L’incontro tra le monete è il vero tesoro che dobbiamo difendere dall’attacco dei pirati, a loro volta monete lasciate sulle rotaie per un cattivissimo gioco in cui il treno le avrebbe schiacciate e che oggi non riescono a vedere ad un palmo dalla propria deformazione.
La prima volta in cui andai a Serra San Bruno mi resi conto di essere vicino a quel forziere immerso tra le montagne che, come vuole la tradizione, un avvocato aveva indicato con una X sulla mappa che un giorno mi consegnò mentre fumavamo un’altra sigaretta alla fine di un altro pranzo.
Mi orientai facilmente e trovai la mia X oltre il Kursaal abbandonato, oltre il parcheggio, entrando da una strettoia tra le case fino alla piazzetta subito sulla sinistra: ecco la sede del Brigante. Il tesoro era proprio lì, come indicato nella mappa, ed iniziare a scavare a quel punto era solo una questione di egoismo. Non mi interessava più, perché il forziere vive delle sue monete e niente in realtà poteva essere meglio di aggiungere anche la mia di moneta a quel tesoro di volti consapevoli ed allegri, combattenti e fraterni al primo sguardo, sereni della serenità che hai solo se conosci l’importanza e l’unicità della tua moneta.
E in culo al capitalista di turno, che troverà solo il modo per andar via il prima possibile. E in culo alla violenza del sopruso come unico mezzo di comunicazione. E in culo ai legittimati di Stato che si credono competenti solo perché un parente ne ha pagato il posto a tavola. E in culo pure a te che non sei arrivato a leggere fin qui perché hai abbandonato queste righe già sul dubbio che questo sia davvero il 2013. In culo a te perché brancoli nel buio della tua tomba, che qui chiameremo ignoranza. Un buio che necessita di un nuovo “effetto Serra” che renda possibile la presenza e lo sviluppo della vita su questa Terra. Un buio da far risplendere alla luce del lume della regione che, come certamente saprete, attinge direttamente al sangue contenuto nel nostro cuore.
Francesco Villari (Autore Appeso)
[foto Arianna Beduina]