Lunedì, 19 Ottobre 2020 12:38

L'autobomba che uccise Matteo Vinci per saldare un debito di droga, arrestate due persone di Soriano

Scritto da Redazione
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Sono due persone di Soriano Calabro i due principali indagati dell’inchiesta “Demetra 2”, che prende il nome dall’operazione scattata alle prime luci dell’alba, portata a termine dai carabinieri e diretta dalla Procura distrettuale antimafia di Catanzaro. Si tratta di Antonio Criniti, 30 anni, e Filippo De Marco, di 40, accusati di omicidio e tentato omicidio, danneggiamento, porto di esplosivi, tentata estorsione e traffico di sostanze stupefacenti. Secondo l’accusa, scrive l’Agi, sarebbero stati loro ad avere un debito di droga con la famiglia Mancuso - fra gli arrestati (già in carcere per altro) anche il boss Pantaleone Mancuso, detto "l'Ingegnere" - e per sdebitarsi avrebbero fabbricato e materialmente posizionato la micidiale bomba che ha fatto saltare in aria l'auto sulla quale il 9 aprile 2018 viaggiavano Matteo Vinci, deceduto, ed il padre Francesco Vinci, rimasto gravemente ferito. I reati sono tutti aggravati dalle modalità e dalle finalità mafiose.

Oltre a Pantaleone Mancuso ed alla sorella Rosaria Mancuso, nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere anche per Vito Barbara, 30 anni, genero di Rosaria Mancuso. Rosaria Mancuso sarebbe stata la principale mandante del fatto di sangue maturato in un più ampio disegno estorsivo, posto in essere dal clan Mancuso, finalizzato all'illecita acquisizione di terreni, alla quale si sarebbe opposta la famiglia Vinci.

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