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Domenica, 16 Giugno 2013 09:57

Omicidio Vallelunga, chiesti 19 rinvii a giudizio

Scritto da Redazione
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mini tribunali-pmC'è anche l'omicidio del boss di Serra San Bruno, Damiano Vallelunga, tra le accuse contestate dalla Dda di Reggio Calabria a 19 persone coinvolte nell'operazione "Confine" per le quali è stato chiesto il rinvio a giudizio. Oltre che per l'omicidio Vallelunga, avvenuto a Riace il 27 novembre 2009, i pm Gratteri e Ombra nella richiesta avanzata al Gup hanno formulato accuse per associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, detenzione illegale di armi e tentato omicidio. In particolare, il rinvio a giudizio è stato chiesto per: Agostino, Bruno, Piero e Luigi Vallelonga, di Campoli, frazione montana di Caulonia (figli di Gianni Vallelonga, ucciso nella montagne tra le Serre e Stilo il 21 aprile 2010);

Vincenzo Gallace, boss di Guardavalle; Renato Comito, di Caulonia; Luca Spatari, di Riace; Cosimo Spatari, di Placanica; Andrea Sotira di Stignano; Domenico Ruga, di Monasterace; Salvatore Papaleo, di Monasterace; Angelo Misiti, di Stignano; Cosimo Leuzzi, di Stignano; Cosimo Franzè, di Caulonia; Antonio Leuzzi, di Stignano; Vincenzo Franzè di Caulonia. Quali parti civili nel processo hanno chiesto l'ammissione i Comuni di Serra San Bruno, Monasterace, Riace, Caulonia e Stignano, oltre alla provincia di Reggio Calabria. Secondo gli inquirenti ad organizzare l'agguato al boss dei "Viperari" di Serra sarebbero state le cosche Gallace-Ruga-Leuzzi, operanti nel territorio di Guardavalle, Monasterace e Stignano, con l'appoggio dei Vallelonga, nell'ambito della sanguinosa faida contro il "locale" di Soverato fondato dalle famiglie Sia-Procopio-Vallelunga.

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