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Venerdì, 30 Aprile 2021 09:01

Antonio Garcea e Carlo Poerio, l’amicizia dei due patrioti che condivisero le galere borboniche

Scritto da Redazione
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Nel riquadro una foto di Vito Teti con il frammento dell'aorta di Poerio, sormontato da un ritratto di Garcea, custodito nella Biblioteca di San Nicola Nel riquadro una foto di Vito Teti con il frammento dell'aorta di Poerio, sormontato da un ritratto di Garcea, custodito nella Biblioteca di San Nicola

La riconosciuta fama del patriota Carlo Poerio è evidenziata da un documento insolito, che attesta la conservazione di una sorta di reliquia in sua memoria, ossia un pezzo dell'aorta appartenente proprio all'avvocato e politico italiano. La stessa è custodita in una teca nella Biblioteca comunale di San Nicola da Crissa, sormontata da un ritratto di Antonio Garcea, collega e amico del celebre patriota a cui stette accanto durante la malattia e negli ultimi giorni della sua vita. Questa sera il curioso argomento sarà oggetto di un incontro, che si terrà in diretta Facebook sulle pagine Rubbettino e Passione Ottocento a partire dalle 18. Con l'antropologo Vito Teti (autore del libro “Il patriota e la maestra”, Quodlibet, 2012), Giancristiano Desiderio (autore del libro Pontelandolfo 1861) e Giovanni Valletta (segretario del Comitato di Caserta dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano) interverranno il sindaco di San Nicola da Crissa Giuseppe Condello e l’assessore alla Cultura di Montesarchio (BN) Morena Cecere. Tra gli ospiti anche Anna Poerio Riverso, autrice del libro Carlo Poerio e William Gladstone.

Due patrioti, due perseguitati, due amici: il napoletano Carlo Poerio e il calabrese Antonio Garcea condivisero anche la prigionia nelle galere borboniche.

Come riportato sulla pagina "Vito Teti - Schegge di umiltà", un documento, redatto in data 29 aprile 1867, conservato nelle carte dei discendenti di Garcea, attesta: «Noi sottoscritti Medici Chirurghi Testimoni dichiariamo che essendo trapassato ieri verso le ore 4,30 pom. l'illustre Barone Carlo Poerio e oggi 29 nell'esecuzione della iniezione del Cadavere, desiderando insieme ai suoi Amici che il cuore di sì illustre uomo non dovesse essere sotterrato ma bensì conservato all'affetto degli Italiani e specialmente dei Meridionali, così fu estratto e conservato in un'urna e suggellato venne spedito al Municipio di Napoli, e trovandosi presente il suo compagno di sventura Maggior Garcea Antonio, che l'assisté nella malattia, ha espresso il desiderio di conservare un pezzo dell'Aorta come reliquia all'affetto della famiglia e alla commemorazione dei Posteri. E riposta in un vaso di cristallo da noi suggellato colle iniziali del Defunto C.P. su cera nera, e a rovescio i nostri nomi: Barellai e De Franceschi. Per l'autenticità del pezzo patologico rilasciamo la presente».