Martedì, 28 Gennaio 2020 13:46

Beccaccia presa a fucilate nel Vibonese nonostante il divieto

Scritto da Redazione
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Riceviamo e pubblichiamo:

La beccaccia è uno straordinario uccello migratore che ogni anno, a cominciare dai mesi autunnali, giunge dai quartieri centro-settentrionali europei dove ha nidificato, per svernare nei nostri boschi, in attesa di riprendere il lungo volo di ritorno che la riporterà là dove è solita riprodursi. E ogni anno paga il suo pesante tributo alla caccia che viene praticata nei suoi confronti, spesso con sistemi vietati dalla legge, come la cosiddetta “posta”: un vero e proprio agguato nei momenti in cui (al tramonto e all’alba) il volatile lascia il bosco dove ha trascorso la giornata o vi fa ritorno.

Uno di questi splendidi animali è stato ferito da una fucilata esplosa nel territorio di Drapia prima di finire ai bordi della strada, e solo la sensibilità di un cittadino di passaggio (Antonio Lorenzo) e di suo figlio, hanno impedito che finisse schiacciata sotto un’auto.

Per l’affidamento del caso, nella stessa giornata di domenica, la beccaccia è stata consegnata al responsabile scientifico del Wwf vibonese, Pino Paolillo, che non ha potuto fare a meno di notare che la caccia a quella specie, secondo il calendario venatorio della Regione Calabria, era già chiusa da sei giorni, per cui, anche in questo caso, si è trattato di un vero e proprio atto di bracconaggio. L’episodio mette di nuovo in risalto l’assoluta e gravissima mancanza di qualsivoglia forma di contrasto alle varie forme di caccia illegale. L’assenza di un servizio costante ed efficiente di controllo dell’attività venatoria non può che favorire un atteggiamento di autentica anarchia venatoria, dove ognuno si sente libero di fare ciò che vuole violando allegramente le norme che in teoria, ma purtroppo solo in teoria, dovrebbero tutelare la fauna selvatica calabrese dettando i tempi, i luoghi e le modalità di abbattimento delle specie cacciabili.

Ciononostante la Regione Calabria, anche quest’anno ha deciso di prolungare fino al 10 febbraio la chiusura della stagione, con la ridicola scusa di consentire la caccia alle cornacchie e alle gazze. A tale proposito, anche sul tema della tutela della biodiversità calabrese il Wwf valuterà nei prossimi mesi il livello di sensibilità ambientale della nuova Giunta.

La beccaccia, grazie ad una staffetta di volontari del Wwf di Vibo, è stata trasportata al CRAS di Catanzaro nella stessa mattinata di lunedì.

Wwf Vibo Valentia

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