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Sabato, 21 Ottobre 2017 14:02

Serra, gli studenti dell’Alberghiero incontrano lo chef internazionale Simone Cantafio

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SERRA SAN BRUNO – Nuovo anno scolastico e nuovi impegni per l’Ipseoa di Serra San Bruno.

Nella giornata di ieri, venerdì 20 ottobre, gli studenti hanno infatti incontrato lo chef internazionale Simone Cantafio il quale, dopo la formazione alberghiera al “Carlo Porta” di Milano e alcune importanti collaborazioni con Carlo Cracco, Gualtiero Marchesi e Michel Bras, ha avuto modo di mettere a disposizione le proprie conoscenze e competere in diverse realtà alberghiere di Milano, ma anche francesi, inglesi, australiane e, per ultimo, in Giappone, dove attualmente guida una cucina due stelle Michelin.

L’incontro avuto con Cantafio rientra nel progetto di alternanza scuola-lavoro, una realtà progettuale che coinvolge tutti gli istituti scolastici. In questa cornice, l’Ipseoa serrese ha messo in campo una serie di iniziative che spaziano dall’I.f.s. (Impresa formativa simulata) – con delle attività all'interno della scuola – alla partecipazione di concorsi e manifestazioni promosse da enti e associazioni. E ancora: dai tirocini presso strutture ristorative e alberghiere, ai corsi di formazione sulla sicurezza. Un’offerta formativa di tutto rispetto, insomma, che vede coinvolto l’intero Istituto d’istruzione superiore “Luigi Einaudi” di Serra San Bruno, guidato dal dirigente scolastico Antonino Ceravolo, nonché i coordinatori dei singoli indirizzi: Francesco Angotti, Lorenza Colica, Angela Iennarella e Antonio Ramondino.

Chef trentenne alla guida del Michel Bras Toya Japon, il miglior ristorante al Mondo per Opinionated About Dining Classical & Heritage 2016, situato all’11° piano del Windsor Hotel Toya sull'isola di Hokkaido, quella di Cantafio è stata una vita ricca di successi che, però, non lo hanno mai allontanato dalle sue origini (i genitori sono calabresi). Tra lo chef e il professore Francesco Angotti, poi, c'è un’amicizia che li lega dai tempi della formazione scolastica al “Carlo Porta” di Milano.

«La speranza – ha detto Angotti – è che gli studenti facciano tesoro di queste esperienze, non lasciandosi ammaliare dalle sirene e dai lustrini dei programmi di cucina che vanno tanto di moda in televisione. Il progetto di alternanza scuola-lavoro può essere la chiave del successo professionale dei giovani, così come lo è stato per Simone».