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Sabato, 12 Settembre 2020 10:10

Alaco: prescrizione per tutti gli imputati. Ma l’invaso è ancora sotto sequestro?

Scritto da Redazione
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Il lungo capitolo giudiziario legato all’invaso dell’Alaco gestito da Sorical si chiude con un nulla di fatto. Il Tribunale di Vibo ha dichiarato il non luogo a procedere per intervenuta prescrizione a favore di tutti gli imputati coinvolti. Come anticipato qui dal Vizzarro, a causa di difetti di notifica e dei ritardi infiniti della giustizia vibonese, l'ipotesi della prescrizione si era fatta già da tempo sempre più concreta. Nonostante tutto, però, ci si chiede se la struttura rimane ancora sotto sequestro, provvedimento disposto dalla Procura di Vibo nel maggio del 2012 e che, almeno stando alle notizie rese di dominio pubblico fino ad ora, non sarebbe ancora stato revocato.

La prescrizione è arrivata dunque nei confronti di 16 persone: Sergio Abramo, ex presidente della Sorical e attuale sindaco di Catanzaro; Giuseppe Camo, presidente pro tempore del Cda Sorical; Maurizio Del Re, amministratore delegato Sorical; Sergio De Marco, direttore generale tecnico Sorical; Giulio Ricciuto, responsabile del compartimento area centro e degli impianti di potabilizzazione; Ernaldo Antonio Biondi, responsabile per la zona di Vibo; Vincenzo Pisani, addetto al servizio interno analisi di laboratorio e processi di trattamento delle acque; Massimiliano Fortuna; Pietro Lagadari (assistente ai lavori di manutenzione della Sorical); Domenico Lagadari (operaio generico della Sorical); Fabio Pisani, responsabile pro tempore dell'ufficio tecnico del Comune di Serra San Bruno; Roberto Camillen, responsabile pro tempore del settore manutentivo del comune di Serra; Francesco Catricalà, dirigente dell'unità operativa igiene, alimenti e nutrizione del distretto dell'Asp di Soverato; Fortunato Carnovale, dirigente dell'unità operativa igiene della nutrizione dell'Asp di Vibo; Rosanna Maida, dirigente del servizio Attività territoriale e prevenzione e promozione della salute del settore Area-Lea, Domenico Criniti, all'epoca dei fatti sindaco di Santa Caterina dello Ionio.

Gli imputati erano accusati a vario titolo di avvelenamento colposo di acque, omissione di atti d'ufficio, interruzione di un servizio di pubblica utilità e inadempimento di contratti di pubbliche forniture. A costituirsi parte civile al processo erano stati il Comitato civico Pro Serre, Legambiente, Codacons Calabria e Articolo 32, Adoc Vibo Valentia.

Nel frattempo alcuni Comuni delle Serre si sono resi parzialmente o completamente autonomi dall'invaso. Lo hanno fatto Simbario e Spadola e anche il centro storico di Serra, a seguito di lavori effettuati nei mesi scorsi, è stato reso indipendente ed è ora fornito da alcune sorgenti comunali. La stragrande maggioranza dei cittadini della zona, ormai da anni e già ben prima del sequestro dell'invaso, non beve comunque quell'acqua preferendo rifornirsi dalle fontanelle presenti sul territorio.