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Venerdì, 01 Giugno 2012 14:20

San Nicola, il carabiniere aggredito dai fratelli Pileggi si costituisce parte civile

Scritto da Bruno Vellone
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mini ccarabinieriSAN NICOLA DA CRISSA – Si è tenuta ieri l’udienza a carico dei tre fratelli di San Nicola da Crissa, Giuseppe, Nicola e Rosaria Pileggi, rispettivamente di 79, 72 e 65 anni, già  noti alle forze dell’ordine perchè imputati di tentato omicidio ai danni di una vicina di casa, che nel novembre scorso si erano resi responsabili, asce in pugno, di aggressione nei confronti dei carabinieri della locale stazione. I tre, sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari, avevano violato tale restrizione per uscire, asce in pugno, a tagliare legna da ardere. Una volta fuori di casa, i tre anziani si sarebbero messi ad inveire nuovamente contro la vicina di casa, già loro vittima di tentato omicidio, la quale spaventata si sarebbe barricata in casa. Sul luogo dell’accaduto sono giunti i Carabinieri della Compagnia di Serra San Bruno e della locale Stazione, coordinati dal capitano Esposito Vangone, che una volta accertatisi di quanto stesse succedendo, avrebbero cercato di far desistere i tre fratelli

per farli tornare in se e rispettare gli obblighi previsti dalla legge. I tre anziani, per tutta risposta, avrebbero opposto resistenza e usato violenza contro i militari che nella bagarre, nata appunto per tentare di convincere i recidivi a lasciare le asce e a tornare in casa, avrebbero riportato alcune escoriazioni e lacerazioni alla divisa. I tre erano stati nuovamente arrestati e tradotti agli arresti domiciliari con l’accusa di resistenza e violenza a pubblico ufficiale. Ora si è tenuta l’udienza di fronte al giudice Giancarlo Bianchi, nella quale il Carabiniere scelto N. G. che dall'aggressione aveva riportato delle lesioni sulla mano sinistra e contusioni sia al ginocchio che alla testa nella zona cervicale si è costituito parte civile con l'assistenza del proprio legale Sandro Papa del foro di Vibo che ha nel proprio atto chiesto «il risarcimento di tutti i danni, materiali e morali, patiti e patiendi subiti a causa della condotta degli imputati». La domanda è stata motivata dai «rilevanti pregiudizi psicofisici sofferti dall'agente operante derivanti dalla gravità indiziaria a carico dei predetti imputati per come emerge incontestabilmente dagli accertamenti di P.G. e dalle altre attività investigative (individuazioni di persona, verbalizzazione agenti operanti, sommarie informazioni rese da persona informata sui fatti)». A seguito dell'istruzione dibattimentale, l'avv. della difesa nominato di Ufficio ha chiesto una perizia psichiatrica nei confronti degli imputati ed il presidente Bianchi ha disposto l'acquisizione in atti di una perizia che era stata già effettuata, in occasione di un altro procedimento pendente sempre a carico degli stessi per il reato di tentato omicidio in concorso nei confronti della vicina di casa.

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