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Mercoledì, 18 Gennaio 2012 15:41

Sicilia in rivolta, in Calabria qualcosa si muove

Scritto da Angelo Vavalà
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mini cut1326803695003“Il Movimento dei Forconi” è così che si chiama il gruppo di protesta che, partendo dalla Sicilia, ha come obiettivo principale quello di far arrivare la voce del popolo nelle stanze dei palazzi romani. I blocchi sono partiti dalle proteste per il rincaro e le accise sui carburanti, ma si sono ben presto estesi a macchia d’olio. Un movimento di protesta quello siculo, fatto da gente esausta, da gente oramai arrivata al punto di non ritorno, come spiega uno dei rappresentanti de “Il Movimento dei Forconi”, Martino Morsello: “Il Movimento dei Forconi continua la lotta contro i politici corrotti e nepotisti che hanno ridotto alla miseria tutte le attività produttive con la complicità dei sindacati e organizzazioni di categoria,

diventati burocrati e speculatori a danno dei lavoratori”.

La manifestazione di protesta ha visto l’alba lunedì 16 gennaio quando in tutta la l’isola diverse centinaia di manifestanti hanno bloccato: autostrade, snodi principali, il porto di Palermo, le raffinerie del greggio di Milazzo, Priolo e Gela, oltre a tutti i trasporti pubblici. Protesta che gli  organizzatori vogliono portare avanti per 5 giorni, fino al 20 gennaio, anche se nelle ultime ore va registrata la volontà del popolo siculo e non solo di protrarre la protesta ad oltranza.

In questo video un altro aderente al movimento dei forconi, il  sig. Onofrio Toscano, prova a spiegare le ragioni di questa protesta e soprattutto prova a promuovere quello che lo Stato sta provando a nascondere. Tre giorni dopo l’inizio delle manifestazioni, infatti,  i TG nazionali e tutti gli organi  di stampa tendono ad insabbiare la situazione siciliana facendo girare meno materiale possibile. La sommossa popolare trova come unico sfogo la rete, unica fonte ancora non controllabile da chi quotidianamente influenza le nostre vite.

La protesta nelle ultime ore pare stia prendendo sempre più piede, fino ad arrivare anche in Calabria, dove vengono registrati i primi movimenti a partire da Villa San Giovanni, a due passi da Reggio Calabria.

 

 

 

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