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Venerdì, 26 Ottobre 2012 12:54

Omicidio Ceravolo, forse non era il 19enne l'obiettivo dei sicari

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mini Carabinieri-sorianelloSERRA SAN BRUNO - Probabilmente Filippo Ceravolo non era l'obiettivo dei sicari, entrati in azione ieri sera intorno alle 22 sulla strada che da Soriano porta a Pizzoni. Il 19enne, morto stanotte all'ospedale 'Jazzolino' di Vibo, dove era stato trasportato per le gravi ferite da arma da fuoco riportate alla testa, era insieme ad un'altra persona al momento dell'agguato. Si tratta di Domenico Tassone, 27 anni, anche lui di Soriano Calabro, già noto alle forze dell'ordine, rimasto ferito. Probabilmente anche la Fiat Punto su cui viaggiavano i due, ritrovata in una scarpata, era di proprietà o quantomeno nella disponibilità di Tassone. Non è ancora chiaro chi fosse alla guida, ma secondo una prima ipotesi, ancora da confermare ma comunque fondata, Tassone era il vero obiettivo dell'agguato. A perdere la vita è stato però Ceravolo, che non ha mai avuto problemi con la giustizia e che pare non fosse legato ad ambienti contigui alla criminalità.

Discorso diverso invece per Tassone, su cui stanno indagando i carabinieri, che già nella notte pare abbiano effettuato diverse perquisizioni nella zona. L'agguato in cui è morto Filippo Ceravolo è l'ennesimo grave fatto di sangue verificatosi negli ultimi mesi nel territorio compreso tra Soriano, Sorianello e Gerocarne. Una mattanza, che vede cadere sotto i colpi della lupara per lo più ragazzi. L'1 aprile il tentato omicidio di Giovanni Emanuele, 23 anni; il 2 giugno l'omicidio di Nicola Rimedio, 26 anni; il 22 settembre l'omicidio di Antonino Zupo, 31 anni; il 25 settembre l'omicidio di Domenico Ciconte, 63 anni. Anche quello di ieri sera, come gli altri, ha tutte le caratteristiche dell'agguato di 'ndrangheta, che però potrebbe essere costato la vita di un innocente.

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