Giovedì, 02 Settembre 2021 17:37

Rinascita-Scott, Bartolomeo Arena: «Dalla Dda di Catanzaro uscivano le notizie»

Scritto da Redazione
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I clan vibonesi avrebbero saputo in anticipo, per anni, di notizie ancora coperte da segreto istruttorio e di indagini antimafia in corso sul loro conto. Ci sarebbero più “talpe” che avrebbero quindi passato notizie riservate agli esponenti dei clan. È quanto dichiarato oggi, secondo quanto riporta l’Agi, dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia dal collaboratore di giustizia di Vibo Valentia, Bartolomeo Arena, nel corso del maxiprocesso Rinascita-Scott.

Nello specifico, rispondendo alle domande del Pm della Dda di Catanzaro, ha spiegato che il clan Bonavota di Sant’Onofrio (paese confinante con Vibo Valentia) aveva saputo dell’esistenza di un’indagine sullo stesso Arena e sullo zio Domenico Camillò, ora imputato con l’accusa di essere uno dei boss del locale di ‘ndrangheta di Vibo. Qualcuno dall’interno della Dda, secondo il collaboratore di giustizia, avrebbe quindi passato informazioni riservate al clan Bonavota. La “musica” sarebbe cambiata, ha sostenuto il collaboratore, con l’arrivo di Nicola Gratteri alla guida della Procura di Catanzaro. «Da quando è arrivato Gratteri – sono sempre le parole di Arena – la Dda è stata blindata e non è uscito più nulla. Prima invece dalla Dda di Catanzaro le notizie uscivano».

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