È stato accolto da più parti con grande interesse il lancio del Cammino Basiliano calabrese, un itinerario composto da ben 44 tappe, tra mare e monti, che permette di esplorare da cima a fondo la regione attraverso un suggestivo percorso di 955 chilometri. Da qui a poco la pubblicazione di un sito web che permetterà di scaricare le tracce Gps, di approfondire le peculiarità di ogni tappa e di avere maggior informazioni sulle strutture convenzionate in cui sarà possibile trovare vitto e alloggio. Ma il progetto curato da Carmine Lupia, ex direttore delle Valli Cupe, ha trascurato qualche punto della Calabria meritevole di interesse. È questo il caso della cittadina di Torre di Ruggiero, borgo delle Pre Serre catanzaresi, la cui comunità, attraverso la portavoce Agnese Barbieri, ha inteso rimarcare la “disattenzione”.

«Scrivo a nome della popolazione di Torre di Ruggiero, dopo essermi confrontata con il rettore del Santuario mariano della Madonna delle Grazie – ha spiegato Barbieri. – Venuti a conoscenza, attraverso i social, del percorso tracciato ed intitolato ai Basiliani, ci siamo subito stupiti del fatto che il nostro paese non fosse stato coinvolto. Ciononostante vi siano due monasteri, uno Agostiniano e uno Basiliano, e un Santuario dove affluiscono migliaia e migliaia di pellegrini ogni anno, eppure, dopo Cardinale, si prosegue per Serra San Bruno senza considerare il vero sito dei monaci Basiliani».

«Una ricostruzione – ha concluso Barbieri – totalmente errata del percorso, secondo l’avviso di chi conosce la storia e di chi effettivamente ha visitato i percorsi dei monaci Basiliani. Dunque, facciamo un appello a chi si è occupato di questo progetto a fare una rivisitazione del percorso facendogli pubblicamente sapere che saremo pronti ad attivarci a tutti i livelli per far inserire di diritto e giustamente il nostro paese nel percorso».