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Lunedì, 27 Maggio 2013 14:36

Corteo a Corigliano: 'Giustizia per Fabiana Luzzi'

Scritto da Loredana Colloca
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Fabiana LuzziUn corteo stamane ha percorso le vie di Corigliano per chiedere giustizia sull’atroce morte di Fabiana Luzzi, la sedicenne accoltellata e bruciata viva dal fidanzato reo confesso del delitto. La città scossa si stringe intorno alla famiglia dell’ennesima, giovane, donna barbaramente uccisa. Guai a chiamarlo dramma della gelosia, delitto passionale e pure femminicidio, perché ad etichettare qualcosa ci si inizia già a fare un po’ l’abitudine. E invece non è così. Non ci si può abituare, piegare mestamente a una quantità di efferatezza tale da lasciare impietrita un’intera città. Corigliano, che ha visto morti di mafia e morti per vendetta. E che oggi non sa come gestire il sacrificio a un Dio che di certo non lo voleva, di una donna ancora bambina, bruciata viva, letteralmente cancellata dalla faccia della terra, per un rifiuto. Che il suo assassino, a sua volta più bambino che uomo, non poteva accettare.

Fabiana Luzzi è morta per aver detto qualche parola di troppo, per essersi difesa, come tante donne prima di lei. Davide, il suo fidanzato 17enne, davanti agli inquirenti attoniti, ha vuotato un sacco pieno di atrocità. Racconta che ha portato Fabiana nel casolare abbandonato dove il corpo è stato rinvenuto al termine di una ricerca seguita con angoscia dai familiari della giovane, uscita da scuola venerdì scorso alla solita ora, e mai ritornata a casa. Nel luogo dell’incontro sarebbe scoppiata una lite. Nessuno avrebbe sentito l’urlo di Fabiana rotto dalla lama che le stava attraversando il ventre. Davide non risparmia dettagli. Mentre si preparava a bruciarla con la benzina, lei lo avrebbe supplicato di smetterla. Ma Davide non si è fermato, le ha impedito di urlare col fuoco che l’ha avvolta quando era ancora viva. Il corpo di Fabiana rimane lì per circa 24 ore prima di essere scoperto. Immobile, nell’urlo della morte ingiusta. Il suo assassino 17enne si trova rinchiuso in carcere con l’accusa di omicidio volontario. Intanto la cittadinanza si indigna, si dispera, e si stringe intorno ai familiari. Stamani un silenzioso corteo ha attraversato le vie della cittadina dello Jonio. Pianti e singhiozzi sullo sfondo. Alla testa del corteo lo striscione “16 anni per sempre...riposa in pace piccolo angelo”. Mentre la madre di Fabiana, distrutta dal dolore di quella figlia uccisa due volte, rompe il silenzio e incontra l’arcivescovo mons. Santo Marcianò. E davanti al piazzale colmo di persone, lancia alla figlia un urlo disperato “Fabiana quanta gente ti voleva bene, solo uno ti odiava”.

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