Infatti, nelle stesse Serre Vibonesi l’1 febbraio Francesco Scrugli, viene ferito con un fucile di precisione, annuncio di una morte che si sarebbe consumata sulle scale di una palazzina a Vibo un mese e mezzo dopo. Il 20 febbraio, viene ucciso a Stefanaconi, Giuseppe Matina. Dopo un mese viene gambizzato Francesco Calafati. L’1 aprile, Giovanni Emanuele, 23 anni, rimane gravemente ferito in un cruento agguato nei pressi di Sorianello. Circa mezz’ora dopo viene ucciso nella frazione Triparni di Vibo, Mario Longo, 40 anni. Il 2 giugno 2012 sulla statale tra Località Savini e Serra viene crivellato a bordo della sua auto, Nicola Rimedio, 27 anni di Sorianello. Il 26 giugno, a Stefanaconi, poco dopo le 8 del mattino, viene ferito Francesco Meddis. Il 6 luglio, Davide Fortuna, 31enne, viene ucciso sotto l’ombrellone sulla spiaggia di Vibo Marina, davanti a moglie e figli di 8 e 10 anni. Il successivo 22 settembre Antonino Zupo, di 31 anni, agli arresti domiciliari, resta vittima di un agguato compiuto da sconosciuti a Gerocarne. Dopo soli tre giorni, il 25 settembre, è la volta di Domenico Ciconte di 63 anni, titolare di una ditta di legname, ucciso nel cortile di casa propria a Sorianello.
Per questi fatti nessun comunicato stampa. Nessuna dichiarazione da parte di una Commissione Antimafia poco avvezza ad uscire sui giornali quando la ‘ndrangheta è ‘ndrangheta vera. Che spara, gambizza o uccide. Molto di più di uno studente che di notte, rendendosi comunque autore di un fatto grave, mette la colla nella serratura del cancello di una scuola col il solo intento di saltare, la mattina dopo, il compito in classe.