nostro territorio! Quando potremo riappropriarci di tutto quello che lentamente questa gentaglia ci sta sottraendo? Solo l'unione della società civile ed un moto di ripulsa verso questi atti aberranti possono far sperare in un futuro migliore... solo condannando, non solo i gesti di inciviltà in quanto tali, ma la mentalità mafiosa che ci sta dietro e li alimenta potremo sperare in un cambiamento in meglio per la nostra comunità.

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mini referendumcastaUn dilemma kafkiano che rimbalza da internet agli uffici elettorali di tutta Italia. Una proposta di referendum che c’è ma non si vede. A Genova e Milano la raccolta firme è partita. Anche a Roma. A Bologna pure ma non si trovano i moduli. A Parma, il nuovo sindaco grillino, paladino della democrazia diretta, non ne vuole parlare. Il sud latita, e non è una novità. Un noir mediatico-burocratico-istituzionale di difficile interpretazione. Una raccolta firme enigmatica proposta da un movimento di cittadini che, al di là dei nobili propositi, ce l’ha messa davvero tutta ad accrescere il caos attorno alla questione. Un polverone che non vuole spegnersi e che arriverà presto nelle stanze della Cassazione. Ma andiamo per gradi. Da qualche mese l’Unione Popolare, questo il nome del movimento promotore, sta sostenendo con una forte campagna su internet il ‘referendum anti-casta’. Anche se in realtà il quesito non andrà ad intaccare tutti i privilegi dei politici, ma solo la diaria. E non sarebbe poco: 4.500 euro, più o meno, al mese.

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mini Hans_Richter_-_Dreams_that_money_can_buy_still_1947Riceviamo e pubblichiamo:

 

A partire da sabato 30 giugno 2012, il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) ospita un’importante mostra retrospettiva – la prima su territorio nazionale – dedicata ad Hans Richter (Berlino, 1888 – Locarno, 1976). Artista poliedrico enormemente affascinato dalle infinite possibilità espressive fornite dal mezzo cinematografico, di cui fu uno dei massimi sperimentatori, Richter fu tra i padri fondatori del Dadaismo, nonché uno dei suoi maggiori esponenti.

Dopo un primo periodo espressionista, in cui dipinti e disegni risentono della forte influenza del movimento Der Blaue Reiter, Richter si trasferisce a Zurigo, dove, nel 1917, dà vita, con Tristan Tzara e Hugo Ball, al movimento Dada e, due anni più tardi, fonda, assieme ad Hans Arp e Marcel Janco, il Group des Artistes Radicaux. Contemporaneamente, comincia a sperimentare con i Rotoli dipinti, di derivazione cinese, nel tentativo di rendere al meglio l’idea di movimento, trasportando la figura oltre i limiti del quadro tradizionale. Il passaggio dietro la macchina da presa, avvenuto a partire dal 1917, è per lui una scelta obbligata. Nascono così i primi cortometraggi, tra cui, fondamentali sono quelli della serie astratta Rhythmus (1921 – 1925). Nel 1940, Richter si trasferisce a New York, dove realizza due lungometraggi, entrambi presenti in mostra: Dreams That Money Can Buy (1947) e 8 x 8: A Chess Sonata in Eight Movements (1957), nati dalla collaborazione con Max Ernst, Jean Cocteau, Fernand Léger, Alexander Calder e Marcel Duchamp.

La mostra, realizzata in collaborazione con l’associazione culturale De Arte e promossa dall’associazione Oesum Led Icima, raccoglie una settantina di opere di Richter, tra oli, collage, carboncini, disegni, serigrafie, acqueforti, lettere e cartoline Dada, a testimonianza dell’estro e della poliedricità dell’artista, oltre a ventotto importanti sperimentazioni cinematografiche dadaiste (tra cui alcuni cortometraggi di Marcel Duchamp, Fernand Léger e Man Ray), coprendone così l’intera carriera artistica e mettendo in risalto la continuità tra pittura e cinema, anch’esso inteso da Richter alla stregua di una vera e propria arte visiva. «Considero il cinema come una parte dell’arte moderna, soprattutto come un’arte visibile – scriveva il grande artista –. Ho sperimentato, per così dire a mie spese, che certi impegni della pittura possono essere realizzati solamente nei film. Il film è lo sblocco di alcune delle strade indicate dalla pittura che non hanno trovato un completamento nelle arti figurative. Qui si presentano i grandi compiti per il futuro. Arte moderna e film moderno si completano».

A partire dal 15 settembre 2012, alla mostra verrà affiancata un’esposizione di lavori dei sette giovani artisti vincitori del concorso Young at Art (Walter Carnì, Giuseppe Lo Schiavo, Armando Sdao, Valentina Trifoglio, Giuseppe Vecchio Barbieri e il duo MILC, formato da Michele Tarzia e Vincenzo Vecchio), che reinterpreteranno, ognuno attraverso il proprio peculiare stile, le suggestioni provate confrontandosi con l’opera di Hans Richter, dando vita a un’interessante riflessione sull’eredità del Dadaismo nell’arte contemporanea, declinata attraverso l’intero spettro delle sue modalità espressive: pittura, scultura, body art, grafica vettoriale, fotografia e video-arte.

foto: Hans Richter - Dreams that money can buy (still), 1947

 

Hans Richter

Dada fino all’ultimo respiro

Luogo: MACA (Museo Arte Contemporanea Acri)

            Piazza Falcone, 1  – 87041, Acri (Cs)                      

Curatore della mostra: Marisa Vescovo

Curatore esterno del MACA: Boris Brollo

Vernissage: 30 giugno 2012, ore 18:00

Periodo: dal 30 giugno al 7 ottobre 2012

Orario: martedì alla domenica, 9-13 e 16-20; lunedì chiuso

Info: Ufficio stampa tel. 0119422568

maca@museovigliaturo.it www.museovigliaturo.it

www.facebook.com/MACA.Silvio.Vigliaturo

Twitter: @macaacri

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Mercoledì, 13 Giugno 2012 12:10

Ad Acri una mostra dedicata ad Hans Richter

Hans Richter - Dream 1940 olio su cartone telato cm 51x405

Riceviamo e pubblichiamo

A partire da sabato 30 giugno 2012, il MACA (Museo Arte Contemporanea Acri) ospiterà un’importante mostra retrospettiva – la prima su territorio nazionale – dedicata ad Hans Richter (Berlino, 1888 – Locarno, 1976). Artista poliedrico enormemente affascinato dalle infinite possibilità espressive fornite dal mezzo cinematografico, di cui fu uno dei massimi sperimentatori, Richter fu tra i padri fondatori del Dadaismo, nonché uno dei suoi maggiori esponenti.
Dopo un primo periodo espressionista, in cui dipinti e disegni risentono della forte influenza del movimento Der Blaue Reiter, Richter si trasferisce a Zurigo, dove, nel 1917, dà vita, con Tristan Tzara e Hugo Ball, al movimento Dada e, due anni più tardi, fonda, assieme ad Hans Arp e Marcel Janco, il Group des Artistes Radicaux. Contemporaneamente, comincia a sperimentare con i Rotoli dipinti, di derivazione cinese, nel tentativo di rendere al meglio l’idea di movimento, trasportando la figura oltre i limiti del quadro tradizionale. Il passaggio dietro la macchina da presa, avvenuto a partire dal 1917, è per lui una scelta obbligata. Nascono così i primi cortometraggi, tra cui, fondamentali sono quelli della serie astratta Rhythmus (1921 – 1925). Nel 1940, Richter si trasferisce a New York, dove realizza due lungometraggi, entrambi presenti in mostra: Dreams That Money Can Buy (1947) e 8 x 8: A Chess Sonata in Eight Movements (1957), nato dalla collaborazione con Max Ernst, Jean Cocteau, Fernand Léger, Alexander Calder e Marcel Duchamp.
La mostra, realizzata in collaborazione con l’associazione culturale De Arte e promossa dall’associazione Oesum Led Icima, raccoglie una settantina di opere di Richter, tra oli, collage, carboncini, disegni, serigrafie, acqueforti, lettere e cartoline Dada, a testimonianza dell’estro e della poliedricità dell’artista, oltre a ventotto importanti sperimentazioni cinematografiche, coprendone così l’intera carriera artistica e mettendo in risalto la continuità tra pittura e cinema, anch’esso inteso da Richter alla stregua di una vera e propria arte visiva. «Considero il cinema come una parte dell’arte moderna, soprattutto come un’arte visibile – scriveva il grande artista –. Ho sperimentato, per così dire a mie spese, che certi impegni della pittura possono essere realizzati solamente nei film. Il film è lo sblocco di alcune delle strade indicate dalla pittura che non hanno trovato un completamento nelle arti figurative. Qui si presentano i grandi compiti per il futuro. Arte moderna e film moderno si completano».

A partire dal 15 settembre 2012, alla mostra verrà affiancata un’esposizione di lavori dei sette giovani artisti vincitori del concorso Young at Art (Walter Carnì, Giuseppe Lo Schiavo, Armando Sdao, Valentina Trifoglio, Giuseppe Vecchio Barbieri e il duo MILC, formato da Michele Tarzia e Vincenzo Vecchio), che reinterpreteranno, ognuno attraverso il proprio peculiare stile, le suggestioni provate confrontandosi con l’opera di Hans Richter, dando vita a un’interessante riflessione sull’eredità del Dadaismo nell’arte contemporanea, declinata attraverso l’intero spettro delle sue modalità espressive: pittura, scultura, body art, grafica vettoriale, fotografia e video-arte.

Maca (Museo Arte Contemporanea Acri)

 

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mini vvconferenza stampa1SERRA SAN BRUNO - «Riguardo all’articolo apparso nei giorni scorsi, riguardante l’avvicinamento di alcuni componenti del movimento politico “Al Lavoro per il cambiamento” verso altri partiti, tengo a precisare che nessuno dei facenti parte del suddetto movimento ha mai pensato di allontanarsi da questo, per cercare alcuna collocazione di partito». Lo afferma Michele Grenci, coordinatore cittadino del movimento che ha partecipato alle ultime elezioni amministrative eleggendo in Consiglio comunale Mirko Tassone, che definisce il suo gruppo come «coeso piu’ che mai, e tutti i componenti perseguono lo stesso obiettivo, lavorare per il bene di Serra

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Giovedì, 12 Aprile 2012 12:59

Serra, i politici al cambio di casacca

mini masciari_zaffinoSERRA SAN BRUNO – Venuto meno il potere, collante che aveva fatto del locale centrosinistra un’armata quasi imbattibile, in quello che rimane dell’ex alleanza che aveva consentito all’allora sindaco Bruno Censore di diventare consigliere regionale del Partito Democratico e al suo facente funzioni Raffaele Lo Iacono di vincere le comunali diventando primo cittadino di Serra San Bruno, le cose sono assai mutate. I salti della quaglia sono stati molteplici e tra diserzioni e migrazioni varie, del centrosinistra rimane solo un  partito, quello Democratico che attraverso l’innesto di forze nuove, tenta di rifarsi il trucco.

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mini vvconferenza stampa1Riceviamo e pubblichiamo:

Il movimento politico “Al lavoro per il cambiamento” esprime pieno sostegno alla “XVII Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti della criminalità organizzata”, prevista, per il 21 marzo, a Serra San Bruno e promossa dall’associazione “Libera – Nomi e numeri contro le Mafie”. Un appuntamento importante, a favore del quale, l’intero movimento scenderà in piazza per offrire pieno sostegno alla buona battaglia per la legalità. In una terra in cui, purtroppo,. la criminalità organizzata riesce a permeare anche i settori che dovrebbero esserne immuni, sentiamo la necessità di esprimere la nostra solidarietà ai familiari di tutte le vittime delle mafie. Una solidarietà che non può essere solamente di facciata o intrisa di quella falsa retorica, tipica di quelli che Leonardo Sciascia definiva i “professionisti dell’antimafia”. Al contrario, tutte le forze sane hanno il dovere di prendere una posizione chiara, netta, contro le ingiustizie ed i soprusi che fanno della Calabria una terra di frontiera. Solamente con il contributo di quanti hanno a cuore i principi di legalità e di rispetto delle regole un popolo può crescere e sentirsi veramente libero, indipendente ed artefice del proprio destino. Contro ogni forma di prepotenza e sopruso scenderemo, quindi, in piazza a favore della libertà e della giustizia. Concetti, che in un territorio come la Calabria, con profonde disparità alimentate soprattutto dal clientelismo, dalla corruzione e da una politica, spesso, contigua, quando non addirittura collusa, vengono, ogni giorno, calpestati per fare spazio al malaffare e alla violenza. Riteniamo pertanto che, ogni forza politica, debba fare una chiara scelta di campo, poiché, come sosteneva Paolo Borsellino “politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d'accordo”. In Calabria, invece, molte forze politiche non amando fare la guerra, preferiscono stringere accordi ed alleanze con le oscure forze del male. Sentiamo, quindi, il dovere morale e civile di esprimere la nostra vicinanza a quanti, quotidianamente, con grande coraggio, combattono, in prima linea, per riaffermare i sacrosanti principi di legalità. Solo rompendo il muro dell’indifferenza ed il velo dell’omertà che permea le coscienze di molti, potremo, un giorno, ritornare a riappropriarci della nostra terra. Per farlo, però, utilizzando le parole di Borsellino, è necessario dare vita ad “un movimento culturale e morale” capace di coinvolgere “tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”.

Al lavoro per il Cambamento

Il coordinatore, Michele Grenci

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mini mpa_serraSERRA SAN BRUNO – Il Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo e Agazio Loiero mette radici nel Vibonese partendo non dalla città capoluogo, ma dal popoloso centro montano che rappresenta il punto di riferimento del Comprensorio delle Serre. Questa una delle novità significative emerse dalla conferenza stampa di presentazione del movimento, nato dalla federazione tra Mpa e Autonomia e diritti, che vede impegnato come esponente di riferimento della zona l’ex sindaco Raffaele Lo Iacono, e che sabato 24 ospiterà, a palazzo Chimirri alle 17, una convention a cui parteciperanno anche la coordinatrice regionale, Bianca Rende, e il coordinatore nazionale, Loiero. E’ stato lo stesso ex primo cittadino a fare gli onori di casa, affiancato per l’occasione dai dirigenti locali e dalla coordinatrice provinciale del suo partito, Angelica Carnovale. Proprio quest’ultima ha avviato la sua analisi incentrandola sulle potenzialità non valorizzate del territorio delle Serre in particolare e del Meridione in generale. “Non è ammissibile – ha spiegato Carnovale – che la Lega faccia gli interessi del Nord e i vari governi agiscano sempre a svantaggio del Sud. E’ necessario che noi prendiamo in mano i territori e facciamo sentire la nostra voce a Roma”. La coordinatrice ha poi rimarcato l’importanza del ruolo dei giovani e delle donne nella formazione di una nuova classe dirigente, argomento su cui le ha fatto sponda Valeria Giancotti, coordinatrice cittadina del Mpa. “Ciò che mi muove, che mi accende – ha spiegato Giancotti – è la passione giovanile per la politica e la volontà di continuare a vivere nel mio paese. Sono orgogliosa di far parte di un partito autonomo e meridionalista che si contrappone alla destra”. Toccando poi argomenti riguardanti il comune i Serra – “un territorio impoverito e un’amministrazione che fa acqua da tutte le parti” – la coordinatrice ha comunicato che sono state già fatte quasi 200 tessere, “sottoscritte singolarmente”, e che il partito aderirà convinzione allo sciopero del 24 marzo indetto dal Comitato Pro-Serre in difesa dell’ospedale. Quindi è intervenuto il coordinatore di zona, Vincenzo Albanese, che ha chiarito la sua visione della politica come “obbligo del fare”. “Il nostro comprensorio – ha spiegato – vive una situazione di forte disagio sociale, aggravata dall’assenza della politica intesa come servizio. Il territorio, su problemi come l’ospedale ma anche l’acqua potabile, vive forti tensioni sociali ma rimane inascoltato, per questo oggi più che mai va difeso”.

Ad intervenire poi è stato il presidente di circolo, Nazzareno Salerno – solo omonimo del consigliere regionale Pdl – che ha illustrato le linee guida e gli obiettivi programmatici del movimento, concentrandosi sulla partecipazione attiva dei militanti ai processi decisionali del partito. Salerno ha inoltre chiarito che nel Mpa serrese ci sarà, per statuto, incompatibilità tra cariche di partito e ruoli amministrativi. Quindi Alfonso Scoppetta e Bruno Iovine, che si occuperanno della formazione all’interno del partito, hanno sottolineato l’importanza di “condividere percorsi di informazione e conoscenza per rendere esigibili i nostri diritti” (Scoppetta) e il ruolo chiave dei giovani nel partito (Iovine). Ad aprire e chiudere l’incontro, come detto, sono stati Lo Iacono e Carnovale. Spiegata la natura autonoma e meridionalista del partito, i due hanno risposto ad una specifica domanda sulle alleanza ribadendo, con forza, che l’Mpa non andrà mai a destra. Un concetto sviluppato dall’ex sindaco che, sollecitato dal cronista, ha spiegato le prospettive di alleanze future su scala locale. “Innanzitutto è importante costruire il Terzo Polo con i partiti che ne fanno parte”. Sulla rottura con il consigliere regionale del Pd Bruno Censore, poi, Lo Iacono ha aggiunto che “non bisogna personalizzare la politica, e un problema tra me e Censore non può essere certo di ostacolo all’eventuale dialogo tra dei gruppi dirigenti giovani che discutono di programmi e di idee”. Però il Pd calabrese, secondo l’ex sindaco, è “imploso”, e “anche a Vibo, si assiste solo ad una spartizione di potere tra i maggiorenti. A questa visione politica noi ci opporremo sempre”.

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