Venerdì, 04 Settembre 2020 07:50

Comunità del Parco, da Schinella favorito all'elezione di Carvelli. Presidenza "orfana" del voto di Serra

Scritto da Bruno Greco
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SERRA SAN BRUNO Ci sono voluti diversi rinvii, giocati sulla tastiera della calcolatrice, per arrivare all'elezione nella giornata di ieri del presidente della Comunità del Parco, Melania Carvelli. Una votazione avvenuta in mancanza della preferenza proprio del Comune che è anche sede del Parco delle Serre, ossia Serra San Bruno, il cui ente è guidato dal commissario prefettizio Salvatore Guerra. Rimane deluso, dunque, chi si aspettava un rinvio a dopo le elezioni amministrative, aspirazione saltata dopo la decisione di procedere con la votazione di ieri.

Dunque a ricoprire la carica di presidente sarà Melania Carvelli, esponente della Lega e delegato del Comune di Simbario, dove risiede nell'esecutivo guidato dal sindaco Ovidio Romano. Per la figura di vice la scelta è invece andata su Francesco Passarelli, delegato del Comune di Bivongi. Ad avere la peggio l'esponente del Pd, Antonino Schinella, sindaco di Arena, che si è visto superare di due voti (10 a 8 con la modalità della preferenza segreta) proprio da Melania Carvelli.

Una sorpresa, potrebbero dire i meglio informati, dato che, quando il 6 agosto scorso è arrivata la "fumata nera" (qui la notizia del Vizzarro), le carte in tavola erano tutt'altro che a favore della Carvelli. Infatti, se i componenti della Comunità avessero votato in quell'occasione, nonostante la preferenza segreta, la presidenza sarebbe toccata probabilmente proprio ad Antonino Schinella. A lavorare sottotraccia sull'elezione del sindaco di Arena alla presidenza sarebbe stato l'ex parlamentare Bruno Censore, intenzionato a far figurare al vertice della Comunità un uomo del Pd. Schinella, alla domanda di chiarimenti su quanto avvenuto proprio lo scorso 6 agosto, giorno in cui lui sarebbe stato probabilmente favorito ha risposto: «Sono stati diversi i sindaci e delegati che hanno abbandonato la seduta. Evidentemente avranno pensato di essere in inferiorità rispetto alla loro scelta e, facendo mancare il numero legale per procedere alla votazione, è stato tutto rimandato». Infatti, come previsto dal regolamento, le adunanze della Comunità del Parco in seconda convocazione sono valide con la presenza di almeno un terzo dei componenti. Secondo quanto dichiarato da alcuni dei presenti, e confermato dallo stesso Schinella, in quell'occasione ad abbandonare la seduta sono stati i rappresentanti dei comuni di Mongiana, Nardodipace, Spadola, Badolato, Brognaturo, Simbario e Acquaro. «La votazione non si è poi perfezionata perché - ha dichiarato il primo cittadino di Arena al Vizzarro - i presenti erano scesi a 9 e il numero legale, rappresentato da un terzo, è 10. Se ci fosse stata almeno un'altra persona il presidente sarebbe stato eletto lo scorso 6 agosto». I membri della Comunità del Parco sono 29 (26 comuni e 3 presidenti di Provincia). Durante la seduta, come dichiarato dallo stesso Schinella, sono rimasti dunque al tavolo i rappresentanti dei comuni di Arena, Fabrizia, Francavilla, Monterosso, Bivongi, Cardinale, Santa Caterina, Guardavalle e Davoli, non abbastanza per procedere al voto.

Dal canto loro i sindaci di Simbario e Spadola, Ovidio Romano (che ha delegato la Carvelli eletta ieri presidente) e Cosimo Damiano Piromalli, rappresentanti di due dei comuni che hanno abbandonato l'adunanza lo scorso 6 agosto, precisano: «Ci aspettavamo un confronto sull'elezione del presidente che invece non c'è stata. Per questo motivo, assieme ad altri colleghi, abbiamo deciso di non partecipare al voto durante la prima riunione».

L'incontro di ieri, che ha portato all'elezione di Melania Carvelli, ha dunque sparigliato le carte in tavola. Rispetto alla scorsa seduta sono mancati i rappresentanti dei territori di Cardinale e Davoli però sono sopraggiunti quelli delle Province di Vibo e Catanzaro e dei comuni di Sorianello e Pizzoni. Dunque su 18 voti dei presenti 10 sono andati a Melania Carvelli e 8 ad Antonino Schinella. L'esponente dem, nonostante il voto segreto, ci ha tenuto a evidenziare: «Questa volta, facendo le mie valutazioni, posso comunque considerarmi soddisfatto perché so che il Pd, e altri che al partito si stanno avvicinando, ha votato in maniera compatta».

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