Il Tribunale di Torino ha condannato diciassette persone per associazione a delinquere di stampo mafioso, rapine ed estorsioni, nell’ambito dell’inchiesta denominata “Barbarossa”, che trae origine dalle indagini portate avanti dai carabinieri del Comando provinciale di Asti che, a maggio 2018, avevano arrestato 26 persone tra Costiglione, Asti e Alba. Al termine del processo con rito abbreviato che si è celebrato al palazzo di giustizia di Torino, il gup Stefano Sala ha confermato il larga parte le richieste di pena che erano state avanzate dall’accusa. Tredici dei diciassette imputati sono stati riconosciuti colpevoli di associazione mafiosa.

La pena più alta (20 anni) è per Michele Stambè, originario di Gerocarne, nel Vibonese. Le altre condanne riguardano Luca Scrima (14 anni e 8 mesi), Rocco Zangrà (12 anni e 8 mesi), Salvatore Stambè (11 anni e 10 mesi), Bruno Agostino (11 anni e 4 mesi), Salvatore Carè (11 anni), Vincenzo e Giuseppe Emma (entrambi condannati a 10 anni ciascuno), Adriano Emma (9 anni e 8 mesi), Ferdinando e Giuseppe Catarisano (9 anni e 4 mesi), Gianfranco Guzzetta (9 anni e 3 mesi), Daniele Stambè (9 anni), Agim Lena (5 anni), Salvino Gamuzza (3 anni), Massimo Marchiori (2 anni e 2 mesi) e Massimo Pugliese (1 anno e 4 mesi). Ai Comuni di Asti e Costigliole il giudice ha disposto risarcimenti per 350 mila euro totali: 250 mila a Costigliole e 100 mila ad Asti.

Il processo è ancora in corso al Tribunale di Asti per per altri nove imputati nella stessa indagine, ma che hanno scelto il rito ordinario.  Regione Piemonte, i Comuni di Asti e Costigliole d'Asti si erano costituiti parte civile, insieme a una sola delle 21 vittime.