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Venerdì, 15 Marzo 2019 16:40

Caos Pd, il coordinamento di Vibo attacca Censore e Mirabello: «Trasformisti»

Scritto da Redazione
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VIBO VALENTIA - «Una partecipata riunione di iscritti e dirigenti, tenutasi ieri sera presso la Federazione, ha esaminato con preoccupazione la situazione politica del Comune, rilevando l’assenza di ogni iniziativa del Partito democratico, sia con riferimento al quadro politico che in merito alla preparazione della lista».

Sono le prime righe di una lettera che il presidente del Pd, Enzo Romeo, e il coordinatore di Sezione, Giuseppe Ceravolo, hanno inviato al segretario provinciale Enzo Insardà e al commissario regionale del partito, Stefano Graziano. Nella missiva, i due esponenti democrat fanno sapere che, nel corso della riunione, «si è preso atto del fatto che il coordinamento nominato dal commissario è pervenuto a buoni risultati: ha definito il perimetro politico con esponenti progressisti e dei socialisti; ha realizzato utili incontri con movimenti, associazioni e ordini professionali; ha praticato ogni apertura alle forze moderate e, al fine di superare steccati e personalismi, ha proposto già da 15 giorni il metodo delle primarie per la scelta del candidato di coalizione. Per facilitare la scelta, il Pd ha dichiarato di voler andare oltre il partito e, per rendere praticabile questa scelta politica, ha dichiarato la sua disponibilità a rinunciare a un suo candidato. Il candidato progressista è stato disponibile e collaborativo. Risultato trasparenti modalità e obiettivi, quello della lista composita nella struttura e nella rappresentanza sovranista e di Salvini, si è trincerato nella forza delle sue liste e della sua candidatura, dalla quale non ha inteso recedere. I lavori e le iniziative sono continuati, così come lo sforzo di coinvolgere forze moderate e di sinistra e saranno riprese dopo l’assemblea degli iscritti».

Quanto concluso, però, secondo Romeo e Ceravolo, non può essere reso operativo a causa «dell’inspiegabile passività del segretario di Federazione (Enzo Insardà, ndr), probabilmente motivata dal suo pubblico appoggio a una lista alternativa a quella del nostro partito, in sintonia con l’azione trasformista dell’onorevole Bruno Censore e dell’onorevole Michele Mirabello. Ciò – proseguono i due rappresentanti del Pd – rende oltremodo difficile l’azione dei dirigenti e del coordinamento del partito che, forti dell’adesione di iscritti, militanti, elettori e mondo del lavoro, con le regole e le idee fondanti del partito, nella linea dettata dal commissario, continueranno ad andare avanti superando difficoltà e delusioni. Non si conoscono le ragioni della paralisi del Pd, si è deciso all’unanimità di richiedere la convocazione degli iscritti per procedere alla ratifica dei lavori del coordinamento o pervenire ad altre determinazioni. Ove la convocazione non dovesse essere indetta in tempi brevissimi, saremo costretti, per responsabilità verso gli iscritti e gli elettori del Pd, per il rispetto dovuto alla pubblica opinione che si riconosce nei comuni valori del centrosinistra, a convocarla per lunedì 18 alle ore 17 veicolandola sui social, i giornali stampati e quelli online per assicurare la massima pubblicità e trasparenza. È stata inoltre riconfermata in modo unanime e determinata la scelta e la volontà di presentare comunque la lista e il simbolo del Pd, per ricostruire quel che si è affievolito o disperso; con le nostre idee antifasciste, forti e popolari, con i democratici e la nostra gente, con la quale vogliamo andare avanti con proposte capaci di convincere e appassionare. Faremo il nostro dovere per collocare il Pd lontano dai trasformismi e dagli avventurismi di chi pensava a derive di destra. Il Pd è radicato all’interno di un centrosinistra allargato a forze moderate, movimenti civici, ambientalisti e di volontariato».