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Giovedì, 08 Settembre 2022 12:44

Stazione carburanti di via della Pace a Serra, il Tar dà ragione al Comune sul permesso a costruire

Scritto da Redazione
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Arriva un’altra ordinanza sulla questione dell’impianto di carburati di via della Pace a Serra San Bruno. Questa volta a pronunciarsi è stato il Tar dopo il ricorso presentato dalla Schiavello carburanti (difesa dall'avvocato Domenico Colaci) contro il Comune di Serra (difeso dall'avvocato Giuseppe Pitaro) e nei confronti della Muzzì srl (rappresentata dall'avvocato Alfredo Gualtieri). Il ricorso era stato presentato avverso la determinazione del segretario generale dell’ente (26 maggio 2022) che prevedeva la “reviviscenza” del permesso di costruire rilasciato alla Muzzì srl. Un atto avviato dopo l’assoluzione con formula piena, lo scorso maggio 2022, perché «il fatto non sussiste» di Ricky Anthony Muzzì della Muzzì srl, l’architetto Claudia Lococo e il geometra del Comune Graziano Mandaliti, imputati nel processo scaturito proprio dalla contesa legale sulla costruzione dell’impianto di carburanti (leggi qui la cronistoria). Atto che segue anche al pronunciamento del Consiglio di Stato (2458/2018) che riformava integralmente la sentenza di primo grado e l’adozione di un nuovo piano (recepito anche dal Comune) in cui l’Autorità di Bacino rivelava che «nella nuova perimetrazione della variante in corso di adozione, i terreni in disamina, non rientrano in nessuna delle aree perimetrate a rischio idraulico».

Come si evince dall’ordinanza i giudici amministrativi hanno considerato che «nonostante le ampie e approfondite argomentazioni spese al riguardo dalla difesa dal ricorrente, non possono considerarsi del tutto superati i dubbi connessi all’effettiva esistenza dell’interesse a ricorrere, già esclusa dalla pronuncia n. 2458/2018 del Consiglio di Stato, in connessione al realizzarsi di una situazione di normale concorrenza» e che, inoltre «la determina impugnata altro non fa che prendere atto della situazione che, sul piano giuridico, consegue alla pronuncia del Consiglio di Stato». Pertanto il Tribunale amministrativo ha ritenuto opportuno rigettare l’istanza cautelare della Schiavello srl.