Giovedì, 27 Dicembre 2012 13:19

Rosy per sempre

Scritto da Salvatore Albanese
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mini Rosy-BindiC’è un nome “nuovo” per le speranze della martoriata Calabria. Anzi un nome grosso. Nientepopodimeno che il presidente dell’assemblea nazionale del Pd in persona. Adesso è ufficiale: Rosy Bindi concorrerà a Reggio alle primarie del prossimo 29 dicembre. E’ stato Alfredo D'Attorre, commissario regionale del partito, a renderne nota la candidatura: “Il suo impegno rafforzerà il lavoro di ricostruzione del meridione che il Pd calabrese sta portando avanti”. Per inciso la Bindi è nata in provincia di Siena, ed ha trascorso tutti i suoi 61anni dividendosi fra la stessa Toscana, il Veneto (dove è stata coordinatrice regionale del Ppi) e Roma (ministro e deputato per 17anni). Quindi non proprio nel meridione e soprattutto non proprio in Calabria. Allora non si capisce come possa la Bindi rappresentare al meglio la nostra regione.

Qual è la chiave di lettura privilegiata posseduta da questa simpatica signora con gli occhi grandi e l’espressione da nonna affettuosa, Matusalemme della vita politica italiana, per risolvere gli annosi e innumerevoli malanni che da troppo tempo assillano questa terra?

E così i colonnelli del Pd le hanno cucito addosso un posticino caldo nella placida Calabria, dove oggi essere democrats vincenti è molto più facile. E non è affatto un caso che la sua candidatura arrivi proprio nella regione più Bersaniana d'Italia, che con un plebiscitario 74,4% alle recenti primarie rigettò con forza lo spauracchio Matteo Renzi.

Quello della Bindi è quindi un nome calato dall’alto. Un’imposizione romana. Una candidatura blindata e coatta che con il nostro territorio non ha nulla a che fare. D’altronde lo schema è sempre lo stesso: si auto impongono, ci sventolano in faccia proclami ed affettuosità, ci seducono, ci colonizzano, poi vincono, ci razziano e ci dimenticano. Si incollano alle poltrone e chi si è visto si è visto. In Calabria ci torneranno per la prossima campagna elettorale. E non c’è da meravigliarsi: la nostra regione da sempre è stata terra di conquista per gli “stranieri”. Perché altrimenti, se davvero le parole del Pd valessero qualcosa, dopo ben 17 anni in Parlamento, la Bindi prima fra tutti avrebbe dovuto ammainare le vele. E non per qualunquismo, né perché “l’antipolitica” lo impone e né per dare adito alla litania continua dei rottamatori. Ma semplicemente perché, nel 1994 da coordinatrice del Ppi, era stata lei stessa a dichiarare: “Il limite delle 3 legislature deve valere per tutti, anche per De Mita o Fracanzani che di legislature ne ha 7. La gente ci chiede un forte rinnovamento, ci ferma per strada e ci dice: “Non candidate sempre le stesse facce!”. Se vogliamo essere credibili dobbiamo presentare una nuova classe dirigente. Insomma, 3 legislature e poi tutti a casa.”(ANSA – 2 febbraio 1994). Cosi parlò Rosy Bindi. Proprio lei che oggi, con la foto ingiallita sulla tessera di partito, chiede ed ottiene la deroga che apre la porta delle primarie Calabresi. Memoria corta o poltrona comoda?

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    «Effettuare le dovute prenotazioni in totale autonomia tramite internet, scegliendo giorni e orari tra quelli disponibili, evitando al tempo stesso lunghe telefonate o estenuanti file agli uffici».

    Sono queste, in sintesi, le proposte avanzate dal consigliere regionale vibonese Vincenzo Pasqua e contenute in una mozione rivolta al presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio.

    «Si tratta di un’iniziativa – afferma Pasqua – per snellire le procedure di prenotazione e pagamento delle visite specialistiche ed ambulatoriali nelle strutture sanitarie della Calabria. È una proposta tanto semplice quanto rivoluzionaria. L’idea – prosegue il consigliere regionale – è di permettere agli utenti della sanità calabrese di potere effettuare le prenotazioni e i relativi pagamenti utilizzando Internet, attraverso i portali istituzionali delle diverse Aziende ospedaliere e sanitarie o comunque nel modo che verrà ritenuto più opportuno. Uno strumento da affiancare a quelli già esistenti – ovvero gli uffici ticket e il Centro unico di prenotazione – che sia al passo con la tecnologia e permetta un notevole risparmio di tempo a chiunque disponga di una semplice connessione internet, da smartphone, tablet o pc, magari realizzando una apposita App. Ad ognuno, con la prescrizione del medico curante che contiene tutte le informazioni necessarie – continua Pasqua – sarà quindi consentito di effettuare le dovute prenotazioni in totale autonomia, scegliendo giorni e orari tra quelli disponibili ed evitando lunghe telefonate o estenuanti file agli uffici, che a volte richiedono addirittura, per chi non può farne a meno, un giorno di permesso dal proprio posto di lavoro. È assolutamente doveroso andare incontro alle legittime istanze della popolazione calabrese, ed è nostro compito, fare in modo che la qualità della vita di ogni singolo cittadino, dal primo all’ultimo, migliori in ogni campo. E come tutti sappiamo quello della sanità è un settore che tocca le vite di ognuno di noi. Nel 2018 la politica deve attivarsi ancora più di prima per sfruttare appieno le immense opportunità offerte dalle innovazioni tecnologiche. In questo caso, con la mia mozione intendo proprio massimizzare i vantaggi per l’utenza calabrese: fare risparmiare tempo ai cittadini, riducendo di conseguenza le file agli sportelli, ed offrire un servizio che costerà un’inezia all’amministrazione regionale ed è pensato per tutti».

    E ancora: «La mozione nasce da una serie di considerazioni preliminari: non di rado, infatti, abbiamo assistito al blocco del sistema delle prenotazioni delle visite mediche, dovuto a cause diverse. Dobbiamo tenere presente che simili ritardi ingenerano sfiducia e disagi nell’intera popolazione, con notevoli ricadute anche sul piano dell’efficienza del sistema sanitario regionale. Purtroppo c’è da considerare anche che alcuni strumenti adottati, come il numero verde o la possibilità di effettuare prenotazioni nelle parafarmacie, non è riuscita a colmare del tutto il gap esistente tra la domanda di servizi e le possibilità offerte. È inconcepibile assistere a file interminabili con persone sofferenti. Ecco perché, nell’era del digitale, bisogna sfruttare queste occasioni e migliorare quanto più possibile i servizi, specie nel campo della sanità e della tutela del bene-vita. Il fine della mozione – conclude Pasqua – è dunque quello di impegnare la Giunta regionale a volere verificare l’opportunità di attivarsi nella direzione e con le modalità che riterrà più opportune al fine di risolvere la delicata problematica».

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