Domenica, 11 Marzo 2012 12:23

Verso il 21 marzo: gli scritti dei ragazzi delle superiori. 'Il coraggio di urlare BASTA!'

Scritto da Redazione
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mini libera_logoIn vista della XVII Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che l'associazione antimafia Libera celebrerà a Serra San Bruno il 29 marzo (https://www.ilvizzarro.it/a-serra-il-21-marzo-la-giornata-della-memoria-e-dellimpegno-in-ricordo-delle-vittime-innocenti-della-criminalita-organizzata.html), il Vizzarro.it pubblicherà alcuni scritti degli studenti dell'Istituto d'Istruzione Superiore "Luigi Einaudi".

Notte buia, nell'oscurità di un bosco, persone scomparse, assassinate o semplicemente "lupara bianca".

Sembra quasi un libro, un giallo, una didascalia di morti ammazzati senza fine. Eppure è vero, è una realtà cupa, insanguinata da morti innocenti. Colpevoli di essere figli, madri di "bestie" o semplicemente di aver visto o ascoltato gli oscuri pensieri, parole e azioni degli "intoccabili".

Tutto ciò che accade ogni giorno in una terra piegata al volere della 'ndrangheta e oppressa e illusa dalle conferenze.

Questo non succede solo nelle grandi città ma anche, soprattutto, nei paesini come Serra, Nardodipace, Fabrizia, dove l'omertà regna sovrana. Come avvengnon gli omicidi? La vera domanda come avvengono o perchè, in quanto scoprirlo spetta alle forze dell'ordine.

Noi dovremmo capire perchè avvengono in silenzio: per paura, per omertà? No. Avvengono perchè la gente vuole restare fuori da "certe faccende". E questa è l'ipocrisia di un paese malato.

E' facile parlare, pregare, ma poi, quando ammazzano tuo figlio, e vorresti che chi ha visto parlasse, ma vedi il silenzio attorno a te, allora comprendi, capisci che la 'ndrangheta uccide due volte. La prima nel corpo, la seconda nel cuore, nell'anima di quella madre che si è vista assassinare la sua unica ragione di vita. Non servono carezze o omelie, ciò che ti tiene in vita è la speranza di conoscere la verità, di conoscere l'assassino di quel figlio che ti è stato strappato via. Ma in fondo al tuo cuore ferito hai la consapevolezza che la verità non verrà mai a galla e che essa scomparirà nel silenzio di una tomba o nel buio di una foresta, perchè nessuno dirà chi è l'assassino. Persone, nomi detti e ridetti, e non solo giudici e uomini di potere, le 'ndrine colpiscono soprattutto la povera gente, ed è questo che molti dimenticano. Ragazzi dimenticati nell'omertà, in un silenzio straziante, come Pasquale, il "gigante buono", il cui ricordo non abbandonerà mai i nostri cuori.

Settemila abitanti e nessuno ha visto, nessuno ha sentito, e nel dubbio l'unica certezza nè che Pasquale è morto ammazzato, non camminerà più in mezzo a noi, non potrà più passare il tempo con i suoi adorati cavalli. Di lui e di molti altri non resterà che il pallido ricordo, non resterà che il dolore e l'amarezza di una verità negata.

Questo è ciò che siamo e questo è ciò che saremo e ciò che resteremo se non cambieremo il nostro modo di fare, la 'ndrangheta colpisce attraverso la paura, ma noi insieme la potremmo sconfiggere attraverso il coraggio di urlare "BASTA"!.

Veronica Scrivo, Moira Monteleone (VB Ragioneria)

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