Stampa questa pagina
Giovedì, 29 Dicembre 2016 14:16

“Serre in Festival”, una rassegna culturale tra territorio e solidarietà

Scritto da Sergio Pelaia
Letto 2674 volte

SERRA SAN BRUNO – Un Festival di montagna ma «di caratura nazionale», una rassegna culturale improntata alla «solidarietà, all’apertura, allo scambio», che mira a diventare un elemento caratterizzante di riconoscibilità e attrattività del territorio dell’entroterra vibonese.

Questo, nelle idee degli organizzatori, sarà “Serre in Festival”, una kermesse di musica, filosofia, cinema e gastronomia – sponsorizzata da “Acqua Fabrizia” – che si terrà a Serra San Bruno nella prima metà di agosto e che è stata presentata ufficialmente oggi nella sala conferenze del Parco delle Serre.

Alla base dell’organizzazione del Festival, ha spiegato introducendo l’evento la scrittrice Daniela Rabia, ci sarà un’associazione culturale, “Condivisioni”, in cui non mancano le rappresentanze istituzionali – ne fanno parte i sindaci di Serra, Mongiana, Arena e Gerocarne – e che non fa mistero di una componente politica evidentemente forte, testimoniata dalla presenza del deputato serrese del Pd Bruno Censore (presidente del “Comitato ristretto” del sodalizio, che presentando l'evento ha parlato di «giornata storica, perché il Festival rimarrà come segno distintivo di questo territorio»). Ma a garantire lo spessore culturale dell’iniziativa c’è anche il Comitato scientifico, di cui fanno parte intellettuali illustri legati alle Serre come Tonino Ceravolo, Luigi Vavalà e Armando Vitale. Proprio a quest’ultimo, storico dirigente del “Galluppi” di Catanzaro e ideatore fin dal 2003 dell’innovativo “Progetto Gutenberg”, è stata affidata la direzione artistica del Festival che punta a partecipare ai bandi di settore sia ministeriali che regionali e, presumibilmente, si svilupperà in cinque giornate immediatamente precedenti al Ferragosto.

«Si tratta di un progetto ambizioso – ha spiegato Vitale – che ha bisogno della partecipazione dei giovani, dei cittadini, insomma di un intero popolo. Queste iniziative possono innescare processi interessanti per la riconoscibilità di un territorio». Il direttore artistico della rassegna serrese nella sua disamina non ha citato le esperienze analoghe – e a volte controverse – che dalla fine degli anni 90 hanno segnato la storia degli eventi culturali in Calabria, ma ha spiegato che i modelli che ci si propone di seguire sono i Festival di Sarzana, Mantova, Pordenone. «Ci muoveremo – ha aggiunto Vitale – in alcuni ambiti tematici che riguardano i popoli, le parole, le immagini, le tradizioni, i sapori (è prevista anche una mostra di agricoltura biologica), ma il vero e unico centro ispiratore sarà quello della solidarietà. In un mondo di egoismi, puntiamo all’apertura, allo scambio culturale, al futuro. E in questo senso – ha concluso – è e resta esemplare l’esperienza di Riace». Dopo il direttore artistico sono intervenuti anche la presidente del consiglio comunale serrese (e coordinatrice del Festival) Maria Rosaria Franzè, l’assessore comunale Valeria Giancotti, i sindaci di Serra (Luigi Tassone), Gerocarne (Vitaliano Papillo) e Mongiana (Bruno Iorfida), mentre a fare gli onori di casa è stato il neo commissario del Parco delle Serre, Mimmo Sodaro, alla prima uscita pubblica ufficiale. Prezioso, infine, il contributo di Vavalà (docente e apprezzato studioso di Filosofia) e Ceravolo (dirigente scolastico e saggista), che hanno spiegato perché bisogna sfatare il “mito” negativo della marginalità del territorio serrese e hanno avuto parole di approvazione per un’iniziativa considerata di «ampio respiro» che punta a diventare un evento culturale storicizzato.