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Giovedì, 13 Febbraio 2020 14:20

Libri in prestito per «riavvicinare le persone alla lettura», nasce a Soverato l'associazione Kalibreria

Scritto da Redazione
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La Kalibreria, già attiva sul territorio di Soverato dallo scorso giugno 2019, si è ufficialmente costituita come associazione culturale, o come piace definirla ai soci, “Associazione a resistere di stampo culturale”. L’assemblea, riunitasi lo scorso 2 febbraio nella sede soveratese di via Beato F. Zumpano, ha sancito la nascita dell’associazione “Kalibreria”, approvandone lo Statuto e l’Atto costitutivo e dando una concretezza istituzionale a un progetto «nato inizialmente - affermano i promotori - come una bella fiaba». Questi i soci fondatori: Domenico Commisso (presidente), Giuseppe Alessandro Pellegrino (vicepresidente), Francesco Mazzotta (segretario), Paolo Antonio Arcidiacono, Eliana Iorfida, Teresa Mancuso, Maria Murgida, Pierpaolo Pellegrino, Teresa Puja e Giulio Santopolo.

«Era la fine di giugno 2019 - si legge in una nota della neonata associazione - quando, all’indomani di un’operazione antimafia nel Soveratese, che ha visto coinvolte decine di persone - quasi tutti giovani tra i venti e i trent’anni e persino qualche minorenne - un sogno chiamato Kalibreria cominciò a materializzarsi sul territorio con la precisa volontà di reagire a ogni forma di degrado sociale e culturale, dando un’alternativa positiva ai giovani che, in misura sempre più allarmante, si allontanano dalla cultura, dalla lettura e dalla bellezza, traviati da una sottocultura pericolosa». Nata come umile bancarella di testi sottratti al macero, la Kalibreria è diventata una vera e propria biblioteca, intitolata a Vito Maida, poeta soveratese scomparso da qualche anno, la cui figura rappresenta alcuni dei valori fondanti del progetto: sensibilità, arte, legame sottile con la terra e la memoria. «In una Calabria che, stando all’ultimo rapporto Istat (2017) - prosegue la nota - è una delle regioni in cui si legge meno, il progetto Kalibreria - gioco di parole che mette insieme i termini kalòs (dal greco, “bello”), Calabria e libreria - si propone di incentivare la lettura e veicolare la cultura attraverso il fenomeno del book sharing: comodato d’uso gratuito di ogni genere di libri, dalla saggistica alla narrativa passando per la poesia, senza alcuno scopo di lucro. Una biblioteca basata sulla logica del prestito, i cui testi, messi a disposizione di tutti, sono il frutto di donazioni e salvataggi. Riavvicinare le persone alla lettura significa stimolare l’esercizio della critica, indurre alla conoscenza della storia, incentivare il senso civico. È solo attraverso la lettura che è possibile analizzare il presente e costruire un futuro più consapevole. In questo senso, la riqualifica del territorio non può che avvenire tramite la diffusione della cultura e la creazione di un luogo che sia al tempo stesso centro di aggregazione, comunicazione e scambio».

Tra gli scopi e le attività della neocostituita associazione “Kalibreria” la lotta all’abbandono scolastico, la valorizzazione delle tradizioni locali e delle realtà storiche, artistiche e paesaggistiche, la cura dei beni comuni, il sostegno e la diffusione della cultura in tutte le sue forme. A tal proposito, tra le tante iniziative in cantiere, tutte gratuite e a beneficio della comunità, sono già partite (o sono in fase di avvio) alcune attività, come il corso di conversazione in lingua inglese (con madrelingua), al quale in futuro seguirà quello in spagnolo; il corso di prima alfabetizzazione per i ragazzi stranieri e altre iniziative concepite nell’ottica del mutualismo e dell’integrazione sociale.

In prospettiva, il progetto della Biblioteca “Kalibreria Vito Maida” vedrà l’adesione al Servizio bibliotecario regionale e l’incremento dei volumi fruibili «che, si spera, passerà attraverso il coinvolgimento sempre più attivo e partecipato di coloro che vorranno donare spontaneamente dei volumi e, a loro volta, prenderne in prestito altri. “Le fiabe non si raccontano ai bambini per dire loro che i draghi esistono, perché i bambini già lo sanno, ma si raccontano per dire loro che i draghi possono essere uccisi”. Facendo propria questa citazione di Chesterton, la Kalibreria apre a tutti le porte, provando nel suo piccolo a “sconfiggere draghi” con l’aiuto della collettività e convincere anche gli scettici che nulla è impossibile da realizzare».