Sabato, 25 Gennaio 2020 11:07

Serra, padre e figlio arrestati per rapina

Scritto da Redazione
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Nel corso della serata di ieri, intorno alle 19.30, i carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Serra San Bruno, unitamente ai militari delle Stazioni carabinieri forestali di Serra San Bruno e di Vallelonga, hanno arrestato in flagranza di reato due persone: si tratta di Alberto Emanuele, di 65 anni e di Vittorio Emanuele, di 35, rispettivamente padre e figlio, entrambi di Serra San Bruno, per il reato di rapina.

Secondo quanto riportato dai carabinieri della Compagnia di Serra in un comunicato, «ieri mattina, i militari della Stazione carabinieri forestali di Serra San Bruno, a seguito di una perlustrazione nell’agro del Comune di Serra San Bruno, hanno rinvenuto un trattore, privo di targa, con numero di telaio che identificava il mezzo quale provento di furto denunciato in Sicilia nel 2007. A seguito di ciò, i militari hanno contattato una ditta autorizzata al fine di prelevare il mezzo agricolo per il successivo deposito giudiziario a diposizione dei magistrati della Procura competente. Intorno alle 15.45, il carroattrezzi della ditta, con a bordo il trattore precedentemente posto sotto sequestro, iniziava il viaggio verso il deposito giudiziale di Vibo Valentia quando, all’uscita di Serra San Bruno, veniva seguito da una vettura, una Fiat Panda, con a bordo una persona che gli intimava di fermarsi. Dalla vettura scendeva quindi una persona, successivamente identificata in Alberto Emanuele, il quale - scrivono ancora i carabinieri - minacciava e strattonava l’autista del mezzo al fine di farsi consegnare il mezzo agricolo trasportato millantando una presunta proprietà dello stesso. Ovviamente, l’autista del carroattrezzi, non potendo ottemperare a tale richiesta, invitava l’anziano a rivolgersi ai carabinieri poiché il mezzo era stato precedentemente sequestrato. A questo punto, il carroattrezzi riprendeva la marcia verso Vibo Valentia sulla statale 713 bis. L'autista del mezzo, però, si accorgeva di essere ancora seguito dalla vettura Fiat Panda che lo aveva fermato in precedenza; in questo frangente, l’autista del carroattrezzi contattava i carabinieri allertando la Centrale Operativa, rappresentando di voler tornare verso la Caserma di Serra San Bruno, sollecitando un intervento».

E qui che, a giudizio dei militari, «succede l’inverosimile: il carroattrezzi, dopo aver invertito la marcia in una rotonda, sempre seguito dall’autovettura Fiat Panda, nota sopraggiungere una seconda vettura, una Volkswagen Tiguan, condotta da un giovane che prova a sbarrargli la strada invadendo la sua corsia. Il carroattrezzi, quindi, con manovra repentina riesce a divincolarsi procedendo la marcia verso la sede della Compagnia carabinieri ancora, però, seguito, stavolta, dalle due autovetture. Queste due autovetture, quindi, pongono in essere una manovra azzardata e, in particolare, la Tiguan condotta dal giovane supera il carroattrezzi mentre la Fiat Panda condotta dall’anziano signore, affianca il mezzo costringendolo ad arrestare la marcia. A questo punto, i due scendono dai rispettivi mezzi intimando con foga all’indirizzo dell’autista del carroattrezzi di consegnargli il trattore oggetto di sequestro. In particolare, l’anziano signore, iniziava a percuotere il carroattrezzi con un bastone che aveva all’interno della propria autovettura; lo stesso, inoltre, tentava di colpire, all’interno del mezzo, l’autista che, però, si era allontanato e cercava di divincolarsi. Questa fase concitata, però, era stata vista da un carabiniere forestale che si trovava a transitare lungo l’arteria viaria, libero dal servizio che, notati i movimenti, prontamente scendeva dalla propria autovettura per bloccare l’aggressione che, quindi, solo grazie a questo gesto, non veniva portata ad ulteriori e verosimili più gravi conseguenze. Dopo pochi istanti sopraggiungevano in supporto le pattuglie della Sezione Radiomobile della Compagnia carabinieri di Serra San Bruno e della Stazione Forestale dei carabinieri di Serra San Bruno che provvedevano ad identificare subito i soggetti e ad effettuare i primi accertamenti del caso. Le perquisizioni veicolari hanno permesso di rinvenire il bastone utilizzato da Alberto Emanuele per percuotere il carroattrezzi e l’autista dello stesso e anche 2 coltelli all’interno dell’autovettura in uso a Vittorio Emanuele».

I due, quindi, sono stati accompagnati in caserma ed arrestati successivamente per rapina, per poi essere posti agli arresti domiciliari a disposizione dell’autorità giudiziaria di Vibo Valentia.

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