Martedì, 25 Ottobre 2016 16:00

Soriano ricorda Filippo Ceravolo a quattro anni dalla morte

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SORIANO CALABRO – Doveva essere l'occasione per ricordare un giovane morto innocentemente per mano della 'ndrangheta, cosa che alla fine è stata fatta. Oggi, però, purtroppo Soriano ha preferito voltarsi dall'altra parte: nella ricorrenza, infatti, dei quattro anni dall'omicidio di Filippo Ceravolo, rimasto vittima di un agguato il 25 ottobre 2012 sulla strada che porta a Pizzoni, il comitato regionale di Libera, il Comune di Soriano, la parrocchia di San Martino Vescovo e la famiglia Ceravolo avevano organizzato la “Giornata della legalità, della memoria e dell'impegno” dedicata a Filippo.

Poche, però, le persone presenti: c'erano gli alunni del Liceo; quelli della scuola media; una rappresentanza dell'Istituto commerciale di Vibo; i sindaci di Sorianello e Gerocarne, oltre ovviamente a quello di Soriano; il consigliere regionale e presidente della commissione Antimafia, Arturo Bova; i referenti dell'associazione “Piana Libera”, il testimone di giustizia, Rocco Mangiardi; il giornalista Michele Albanese, che da anni vive sotto scorta; i referenti di Libera, le autorità militari ed i parenti delle vittime di mafia.

Molti, dunque – chi per un motivo, chi per un altro – hanno preferito non partecipare. Ciò che in tanti si chiedono, però, è “perchè?”. Perchè non dimostrare, anche con un semplice gesto, la propria vicinanza ad una famiglia che da anni vive con il pensiero di non poter più riabbracciare il proprio caro? Perchè voltarsi dall'altra parte come se non fosse successo nulla? Perchè bisogna cadere nell'errore, pensando che magari questo genere di iniziative fini a se stesse? Sì, nessuno riporterà indietro Filippo, questo è vero. Se, però, vogliamo che il mondo cambi, dobbiamo partire proprio da qui: dalla memoria, dal ricordo, perchè ricordare serve a risvegliare le coscienze. Solo così, solo mantenendo vivo il ricordo di chi è stato ucciso barbaramente - come Filippo Ceravolo a Soriano, Pasquale Andreacchi a Serra San Bruno e “Dodò” Gabriele a Crotone – possiamo mantenere accesso quel filo sottile di speranza che, prima o poi, qualcosa possa veramente cambiare.

La manifestazione si è aperta con un dibattito in piazza, nel corso del quale – oltre ai vari interventi – gli studenti delle scuole hanno letto gli elaborati sulla traccia dal titolo “Educare alla legalità: attualità e prospettive per un impegno personale e comunitario”. Per la scuola media, il primo premio – consistente in una borsa di studio della somma di 200 euro per l'acquisto di libri – è andato ad Aurora Lico; secondi, invece, Francesco Prestanicola e Antonio Mantella, ai quali è andata una borsa di studio di 50 euro ciascuno. Per quel che riguarda il Liceo, invece, a classificarsi per prima è stata Maddalena Ceravolo; seconda Maria Chiara Patania e terza Francesca Battaglia.

Una volta concluso il dibattito, c'è stato il corteo silenzioso verso il monumento dedicato a Filippo, dove il giovane è stato ricordato con una preghiera ed un minuto di silenzio, affinché «l'esempio di quanto purtroppo accaduto a Filippo non rimanga vano e che, al contrario, sia da stimolo per i giovani a ribellarsi di fronte a queste ingiustizie». 

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