Un secolo dopo, tre istituzioni – il Comune di Serra San Bruno, l’Istituto di istruzione superiore “L. Einaudi” e la Fondazione “Caterina Chimirri” – mettono insieme le loro forze per ricordare degnamente la figura e l’opera dell’importante personaggio storico, con eventi e manifestazioni che si susseguiranno fino alla primavera-estate del 2018.
Il primo appuntamento della serie è previsto proprio per il 28 ottobre (anniversario della morte del politico) alle ore 11 presso la sala Chimirri di Serra San Bruno, con un incontro pubblico a cui parteciperanno il sindaco di Serra Luigi Tassone, la presidente della Fondazione “Caterina Chimirri” Ernesta Zadra e il dirigente scolastico dell’Istituto di Istruzione superiore “L. Einaudi” Antonino Ceravolo. Sarà questa «l’occasione per un primo contatto con la personalità di questo serrese d’eccezione e per presentare alcune tra le iniziative di grande spessore programmate per il centenario».
In particolare, i relatori avranno modo di soffermarsi sul convegno nazionale di studi “Un’idea di Mezzogiorno. Bruno Chimirri, la Calabria, la questione meridionale”, sulla mostra iconografica e bibliografica “Bruno Chimirri e il suo tempo tra politica locale e poteri nazionali”, sul concorso rivolto alle scuole con il quale si chiederà agli alunni di illustrare, con immagini e parole, la loro idea di Meridione. Tutti eventi «che saranno ospitati a Serra San Bruno, volendo, con tale scelta, anche trasmettere un messaggio sulle potenzialità culturali di questo territorio, al di fuori di qualsiasi provincialismo e di qualsivoglia chiusura localistica. Basterebbe la semplice elencazione degli elementi caratterizzanti la poliedrica personalità di Chimirri - si legge in una nota dell’Istituto “Einaudi” - per dare l’idea della sua notevole figura. Undici volte deputato quale rappresentante dei collegi di Serra San Bruno e Catanzaro, nominato senatore del Regno il 16 ottobre 1913, segretario dell’Ufficio di Presidenza della Camera durante la XIV e XV legislatura, vicepresidente della Camera durante la XIX legislatura, Chimirri fu anche più volte al Governo: nel primo Gabinetto Di Rudinì come titolare del dicastero dell’Agricoltura, Industria e Commercio e, successivamente, come ministro della Giustizia; nel Gabinetto Saracco come ministro delle Finanze e, a interim, del Tesoro. Giurista, studioso di diritto e competente conferenziere, Chimirri fu anche dotato di una forte sensibilità culturale, come testimoniano, tra l’altro, gli interessi indirizzati verso l’opera pittorica di Mattia Preti e verso la Divina Commedia dantesca, nonché i due volumi, intitolati "La Calabria e gl’interessi del Mezzogiorno", editi nel 1915 e nel 1917, che rappresentano tuttora una stimolante riflessione sui problemi del meridione italiano».