Domenica, 23 Maggio 2021 07:50

L’arrivederci di “Detto tra noi” agli ascoltatori di Radio Serra con 4 libri per l’estate

Scritto da Redazione
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Si è chiusa con quattro consigli di lettura per l’estate l’ultima puntata stagionale di “Detto tra noi”, programma di approfondimento condotto su Radio Serra da Daniela Maiolo e Sergio Pelaia per la regia di Bruno Iozzo. Una “puntata in famiglia” con ospiti i protagonisti dell’intera stagione che hanno curato la rubrica libri, ossia il responsabile comunicazione di Rubbettino Antonio Cavallaro, lo scrittore e storico Tonino Ceravolo, lo storico della Scienza Francesco Barreca e la scrittrice Eliana Iorfida.

Tanta letteratura ma anche tanta attualità, data l’interconnessione dei temi trattati nel particolare periodo storico che tutti noi stiamo vivendo.

SCHIAVI DELLA TECNOLOGIA «Le conseguenze della tecnologia sono tutt’altro che tecnologiche». Comincia con una citazione di Heidegger Antonio Cavallaro per introdurre “L’impero dell’algoritmo” del docente dell’Unical Domenico Talia. Parole che lo stesso autore cita nel suo libro, parafrasando il filosofo tedesco per lanciare un monito sulle conseguenze che gli effetti della tecnologia potrebbero portare nel futuro. «Quello di Talia – ha spiegato Cavallaro – è un libro da leggere al termine di questo confinamento domestico, durante il quale abbiamo utilizzato la tecnologia come unico strumento di collegamento che avevamo con il mondo. Dalla Dad alla comunicazione con gli altri, abbiamo utilizzato piattaforme gratuite (almeno così ci hanno fatto credere) ma, come dice Talia, ogni volta che una cosa è gratis la cosa in vendita sei tu che la utilizzi». Il tema principale riguarda la copiosa quantità di informazioni che trasferiamo alla rete come le nostre preferenze politiche, culturali e sessuali, informazioni regalate ai colossi del web che per loro diventano moneta sonante. Per fare un esempio, bastano 150 like sui social per conoscere cose su una persona più di quanto possano i suoi stessi genitori.

AMORE ED EPIDEMIA Cavallaro passa il timone al professor Tonino Ceravolo, che nei suoi consigli letterari a “Detto tra noi” ha quasi sempre mantenuto il filo conduttore della pandemia. La chiusura è affidata a Gabriel García Márquez e al suo “L’amore ai tempi del colera”. «In questo libro la passione e l’inno alla vita prevalgono nettamente sulla morte e sul negativo». Come ha spiegato Ceravolo, il colera rimane sullo sfondo di questa vicenda, in cui si racconta dell’epidemia e della figura di questo medico illuminato Juvenal Urbino. «Il romanzo – ha continuato – è la storia di un’attesa, di un amore non corrisposto tra Florentino Ariza e Fermina Daza, sposata col medico Juneval Urbino. Un amore platonico all’inizio e che per 53 anni 7 mesi e 11 giorni non riesce a compiersi tanto che Florentino Ariza spera che il medico prima o poi muoia affinché il suo amore possa trovare compimento». Invitando gli ascoltatori alla lettura, Ceravolo descrive il testo come un trionfo della vita nella Colombia di Marquez che esplode nei suoi colori, passioni e superstizioni.

DIRITTI FONDAMENTALI VS PROFITTO Tecnologia, epidemia ed economia. E proprio su questo ultimo punto si è soffermato il consiglio di lettura di Francesco Barreca che ha scelto “Economia fondamentale” scritto da un collettivo di economisti. Materia non per soli accademici ma per comprendere la vita di tutti i giorni. «Si tratta di un libro – ha detto Barreca – scritto da un gruppo di economisti che sostiene esistere un settore dell’economia – ossia infrastrutture, istruzione, sanità – fondamentale per la società perché coinvolge tutti quei servizi essenziali senza i quali il benessere delle persone non può darsi». Sistema educativo, sanità e infrastrutture efficienti, servizi di cui si è occupato lo Stato dalla fine del Dopoguerra anche se, come spiegato dallo Storico della Scienza «a partire dagli anni 70 c’è stato un progressivo disimpegno attuato tramite liberalizzazioni e privatizzazioni che hanno portato l’economia fondamentale a diventare parte dell’economia di mercato». Una critica mossa a questo singolare processo dimostratosi fallimentare in quanto i servizi che garantiscono diritti fondamentali poco si adattano alla logica del profitto. Un ritorno alla gestione pubblica, alla società protagonista con il coinvolgimento attivo della comunità, potrebbe rimettere le cose al loro giusto posto.

SGUARDO AD ORIENTE A chiudere la carrellata di interventi è stata Eliana Iorfida che, tanto per continuare a toccare temi attuali, ha consigliato la lettura di “Ogni mattina a Jenin” di Susan Abulhawa. «Non potevo non chiudere – ha esordito Iorfida – rivolgendo un mio saluto agli amici palestinesi. Palestina che in questi giorni sta subendo l’ultimo colpo di coda dell’occupante. Un paese che resiste da 73 anni, il popolo più eroico della terra che non possiamo rassegnarci a vedere narrato a senso unico». La Palestina guardata da un altro punto di vista, una vera e propria saga familiare che attraversa quattro generazioni. «Con la struggente storia di una famiglia – ha continuato Iorfida – Abulhawa interpreta la sofferenza di un intero popolo». La voce di Amal racconta le vicende a partire dal quel 15 maggio 1948, la Nakba, la cacciata dalle terre del popolo palestinese, durante la quale a sua madre viene strappato via il figlio, il suo fratellino che poi diverrà suo nemico: lei dalla parte dei palestinesi e lui da quella degli israeliani. Un racconto senza pregiudizi che Iorfida ripercorre ricordando anche i luoghi della Nakba che lei stessa ha avuto modo di visitare.

Per “Detto tra noi” si tratta dunque di un arrivederci alla prossima stagione, dove ai microfoni di Radio Serra si succederanno ancora i protagonisti della politica, cultura e della società civile.

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