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Martedì, 17 Aprile 2012 14:10

Erano ineleggibili perchè avevano debiti con il Comune. Sette consiglieri indagati a Tropea

Scritto da Redazione
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mini tropea3Erano ineleggibili perchè avevano debiti verso il comune, per tasse non pagate, per alcune migliaia di euro. E quando sono stati eletti nel consiglio comunale di Tropea avrebbero dichiarato il falso. Così sette consiglieri comunali, di cui quattro assessori, hanno ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini e sono accusati di false attestazioni a pubblico ufficiale. Una tegola pesantissima per l'amministrazione guidata da Gaetano Vallone, in carica dall'agosto scorso dopo che il Consiglio di Stato ha ribaltato l'esito delle elezioni del 2010 che avevano sancito la sconfitta dell'attuale sindaco per soli tre voti. Dalle indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Vibo e' emerso che gli indagati erano debitori da piu' anni verso il comune.

Il debito piu' basso era di 610 euro, ma in alcuni casi sono stati superati i 10 mila euro. L'inizio dei mancati pagamenti dovrebbe risalire alla fine degli anni '90. I consiglieri, negli ultimi tempi, hanno saldato, almeno in parte, il debito, ma secondo la Procura cio' non li esime dal reato di falso. L'avviso di conclusione indagini e' stato notificato dalla Procura di Vibo Valentia ai consiglieri Francesco Addolorato, Saverio Caracciolo, Giuseppe De Vita, Vito Piccolo, Lucio Ruffa, Mario Sammartino (questi utlimi 4 sono assessori), della nuova maggioranza, e Francesco Pontorieri, eletto con la precedente maggioranza (sindaco Repice) e escluso dall'assemblea dopo la decisione del Consiglio di Stato. Un avviso e' stato notificato anche al responsabile dell'area economica finanziaria del Comune, Matteo Mazzitelli.

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