Sono stati effettuati stamattina i tamponi mancanti al personale del Suem 118 della postazione di Serra San Bruno. Quattro in tutto quelli che mancavano ancora all’appello. Meglio tardi che mai insomma, dato che si trattava dei test programmati per tutto il personale sanitario calabrese all’indomani dello scoppio del focolaio di Covid-19 alla “Domus Aurea” di Chiaravalle Centrale. Un provvedimento che risale al 27 marzo scorso e che comunque, a rigor di logica, avrebbe dovuto dare precedenza al personale delle zone identificate come “rosse” nelle ordinanze regionali, tra le quali è comparso anche il territorio di Serra San Bruno (dal 23 marzo fino al 27 aprile). «Ho appena firmato – ha dichiarato proprio il 27 marzo la presidente della Regione Jole Santelli – un’ordinanza che prevede che siano sottoposti a tampone per la ricerca di Covid-19/Sars-Cov-2 tutti gli operatori sanitari, delle strutture pubbliche e delle strutture residenziali come ad esempio le Rsa, le Rsm, le Case protette e le Case di riposo, private e private/accreditate, soggetti ad esposizione». Una decisione che avrebbe messo nelle condizioni di salvaguardare anche tutti i pazienti, soprattutto quelli con patologie pregresse, al fine di tutelare i soggetti più a rischio.

La programmazione dei test dei 4 sanitari del 118 è arrivata solo stamattina e dovrebbe aver completato i tamponi sul personale in forza al nosocomio serrese.

Come dichiarato da fonti interne al "San Bruno" nei giorni scorsi era stato sottoposto a tampone anche il personale delle pulizie e della manutenzione. Mentre sono in programma nei prossimi giorni i test per il personale del Distretto sanitario.