Stampa questa pagina
Giovedì, 13 Dicembre 2012 16:49

Fenomenologia di Joseph Ratzinger. Il papa è su Twitter

Scritto da Salvatore Albanese
Letto 2223 volte

mini 1284192302_benedetto-xvi2Avremo davvero tante cose per cui ricordare l’ultimo mese del 2012. Avremo qualcosa da raccontare ai nostri figli quando saranno un po’ più grandi ed avranno la maturità giusta per sapere finalmente la verità . Per conoscere ed emozionarsi per quanto l’umanità intera sta vivendo. E’ un dicembre inquieto quello che ci scorre lentamente fra le mani. Traboccante di nevicate timide ed eventi sensazionali.  Il mese dei fatti storici. Di una “fine del mondo”, ipotizzata dai Maya, che si risolverà con tanta paura, un bicchiere di troppo e la consapevolezza che ancora, per tutti, la vita non finisce qui. Di un Natale, sempre il solito Natale, che ogni anno per forza di cose devi ostinarti a considerare diverso, più bello, migliore. Un’occasione. L’ennesima.

E poi c’è l’evento dell’anno: il primo Tweet del Sommo Pontefice. Eccolo. Finalmente. Grazie ad un tablet ed al famoso social network Twitter, le parole del Papa hanno raggiunto, alle 11.29 di questa mattina, ben oltre un milione di follower. Prima in inglese. Poi in italiano: “Cari amici, è con gioia che mi unisco a voi via twitter. Grazie per la vostra generosa risposta. Vi benedico tutti di cuore”. Poi ancora in altre 6 lingue diverse. Tedesco, spagnolo, portoghese, polacco, francese e arabo.

E cosi, mentre la crisi si fa sempre più nera, l’umanità ha la tosse cronica ed il mondo esplode di fame e violenza, Benedetto XVI, primo nella storia della chiesa, conquista il web. Lo fa in maniera scontata e discreta. Forse perché sta solo prendendo le misure. Forse giusto per il gusto di sprecare una possibilità. Si, perché oggi Sua Santità, avrebbe potuto scrivere la storia. Avrebbe potuto pronunciare una frase di quelle utili a migliorare l’umanità. Quelle che poi incontri sui libri di scuola. Una cosa alla “I have a dream!”, “Sii tu il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo.” o alla "Tu quoque, Brute, fili mi!". Invece nulla. Raitzinger se ne sta come una tortora appollaiata sulle sue sicurezze. Sulla posizione avulsa, comoda come una poltrona, che spetta ormai di diritto a Lui e a tutto il Vaticano. Razionale, distaccata, ordinaria. Un po’ astratta. Non vorremmo dire: fuori dal resto del mondo. Una frase genuina, ma poco prevedibile e prevista se ti trovi con i piedi affogati nel fango. Insomma un sussulto alla Mike Buongiorno. Che unisce la gente e inebria le menti. “Allegria!” o meglio “Tranquilli va tutto bene, siamo su Twetter”.

Non appagato, nel pomeriggio risponderà a ben tre domande, poste da tre continenti diversi. Ma non lo farà personalmente. Speriamo sia più concreto. Speriamo centri i problemi, le noie, la fame, le guerre, le ingiustizie, i mali. Quelli veri. Altrimenti anche questo sarà un bluff. Tanto polverone solo per dire al mondo che siamo amici, siamo uniti su Twitter e che ci ringrazia perché siamo generosi. Ci ringrazia col cuore. Noi resteremo ancora una volta in apnea, col fiato in gola, ad aspettare un suo cinguettio. Con la speranza che trovi, da qui in poi, qualcosa di storico da raccontare al mondo. Quello stesso mondo, che secondo i Maya, fra poco più di una settimana dovrebbe finire. E se non succede, la prossima volta, non credete a dicembre. 

Articoli correlati (da tag)