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Mercoledì, 21 Novembre 2012 12:37

Sciolto il Consiglio e nominato il commissario. Gli ultimi rantoli di una Provincia mai nata

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mini provincia-viboPuntuale, il prefetto Michele Di Bari ha decretato lo scioglimento del consiglio provinciale e la contestuale nomina del commissario prefettizio per la gestione provvicosria dell'ente. La Prefettura precisa che il provvedimento si è reso necessario per la grave situazione determinatasi con le dimissioni dell'ormai ex presidente De Nisi. Il commissario è il prefetto Mario Ciclosi. Si insedierà giovedì. Finisce così la storia della Provincia di Vibo. Una storia per nulla gloriosa, che racconta di un ente governato per quasi un ventennio dal centrosinistra, in particolare dall'alleanza tra cattolici popolari ed ex comunisti, con risultati disastrosi sul territorio.

Non è qualunquismo, ma un fatto acclarato: la Provincia è sempre stata gestita dai vari signorotti della politica locale con l'unico obiettivo di alimentare il proprio consenso e conservare il potere. Si è assistito, negli anni, all'applicazione quasi militare di un clientelismo sfrenato che ha portato le casse dell'ente al dissesto e, cosa ancor più grave, ha creato un ampio bacino di precariato da cui oggi scaturiscono situazioni di forte tensione sociale.

L'elenco delle cose tangibili che l'amministrazione provinciale ha prodotto, per esempio, nell'entroterra, in questo ventennio, si limita a qualche ecomostro incompiuto che deturpa il paesaggio e affonda le sue radici avvelenate in una terra un tempo rigogliosa e fertile. Mentre tra le stanze di palazzo ex Enel si avvicendavano stagionati amministratori e nuovi virgulti dell'affarismo politico, l'isolamento delle zone interne cresceva a dismisura, fino ad arrivare all'attuale stato di emarginazione (geografica, sociale ed economica) che sta generando un nuovo esodo migratorio, una drammatica emorragia di futuro.

Intanto qualcuno manifesta perchè gli è stato tolto di mano il giocattolo, e qualcun'altro magari sarà anche premiato con una comoda poltrona parlamentare per il buon lavoro fatto. La vicenda dell'ammanco milionario, che ha portato all'arresto di una dipendente che si sarebbe appropriata di ingenti somme liquidate dall'ufficio in cui lavorava, è solo l'ultimo oscuro capitolo di questa triste storia politico-amministrativa, l'ultimo rantolo di una Provincia mai nata.

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