mini rdt_franco_nisticMercoledì 6 marzo si consumerà l’ultimo atto di una storia divenuta ormai tragicomica: il Comitato Portuale dovrà decidere sulla concessione per la realizzazione del rigassificatore all’interno del porto di Gioia Tauro. Un’opera che, come ben ricordano i comitati e le associazioni che hanno annunciato per l’occasione un presidio davanti l’Autorità portuale, continua il suo iter nonostante la contrarietà di enti locali come il Comune di Gioia Tauro e dello stesso Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.  Un progetto spacciato come necessario per affrontare una fantomatica emergenza gas, portatore di occupazione e sviluppo, ma che in realtà è utile solamente alle lobbies che ci stanno dietro, che potranno esportare il gas trattato nel resto d’Europa, lasciando poco dal punto di vista economico nel territorio ma tantissimo per quel che riguarda i rischi per la salute e per l’ambiente.
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mini 50_9_mediumSi sono radunati in silenzio, di nascosto come fieri partigiani, per dirci che in fondo tutto va bene e che non dobbiamo ‘allarmarci’: “L’acqua dell’Alaco è potabile”. Lo comunica in pompa magna il polivalente - professionista delle ‘tavole rotonde da parata’ - Franco Zoccali. Lo stesso direttore generale della presidenza della giunta regionale aveva, per la giornata di ieri, convocato appunto una delle sue solite tavole rotonde, spacciata per riunione operativa, a cui avevano partecipato anche il direttore generale del dipartimento Lavori pubblici, Giovanni Laganà, gli ingegneri Pallaria e Merante, (custodi giudiziari degli impianti sequestrati dalla Procura di Vibo Valentia), i vertici dell'Arpacal, della Sorical, delle Asp di Catanzaro, Vibo e Reggio Calabria e, stranamente, nessuna rappresentanza di cittadini.

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Fra la popolazione del comprensorio delle Serre si stanno registrando numerosi casi di malattie neoplastiche. Da diversi anni, infatti, pare sia visibilmente incrementato il numero di soggetti affetti da tumore, ed il fenomeno sembra assumere una particolare incidenza in rapporto al numero limitato di residenti. Il dato, seppur ancora indefinito, desta particolare preoccupazione tra gli abitanti, già pesantemente vessati dai ben noti problemi connessi all’inquinamento dell’acqua “potabile”, oltre che da svariate vicende, vecchie e nuove, che stanno interessando anche la qualità dell’aria. Pertanto si è arrivati, nei nostri paesi, a vivere in una situazione di timore per la salute. Ed è proprio nei più giovani, infatti, che negli ultimi anni si sono verificati delle preoccupanti forme di neoplasie come tumori cerebrali, linfomi e leucemie. 
Ma l’incidenza di tumori nel comprensorio delle Serre è davvero così preoccupante come sembra?
La cosa che più disorienta è che allo stato attuale non è possibile avere una risposta certa, perché nelle Serre, così come in tutta la regione, la diffusione delle patologie neoplastiche non è quantificabile. La Calabria, infatti, è una delle poche regioni in tutta Italia (assieme ad Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata) a non avere un registro Tumori, che rappresenta l’unico strumento valido ed attendibile per la raccolta di informazioni sui casi di insorgenza, variazioni territoriali e temporali delle varie malattie neoplastiche in un determinato territorio.
Il Comitato Civico Pro - Serre, da sempre sensibile ai problemi sociali ha deciso, pertanto, di  farsi parte attiva presentando al Cera (Centro Epidemiologico Regionale Ambientale dell’ARPACAL) un’istanza di indagine epidemiologica nel comprensorio delle Serre, con lo scopo di fare luce su questa delicata questione.
E così ieri pomeriggio a Serra San Bruno, si è tenuto il primo incontro, nel corso del quale il Comitato ha richiesto proprio ai referenti del Cera di avviare una raccolta di informazioni, al fine di poter dare una risposta certa, supportata da dati reali ed il più completi possibile ed avere così indicazioni sullo stato di salute della nostra comunità, convinti che solo un’adeguata analisi su base statistica, sia in grado di fugare ogni dubbio nella popolazione residente.
Nel corso dell’incontro, è stato illustrato dai componenti del Centro Epidemiologico Regionale, il modus operandi dello studio epidemiologico che riguarderà, così come richiesto dal Comitato, diversi territori. La prima indagine sarà avviata proprio nel Comune di Serra San Bruno, via via saranno acquisiti i dati dei comuni limitrofi.
Il Dott. Michelangelo Iannone, dirigente del suddetto Centro, ha spiegato ai convenuti alla riunione come fondamentale, ai fini della buona riuscita dello studio, sia la collaborazione dei sindaci oltre che dei medici di base, detentori dei dati in questione, chiarendo che tutta l’indagine sarà condotta in forma anonima, nel massimo rispetto della privacy. Il Comitato ha infine ribadito la propria disponibilità, garantendo la massima collaborazione per le attività che si renderanno necessarie. 
Attraverso tale analisi si vuole, quindi, lanciare un monito importante per uscire finalmente da questa condizione di omertà, per iniziare a rendere edotta la popolazione di quello che è lo stato reale delle cose. Semplicemente perché i cittadini di questo territorio, al pari dei cittadini di tutto il resto d’Italia, hanno il diritto di avere riferimenti ed informazioni precise, che scaturiscono da indagini adeguate a scoprire se esista un effettivo aumento delle malattie neoplastiche e delle mortalità ad esse connesse, individuando eventualmente le cause ed intervenendo, ove possibile,  per ridurre i fattori di rischio.
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mini diga-alacoNuovo colpo di scena sull'ormai famigerato invaso dei veleni. Nel pomeriggio odierno, infatti, il direttore generale dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell' ambiente), Sabrina Santagati, ha consegnato una relazione al prefetto di Vibo Valentia, Michele di Bari, chiamando in causa direttamente l' Azienda sanitaria di Soverato che, secondo l' Arpacal, «non sarebbe intervenuta nonostante le segnalazioni di non potabilità dell'acqua».

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mini fabriziaRiceviamo e pubblichiamo:

FABRIZIA - Sabato scorso si è tenuta a Fabrizia una seduta straordinaria del Consiglio Comunale per discutere della precaria e pericolosa situazione in cui versa la viabilità provinciale, definita efficacemente dai rappresentanti istituzionali come un colabrodo; tanto che il Prefetto, recentemente in visita a Nardodipace, ha sentito il dovere di offrire il proprio impegno nel sostenere le ragioni di queste comunità per la messa in sicurezza delle strade. Abbastanza dimenticate. Una precisa stigmatizzazione è stata rivolta al Presidente della Provincia che, a parere del Sindaco Minniti, si è occupato troppo della zona di Filadelfia, abbandonando quella delle serre.

A parere dei cittadini, parecchio indignati ed abbastanza scettici sul probabile ascolto di queste voci della periferia, l’abbandono è evidente. Eppure, questo angolo di Provincia, per quanto periferico, è di notevole interesse paesaggistico, ma anche economico, grazie ai numerosi beni naturali di grande pregio quale la magnifica acqua, ed i lussureggianti boschi di cui è ricco il comprensorio.

L’attualità dell’argomento fa sorgere il dovere di precisare che la perifericità non deve essere un handicap ma, semmai, una riserva di valore. Comunque, le persone, a qualunque paese appartengano, sono cittadini, senza distinzione di serie o di altitudine, con i loro diritti inderogabili. Purtroppo bisogna constatare che siamo governati da una classe dirigente politica poco stimata e di scadente serie, anzi fuori serie minima che, ci si augura, irriproducibile. Qualsiasi altra nazione tiene alto l'onore del paese e, chi sbaglia, se ne va a casa (altrimenti ce lo mandano); in Italia al massimo si rimedia con una sanatoria, economica, politica, contabile e, persino, giudiziaria. Tuttavia, non volevo prenderla troppo alla larga e, quindi, rivolgo un diretto appello a questi politici o, almeno, a quelli con cui abbiamo a che fare. Quando vi si chiede qualcosa, non lanciate subito la patata agli altri, e non vi nascondete dietro scuse banali, ma fate prima voi qualcosa che è nelle vostre disponibilità. Iniziate con l'essere sinceri con i cittadini, a partire dalle occasioni di campagna elettorale. Se non avete la possibilità di fare nulla, perché non vi dimettete? Siete solo un peso per l'erario e per i cittadini che devono rimpinguarlo.

Tanto per citare brevemente qualche criticità, al di là dell'attuale pessima gestione manutentiva delle povere e disastrate strade (qualcuna addirittura degna di essere dismessa), volevo accennare provocatoriamente al fatto che nessun tentativo di sviluppo è stato mai seriamente intrapreso in merito alla famosa questione trasporti della nostra zona. Vi ricordate della ferrovia che, prima che subentraste voi, politici di lungo corso, famosi per le belle idee spendaccione nell'inutile ed avare nelle cose utili e serie, arrivava fino a Chiaravalle Centrale? Ancora, conoscete la ferrovia della costa ionica reggina, risalente ai famosi tempi migliori, quelli della realizzazione delle strade regie? Bene, entrambe le infrastrutture hanno fatto la loro bella figura, finché è durata. La ferrovia chiaravallese è sparita e quella della locrese è ridotta alla miseria. Pare anch'essa di probabile dismissione. Alla fine, poco male. E' vero che potevamo usufruirne con maggior comodità, ma, a parte che i pochi chilometri per raggiungerla scoraggiano anche i più temerari, vi è che viene la tristezza a pensare che in questa bellissima zona, potenzialmente espansiva, la ferrovia sia ridotta a quel solo precario trenino, a proposito del quale, i Fabriziesi che lo utilizzano affermano che per giungere alle stazioni centrali ci si mette mezza giornata!

Non voglio annoiare i lettori, ma sento il dovere prima umano e poi civico di puntualizzare un'altra importantissima questione. Vitale, oserei dire. L'acqua. Cosa sta succedendo a questa preziosa fonte di vita? Punto primo, l'hanno consegnata in mani private poco oneste. Secondo, ma di primaria importanza per la salute pubblica, l'HANNO LASCIATA ALLO SBARAGLIO E AD UN TERRIBILE INQUINAMENTO INVASIVO e, a distanza di 4 mesi dal sequestro dell'Alaco, nessuno ha messo la mano sulla coscienza per salvaguardare la salute delle persone. Anche in questo caso è d'obbligo lanciare un chiaro monito: andatevene a casa. E mi fermo qui.

Chi deve intendere intenda. La protesta deve essere contro di voi politici, da attuare seriamente, innanzitutto con lo strumento elettorale e poi richiamandovi alle precipue e personali responsabilità contabili e forse anche giudiziarie, per gli sprechi e per le distorsioni dei bilanci, manovrati e rivoltati a vostro piacimento, per strappare il consenso elettorale e non per i bisogni veri delle persone che hanno il diritto di usufruire dei servizi e delle innovazioni e non di sole celebrazioni.

Maria Cirillo 

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mini ospedale_chiaravalle_c.leIl decreto regionale n.162 del 13 settembre approva lo studio di fattibilità per la riconversione dell’ex P.O. di Chiaravalle C.le (CZ) in Casa della Salute. Continua quindi la riorganizzazione della rete di assistenza territoriale operata dal Presidente della Giunta Regionale, Scopelliti, in qualità di Commissario ad Acta. Oltre a quella di Chiaravalle, saranno 7 le Case della Salute istituite in tutto il territorio regionale di cui 4 nel cosentino (Praia a Mare, Trebisacce, San Marco Argentano e Cariati), una nel crotonese (Mesoraca), 2 nella provincia di Reggio (Scilla e Siderno) e nessuna in quella di Vibo.

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mini sorical 2Riceviamo e pubblichiamo:

L’inchiesta denominata “Acqua sporca” relativa alla gestione dell’invaso dell’Alaco e condotta dalla Procura di Vibo Valentia, di cui nelle ultime ore sono state rese pubbliche le conclusioni chiama pesantemente in causa i vertici della Sorical, società che nella nostra regione si occupa della gestione e distribuzione di una risorsa come l’acqua pubblica, di fondamentale importanza per le nostre comunità e l’intero sistema economico. In attesa degli ulteriori sviluppi di questa inchiesta, che comunque già allo stato ingenera nei cittadini non poche preoccupazioni e perplessità sulla reiterata condizione di rischio della salute pubblica qualora le ipotesi investigative dovessero trovare ulteriori riscontri probatori, mi preme evidenziare la lungimiranza dimostrata su questa spinosa vicenda dall’Amministrazione comunale da me guidata.

Che, sin già dal suo insediamento avvenuto a giugno 2010, come primo atto amministrativo qualificante decideva di sciogliere la convenzione in essere con la Sorical perché riteneva del tutto insoddisfacenti in rapporto agli onerosi costi sostenuti le modalità di gestione del servizio di distribuzione dell’acqua potabile nel comune capoluogo di Acquaro e nelle frazioni di Limpidi e Piani. Fu quella di allora una scelta fortemente a rischio di impopolarità, che comunque ritenemmo con convinzione e responsabilità di assumere in quanto la qualità complessiva del servizio fornito dalla Sorical non giustificava assolutamente l’onere finanziario sostenuto dall’ente, e quindi dalla comunità, ammontante a ben 30mila euro che annualmente venivano previsti in fase di redazione del bilancio di previsione per fronteggiarne il costo.

Avevamo infatti presente in quel momento la possibile ondata di proteste e accuse di inadeguatezza e/o irresponsabilità che sarebbero potute provenire sull’Amministrazione comunale da parte di cittadini che, abituati ormai da anni a non registrare alcun tipo di carenza idrica, avrebbero dovuto fare ora i conti con una più equa e soprattutto razionale distribuzione dell’acqua. Fortunatamente, invece, la nostra intuizione andò a buon fine e - smentendo i soloni di turno che predicevano chissà quali problemi e carenze nell’approvvigionamento idrico - il servizio autogestito di erogazione, sostitutivo di quello fornito dalla Sorical, andò subito a regime grazie anche e soprattutto ad un più razionale utilizzo delle nostre sorgenti e ad una ottimizzazione della rete di distribuzione dell’acqua resa di nuovo efficiente, dopo anni di abbandono e degrado, dagli interventi di ripristino prontamente attuati dai nostri operatori Lsu con la supervisione dello storico fontaniere cittadino che non ha esitato a rendersi disponibile pur se ormai da qualche anno in pensione.

In considerazione di tutto ciò viene oggi facile affermare che due anni fa non solo “abbiamo visto bene, ma soprattutto abbiamo agito bene!”, anche se rimane forte il rammarico per il tanto, troppo denaro pubblico speso invano negli anni precedenti senza per questo, stando almeno alle indagini in corso, tutelare adeguatamente il bene fondamentale della salute dei cittadini! Da parte nostra oggi, pur sentendoci solidali e vicini con tutte le popolazioni che guardano con apprensione e timore all’inchiesta in corso per le possibili conseguenze sulla salute pubblica, la soddisfazione di aver in quell’occasione saputo assolvere all’imperativo primario che dovrebbe ispirare l’azione di ogni buon amministratore e cioè la consapevole e coerente convinzione di aver operato nell’interesse generale!

Un compiacimento rafforzato dalla considerazione che almeno per una volta una decisione amministrativa saggia ed esemplare sia stata adottata da una piccola comunità dell’entroterra vibonese. Una realtà territoriale troppo spesso dimenticata e marginalizzata, che almeno in questa occasione ha saputo proporsi come esempio di amministrazione lungimirante ed a misura di cittadino!

GIUSEPPE BARILARO (sindaco di Acquaro)

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mini schiuma-acqua_alacoSERRA SAN BRUNO - Mentre presso la Procura vibonese è in corso la conferenza stampa sul clamoroso sequestro dell'invaso dell'Alaco, si cominciano ad apprendere i primi particolari sull'operazione che stamattina ha portato i carabinieri dei Nas e gli uomini del comando provinciale del Cfs a sequestrare, oltre all'invaso, l'impianto di potabilizzazione e diversi serbatoi dislocati nei comuni che si riforniscono di acqua dall'Alaco. I 26 indagati sono: Sergio Abramo

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mini manifesto_al_lavoro_per_il_cambiamento-voto_utileDi seguito il testo del manifesto affisso la notte scorsa per le vie di Serra San Bruno dal movimento politico-culturale “Al Lavoro per il Cambiamento”:

E? ormai passato un anno da quando, in piena campagna elettorale, sui palchi del PDL cittadino gli attuali amministratori chiedevano “UN VOTO UTILE”. Oggi cerchiamo di capire a cosa quei 1800 “voti utili” siano serviti:

UN VOTO UTILE PER PROMETTERE UN “OSPEDALE DEL FUTURO” E CHIUDERE QUELLO DEL PASSATO;

UN VOTO UTILE PER ABOLIRE QUEL MINIMO DI RACCOLTA DIFFERENZIATA E TRAFORMARE IL PAESE IN UNA DISCARICA A CIELO APERTO;

UN VOTO UTILE PER CONSEGNARE LA SALUTE DEI CITTADINI IN MANO ALLA SO.RI.CAL.

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mini manifestazione 21 settembre-2Il Comitato civico Pro-Serre indice ufficialmente lo sciopero generale che si terrà il 24 marzo a Serra San Bruno per protestare contro il forte ridimensionamento del locale ospedale, ridotto a soli 20 posti letto di medicina dopo i tagli del piano di rientro dei disavanzi dal settore sanitario. Il Comitato annuncia ufficialmente che allo sciopero hanno aderito i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Slai-Cobas, che già da oggi avvieranno le attività per arrivare alla mobilitazione di tutti gli iscritti al fianco del Comitato.

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