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Direttore responsabile: Bruno Greco
Redazione: Salvatore Albanese, Alessandro De Padova
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SERRA SAN BRUNO – Gli attori sono cambiati, ma la trama sembra mantenersi sempre uguale e la proposta di intitolare una via in memoria di Pasquale Andreacchi, ucciso barbaramente nell’ottobre del 2009 – quando era poco più che 18enne – è ormai caduta definitivamente nel vuoto.
La proposta era stata presentata, nel febbraio 2013, dai componenti della famiglia Andreacchi, sostenuta da diverse associazioni e comitati e sottoscritta da ben 600 cittadini circa, ma da allora si erano registrati continui rinvii, alternati a fasi di silenzio assoluto, che non avevano di fatto condotto a nulla di concreto.
Dopo le proteste dei genitori di Pasquale, che a più riprese avevano denunciato l’inerzia della maggioranza comunale guidata dall’ex sindaco Bruno Rosi e del resto della giunta in carica fino allo scorso giugno, ecco che gli stessi hanno presentato, questa mattina, il ritiro definitivo della “petizione popolare” volta all’intestazione, appunto, di una piazza o di una via del paese in memoria del ragazzo assassinato da mano ancora ignota. La ferma intenzione sarebbe frutto di più colloqui avuti nelle ultime settimane con componenti della neo giunta guidata dal sindaco Luigi Tassone, che avrebbero – a dire dei parenti di Andreacchi – preso ancora tempo rispetto alla messa in atto della richiesta. «Sull’argomento, negli anni, si sono registrate solo speculazioni politiche, in campagna elettorale in particolare. Ma adesso, come già avvenuto durante il mandato Rosi, la nuova amministrazione comunale, nei fatti, si è dimostrata poco interessata rispetto all’iniziativa. Per questo motivo, stanchi ancora di aspettare – hanno spiegato i componenti della famiglia Andreacchi – questa mattina abbiamo presentato al protocollo del Comune di Serra San Bruno una richiesta per il ritiro definitivo della petizione con la quale chiedevamo di intitolare una via in memoria di Pasquale».
Insomma, dopo il nulla di fatto arrivato dall’ex amministrazione di centrodestra, ecco adesso quella che sarebbe un’analoga manfrina posta in essere da parte dei nuovi inquilini, di matrice centrosinistra, del palazzo di piazza Tucci. Un atteggiamento bipartisan che ha quindi spinto gli Andreacchi a ritirare oggi definitivamente la proposta. Tuttavia un timido tentativo a riguardo era stato abbozzato nella coda della gestione Rosi, quando nel marzo 2015 (a soli tre mesi dal voto) fu costituita una commissione toponomastica per decidere proprio sulla variazione dei nomi di alcune piazze e vie della cittadina, una delle quali avrebbe dovuto essere attribuita alla memoria di Pasquale. L’ipotesi maggiormente percorribile era parsa quella di intitolare al giovane un piazzale nell’area del Santuario di Santa Maria del Bosco, dove lo stesso svolgeva l’attività di maneggio nei mesi estivi. Dopo una prima convocazione andata deserta, l’organismo si era radunato in seconda seduta, ma da lì la questione era caduta nuovamente nel dimenticatoio, in quanto la riunione era stata sospesa addirittura per l’esigenza di acquisire «ulteriori approfondimenti sulla vicenda». Alibi che fin da subito era apparso assai strano, visto che la storia di Pasquale Andreacchi, le cui ossa furono rinvenute sparpagliate in un bosco alla periferia di Serra, è già tristemente nota a tutta Italia. Stesso canovaccio con il nuovo corso amministrativo che, a ormai diversi mesi dall’insediamento, pare non abbia mai seriamente preso di petto la questione.
Mesi di nuova stasi che hanno, dunque, spinto i familiari di Pasquale verso la richiesta ufficiale di ritiro della petizione. Nulla di fatto, quindi, rispetto ad una questione che si chiude nella maniera più triste, per un’iniziativa che avrebbe dovuto vedere gli amministratori locali schierati in prima linea per lanciare un duro monito alla criminalità, ma anche per mantenere vivo il ricordo della tragica storia di un ragazzo ucciso in quello che rimane, per dinamica, uno degli omicidi più efferati della Calabria. Proprio nel pomeriggio di ieri è stata celebrata una messa commemorativa, nel giorno di quello che avrebbe dovuto essere il 25esimo compleanno di Pasquale.
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