Martedì, 17 Giugno 2025 12:23

L'energia della protesta contro la barbarie mascherata di verde

Scritto da Controvento Calabria
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Foto di Federica Romano, Annarita Bosco, Giorgia Cribari - Servizio Civile Universale San Fili Foto di Federica Romano, Annarita Bosco, Giorgia Cribari - Servizio Civile Universale San Fili

San Fili è già a pieno titolo una roccaforte della lotta nazionale contro quella menzogna e quella truffa spacciate per transizione energetica: lo attesta la riuscita dell'assemblea pubblica del 13 giugno, organizzata dall'amministrazione comunale e dal Coordinamento regionale Controvento e animata per quasi quattro ore dagli abitanti e dagli amministratori del comprensorio, raggiunti da alcuni attivisti di tutta la Calabria all'interno dello stracolmo teatro comunale della cittadina che la ospitava.

I numerosi interventi, tutti di altissima qualità, erano legati tra loro da un filo rosso e robusto: il rifiuto di una barbarie economica e tecnologica mascherata di verde, che pretende di continuare a massacrare suoli naturali, boschi e terreni agricoli con il risultato beffardo di aggravare la crisi ecologica planetaria. A più riprese è stato sottolineato il contrasto tra la legislazione ordinaria, che deregolamenta, facilita e accelera le procedure per la realizzazione degli impianti stragisti, e il dettato costituzionale, che con chiarezza include la gestione delle fonti di energia tra i servizi pubblici essenziali, e non tra gli affari privati sostenuti da denaro pubblico come fanno le attuali norme eversive. La produzione e la distribuzione dell'energia secondo la Costituzione Repubblicana dovrebbe fare capo a enti pubblici esponenziali di collettività, a comunità di lavoratori e di utenti. E l'intervento del sindaco di San Lucido, pronto ad avviare nei prossimi giorni nel suo comune una comunità energetica, ha mostrato che l'energia è pulita se non consuma territorio, se favorisce la democrazia, la solidarietà e la coesione tra i cittadini, se riesce a fare coincidere le figure dei produttori con quelle dei consumatori.

L'energia è pulita se non confligge con i beni e i valori tutelati dalla Repubblica nell'articolo 9 della sua legge fondamentale ( il paesaggio, gli ecosistemi, la biodiversità) e se si attiene a direttive e normative europee come la Nature restoration law - che impone di mitigare i cambiamenti climatici proteggendo la biodiversità e gli ecosistemi, con obiettivi rigorosi di ripristino degli habitat degradati - , il pacchetto Fit for 55 e la direttiva 2018/2001, che promuovono la produzione di energia rinnovabile vicino ai luoghi di consumo. Invece è sporca fino all'inverosimile l'energia che la RWE Renewables Italia s.r. l. immagina di realizzare sconvolgendo il territorio montano di San Lucido, Cerisano, Marano Principato e San Fili.

Il progetto denominato Bruzio della multinazionale tedesca nascosta dietro la sigla della s. r. l. è come tutti gli altri: insolente e disinvolto nell'ostentazione di una profonda ignoranza dei luoghi e delle esigenze delle popolazioni su cui si vorrebbe abbattere. Questi brutali progetti - la consapevolezza è a più riprese emersa nel corso dell'assemblea - sono manifestazioni della stessa economia in rotta di collisione con i limiti biofisici del Pianeta di cui stiamo pagando le conseguenze ambientali e sociali , perché si basa sullo spreco, i crescenti consumi energetici e la dilapidazione di risorse collettive sull'altare del profitto di pochi. Le associazioni giovanili locali hanno sottolineato lo spessore storico e antropologico del legame emotivo con l'ambiente vitale, fondamento di un'esistenza piena e gratificante solo se l'incessante plasmazione culturale e sociale degli abitanti non viene spezzata da appropriazioni coloniali dell' habitat umano. E si sono unite al coro di condanna dell' azione di Legambiente, associazione nazionale al servizio degli operatori del settore energetico.

L'assemblea di San Fili è stata un importante momento di gestazione di una società ecologica in armonia con le dinamiche della vita, Legambiente fiancheggia le compagnie della morte integrate nell'economia energivora della crescita e mostra di non voler passare a una fase più avanzata della civiltà umana.

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