Da mesi senza risposte, abbandonati dalle istituzioni e con un pesante fardello che continua a gravare sulle spalle delle rispettive famiglie: affitti da pagare per case che non si abitano. Un quadro desolante quello reso da uno dei tanti studenti serresi fuorisede che da settimane attende invano risposte da parte della Regione Calabria rispetto ai fondi che l'ente avrebbe dovuto destinare, grazie un bando ad hoc, al rimborso delle spese sostenute dagli studenti universitari calabresi. La frequenza agli atenei di tutta Italia è preclusa, causa Covid, da ormai un anno ma, ciò nonostante, gli studenti hanno dovuto chiaramente mantenere in essere i contratti di affitto dei propri alloggi in attesa del ritorno alla frequenza in presenza delle lezioni. «Una situazione intollerabile che non riguarda solo me – ha raccontato alla nostra redazione Gabriele, uno studente serrese iscritto alla facoltà di Ingegneria informatica dell'Università di Pisa –, ma anche tanti altri ragazzi e studenti che, come me, si sentono dimenticati».

«La Regione Calabria, nel maggio scorso, ha pubblicato un bando rivolto proprio a noi studenti fuorisede con il quale si prevedeva lo stanziamento di 3 milioni di euro a copertura delle spese sostenute. Entro il 17 giugno, io, come tutti gli altri aventi diritto, ho inviato la mia istanza di ammissione ai fondi per quello che doveva essere un rimborso spese, nel mio caso che studio fuori dalla Calabria di 700 euro, e di 500 euro invece per gli studenti iscritti presso le università calabresi. Dopo circa due mesi, seppur in modo non ufficiale, iniziò a girare sui vari gruppi WhatsApp la prima graduatoria e sul sito della Regione (sis.welfarecalabria.it) veniva richiesto, a tutti coloro i quali avessero ricevuto la mail da parte della Regione Calabria, di integrare entro 5 giorni la richiesta con i documenti mancanti o ritenuti non idonei».

«Purtroppo – continua Gabriele – la pubblicazione della graduatoria ufficiale continuava a tardare. Solo ulteriori mesi dopo, il 17 novembre 2020, sono state pubblicate le graduatorie degli ammessi e quella dei non ammessi al beneficio che non avevano inviato la documentazione integrativa. Il numero degli studenti inizialmente ammessi ai rimborsi era di 3083, e lo stesso giorno, con un'intervista rilasciata dall'assessore regionale al Welfare Gallo, veniva annunciata la possibilità di estendere i fondi a tutti gli studenti che avessero inviato correttamente la propria istanza. Inoltre, per i 2500 posti restanti veniva ancora annunciato il classico scorrimento delle graduatorie e si raccomandava di consultare il sito e la propria domanda per ovviare a eventuali richieste di integrazione dei documenti. Da quel momento in poi – spiega ancora Gabriele – la Regione ha accreditato solo alla prima lista di ammessi i contributi dovuti, non dando più comunicazione alcuna né su eventuali ulteriori fondi né sui fondi restanti che sarebbero già dovuti arrivare a destinazione».

«Sono passati ormai ulteriori tre mesi, otto dalla data di scadenza del bando, e non si hanno più notizie da parte di nessuno – è l'amara constatazione dello studente –. Sul sito della Regione Calabria sono presenti dei contatti telefonici, ben tre numeri diversi, per chiedere info sulle procedure del dipartimento Welfare, ma da nessuno di questi ho ricevuto risposta. Stesso risultato ottenuto ricorrendo all'indirizzo mail indicato sempre sul sito, dal quale anche in tal caso non ho avuto risposta. Purtroppo – conclude Gabriele – la pandemia dura ancora, le Università restano chiuse e molti studenti continuano a pagare affitti salati, e proprio a causa di ciò meriterebbero maggiore rispetto e risposte precise».