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Domenica, 11 Novembre 2012 13:39

Lotta alle mafie e società responsabile: l'incontro di Libera con i ragazzi serresi

Scritto da Bruno Vellone
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mini IMG00187-20121110-1719SERRA SAN BRUNO – “Lotta alle mafie e società responsabile: legalità Libera tutti”. Questo lo slogan della lectio magistralis organizzata da “Libera” - l'associazione di don Luigi Ciotti - che si è tenuta presso palazzo Chimirri a Serra San Bruno. Al tavolo dei relatori il prefetto di Vibo Valentia, Michele Di Bari,  il testimone di giustizia Rocco Mangiardi, il comandante provinciale del Carabinieri Daniele Scardecchia, il coordinatore provinciale di “Libera” Matteo Luzza che ha moderato la manifestazione ed i capi scout dei gruppi Serra1 e Serra2. Presenti anche il sindaco di Serra San Bruno Bruno Rosi, il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Serra Capitano Esposito Vangone, il comandante dei Vigili Urbani Nazzareno Mannella, l’ispettore capo Aniello Ingenito

che ha portato i saluti del Questore di Vibo Valentia e l’Ispettore del Corpo Forestale dello Stato Domenico Minichini. Il fine è stato quello di coinvolgere i giovani nella lotta alla criminalità organizzata soprattutto in un periodo ed in  comprensorio dov’è forte la recrudescenza dei fatti di sangue che hanno mietuto vittime innocenti. Tutto questo affinchè morti come quella di Filippo Ceravolo o, ancor prima, di Pasquale Andreacchi non rimangano senza colpevoli e non vengano dimenticate. Vite spezzate da scoppi di sangue che hanno segnato col lutto due famiglie per bene e gettato nello sgomento due cittadine, quella di Soriano Calabro e quella di Serra San Bruno che ora sembrano volersi prendere per mano e reagine con fermezza, nella convinzione che la criminalità organizzata è un fatto umano e come tale ha un inizio e anche una fine. «Il nostro – ha detto Massimo Marzano del gruppo Scout Serra 1 – è un percorso di regole non coercitive ma propositive e agiamo con umiltà nel rispetto della vita e della giustizia». Dello stesso avviso anche Pino De Raffele del gruppo Scout Serra 2 che ha sottolineato come «lo scoutismo è una esperienza importante che insegna ad amare la natura, le persone e la legalità». Il testimone di Giustizia Rocco Mangiardi ha ripercorso le tappe più importanti della sua vicenda da quel lontano 2006 quando esponenti di una cosca di Lamezia Terme, dove ha un’azienda, gli imposero il pizzo a cui subito si ribellò, «il testimone di giustizia – ha spiegato – è un cittadino normale che decide di dare una svolta alla propria vita grazie alle istituzioni». Il colonnello Scardecchia non ha avuto dubbi «conviene stare dalla parte della legalità poiché l’illegalità porta a tre strade, all’ospedale, all’obitorio e al carcere. Ai ragazzi delle scuole – ha detto il militare – dico di rispettare genitori e insegnanti quando dicono no». A chiudere gli interventi il prefetto di Vibo Valentia, Michele Di Bari ha sottolineato come «nessuno è estraneo a quanto succede, tutti siamo chiamati a percorsi educativi capaci di aggredire i problemi come quelli della criminalità organizzata. Venire a Serra – ha spiegato il rappresentante del Governo – è stato come rientrare in un circuito vitale in cui si parla e ci si interpella intorno ad un tema cosi attuale».

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