La presenza dei migranti è stata sicuramente la più numerosa e vivace, portatrice della loro rabbia solida e fondata dopo la strage di Lampedusa. Per l'ennesima volta il “grande” giornalismo Italiano ha deciso di non raccontare, di non mostrare la realtà. Per quello che ho visto, invece, il movimento ha dato una lezione a tutti gli sciacalli che non aspettavano altro che un popolo di spacca-vetrine, ha dato un forte segno di maturità e di consapevolezza. Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha elogiato le forze dell'ordine per il controllo preventivo, ma la realtà è che il disordine e gli scontri stavano partendo proprio da loro, che lasciavano indisturbati un centinaio di neofascisti che con mazze in mano e caschi in testa, forti della protezione delle forze dell'ordine, volevano distruggere il corteo. Ma i manifestanti ancora una volta hanno dato prova di maturità e soprattutto di costruttività sfilando lungo il percorso stabilito. Quello che mi ha colpito di più è stata la massiccia presenza di famiglie con al seguito la prole, piccole creature per nulla intimorite dal colore della pelle o della fede religiosa del vicino di corteo, che hanno assediato con la loro gioia le strade di Roma. A loro ho voluto dedicare questi scatti.
Salvatore Federico