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Martedì, 14 Maggio 2019 16:05

Grassi lascia la Questura di Vibo

Scritto da Redazione
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Andrea Grassi lascia la Questura di Vibo Valentia.

La decisione è arrivata a seguito della condanna in primo grado a un anno e quattro mesi perché ritenuto colpevole di uno dei tre capi d'imputazione (per gli altri due è stato assolto con formula piena) contestatigli nel processo svoltosi a Caltanissetta che ha visto come principale imputato l'ex presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante. Lo ha annunciato lo stesso Grassi durante la conferenza stampa sulla presentazione della Carta dei servizi.

In particolare, il questore Grassi - secondo quanto riportato dall’Ansa - è stato giudicato colpevole di avere rivelato un segreto d'indagine ad un dirigente dei Servizi segreti.

«Non voglio - ha detto Grassi - che la mia figura di condannato, sia pure soltanto in primo grado, possa offuscare l'immagine della Polizia di Stato o il mio ruolo di questore». Secondo quanto si è appreso, il questore Grassi è stato trasferito d'ufficio su disposizione del Ministero dell'Interno. Grassi ha espresso il suo «personale rammarico per l'esito della vicenda giudiziaria e per dover interrompere il proficuo lavoro avviato come questore di Vibo Valentia fin dal suo insediamento, nel luglio del 2018, con la comunità vibonese».

Andrea Grassi, nel corso della sua carriera nell'Amministrazione dell'Interno, ha condotto importanti operazioni contro la criminalità organizzata, ricoprendo ruoli dirigenziali nel Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, che hanno portato anche alla cattura di esponenti e latitanti di primo piano di Cosa nostra, 'ndrangheta e camorra. Il questore Grassi è stato impegnato anche nel settore dell'Antiterrorismo e della Polizia scientifica nazionale.

Le funzioni di questore di Vibo Valentia cesseranno per Grassi il prossimo 16 maggio. Al suo posto arriverà Annino Gargano, già alla guida delle Squadre mobili di Bari e Genova ed attualmente in servizio nell'Ufficio centrale ispettivo del Ministero dell'Interno.