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Venerdì, 12 Ottobre 2012 18:42

Salerno-Reggio: lavori in corso

Scritto da Sergio Gambino
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mini salerno-rosi-don_peppeBalla la Calabria. Tra sciami sismici, tarantelle rivisitate e terremoti giudiziari, la nostra è diventata una terra ballerina a tutti gli effetti, come una danzatrice del ventre che muove in modo sensuale il proprio addome. Lo sfacelo del sistema Reggio, commissariamento, Leonia, arresto (causale?) proprio il giorno dopo del superlatitante Domenico Condello, in “arte” Micu ‘u Pacciu. Insomma è evidente che un’altra gestione sta prendendo il predominio della Città dello Stretto. Un crollo al contrario. Perché colui che è stato a capo, l’ideatore del modello Reggio, Giuseppe Scopelliti, rimane ancora in piedi, una torre alla quale crollano le fondamenta, ma incredibilmente, la testa e i “merli” rimangono sospesi. Come per magia. Non è certo da imputare ad Arena la gestione della Multiservizi o della Leonia, ma alla precedente amministrazione. Sarebbe come condannare Bruno Rosi per aver allacciato Serra all’Alaco.

Comunque, vox populi, Scopelliti cercherà la fuga verso le mura di Montecitorio, dunque la Calabria molto probabilmente andrà alle urne prossimamente, anche per scegliere di nuovo la propria Amministrazione regionale. Questo alla luce di una nuova divisione in Province e ad una riduzione dei consiglieri regionali, da cinquanta, a quaranta. Mancheranno Vibo e Crotone.

Serra che è geograficamente identificabile come “ombelico della Calabria” , si trova proprio nell’epicentro sismico. I nostri “Onorevoli” si troveranno con un collegio allargato verso il Catanzarese, e quindi con un bisogno e una sete di voti non indifferente, visto che il numero dei votanti cambierà considerevolmente. Censore si troverà De Nisi dalla stessa parte e quindi un avversario considerevole. Salerno avrà parecchi squali alle costole. Sarà molto difficile che Serra abbia una prossima rappresentanza alla Regione o al Parlamento. Toccata e fuga dalla stanza dei bottoni. Serra perde un treno, ora che poteva esser ben rappresentata… Che cosa rimane allora? Faccio il Sindaco. Naturalmente defenestrando Rosi, come facilmente previsto. Rilanciando l’attività amministrativa. Un primo rilancio lo fece Rosi veramente, estromettendo Zaffino dalla Giunta. Evidentemente non rilanciò abbastanza. Ora rilancia Salerno, che evidentemente se lo può permettere. La sua forte influenza su Rosi è oramai acclarata, però, quando si parla della gestione pessima di questa amministrazione la colpa è del povero Bruno. Dunque si prevedono tempi tristi, con Salerno che fino ad ora non si è interessato del proprio paese, ma che d’ora in poi sarà presente e attivo. Ma quando si candidò, per caso lo disse che lui in Comune non ci sarebbe stato mai? Che il suo interesse sarebbe stata solo la Presidenza di una Commissione? Un Presidente in ritirata che probabilmente ambisce di nuovo alla fascia di Sindaco che, temporaneamente, aveva prestato a Rosi. Un Sindaco lasciato solo. Censore lo fece un paio d’anni fa con Lo Iacono. E’ diventata quasi tradizione a Serra San Bruno. Sarà l’aria di Reggio a contagiare i nostri compaesani facendoli ispirare ad un modello, che ai serresi però non piace. Non ci piace per niente.

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