Sabato, 10 Novembre 2012 14:35

Dai debiti fuori bilancio ai lavori al cimitero: i tanti dubbi di Tassone sull'amministrazione Rosi

Scritto da Redazione
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mini municipio_serraRiceviamo e pubblichiamo:

L’inerzia dell’attuale amministrazione, alla fine, è venuta alla luce. I diciotto mesi, del sindaco e della sua maggioranza, passati a sonnecchiare sono emersi, tutti, in sol colpo. Nell’imbarazzato ed imbarazzante silenzio dell’ultimo consiglio comunale si è compreso l’incommensurabile disagio di una compagine che non riesce a governare neppure l’ordinario.  Nel corso della discussione sull’approvazione del conto consuntivo, nonostante le perplessità e le osservazioni della minoranza, nessuno ha accennato una risposta. Quasi i consiglieri di maggioranza fossero rimasti a casa a dormire, nessuno si è alzato per replicare, per spiegare un’operato che non c’é. Nessuna spiegazione neppure sul tema caldo dei tanti, troppi, debiti fuori bilancio, alcuni dei quali, con un colpo di creatività amministrativa sanati con una semplice transazione, una delle quali, di poco meno di 5 mila euro destinata, pare, a pagare, un tavolo. Ancor più grave, poi, la situazione emersa nel corso della discussione sul bilancio di previsione. Più che una discussione, un monologo dei consiglieri comunali di minoranza cui, la maggioranza, ha risposto con la solita scrollata di spalle e qualche balbettante e poco convincente spiegazione. Tuttavia, nel corso della seduta, convocata per l’ennesima volta di mattina, con lo scopo di preservarsi dalle poco edificanti figure rimediate nel corso degli ultimi consigli, è emerso in maniera inequivocabile che non c’è da stare allegri. Serra sembra aver imboccato la via del declino senza che la maggioranza se ne curi o, peggio ancora, se ne avveda. Basta leggere il ragionieristico bilancio, fatto solamente per tenere in equilibrio le entrate con le uscite, per averne la certezza. Un bilancio in cui emerge la mole di bugie raccontate in campagna elettorale e non solo. Lo scorso anno  la maggioranza aveva assunto l’impegno di ridurre, a partire dal 2012, la tassa sulla raccolta dei rifiuti, al contrario, la tassa è rimasta invariata ed i cittadini continueranno a pagare il 43% in più rispetto al 2010. Una delle tante promesse non mantenute, ma non l’unica. Nel bilancio, ad esempio, non c’è traccia di quel milione di euro, promesso dal sindaco per rendere il comune indipendente da Sorical. Come se non bastasse, non c’è traccia, neppure, dei 300 mila euro di fondi regionali promessi recentemente per riattivare le sorgenti comunali. Un intervento assente anche dallo stringato e sempre uguale a se stesso piano triennale delle opere pubbliche. In attesa che si concretizzi l’ennesima promessa che i soldi arriveranno “ a breve”, rimaniamo ancorati alla speranza che la faccenda non finisca come l’impegno assunto, in campagna elettorale, dal sindaco di rinunciare al proprio stipendio per costituire un ufficio di staff. Allo stato, è evidente, non si ha notizia né dell’una né dell’altra cosa. Così come non si ha notizia dei soldi destinati a garantire gli investimenti dei giovani che, era stato promesso in campagna elettorale, potranno avviare un’attività avendo il comune come garante. Poi si va a leggere il bilancio ed alla voce sviluppo economico si trova zero euro impegnato. Così come non si trova nessun intervento a favore dei lavoratori Lsu e Lpu per i quali, sempre  in campagna elettorale, nonostante la normativa lo vietasse, il sindaco aveva promesso di costituire una società municipalizzate con la quale stabilizzare tutti. Che dire poi sull’impegno a favore del turismo religioso che avrebbe dovuto fare di Serra una piccola Lourdes? Anche su questo punto le risorse impegnate sono piuttosto scarse, appena 10 mila euro. Ben venga il finanziamento per la realizzazione della “Casa del pellegrino” presso il centro polifunzionale. Ma viene da chiedersi se non sarebbe stato più opportuno, nell’ambito dei Pisl, presentare un progetto diverso, ovvero un progetto finalizzato ad attrarre turisti, piuttosto che a far dormire visitatori che non ci sono. La “Casa del pellegrino”  rischia di diventare, prima di nascere, quello che già è, una cattedrale nel deserto, nella migliore delle ipotesi destinata ad entrare in concorrenza con le strutture alberghiere private che, allo stato, non hanno certo il problema del tutto esaurito. A ciò si aggiunga che, nel settore, il Comune dispone, già, delle case del “Paese Albergo”. Come se non bastasse, chi ha buona memoria, ricorda, come dai palchi elettorali, il sindaco promettesse di fare del centro polifunzionale il “secondo ospedale”. Ora, dopo aver assistito inerme alla cancellazione del primo, recita il “de profundis” anche a quello che, nelle sue promesse, avrebbe dovuto essere il secondo. Inoltre, memori delle abbondanti nevicare dello scorso anno e del rischio sismico che incombe sulla nostra regione, sarebbe stato normale prevedere uno stanziamento nel capitolo di bilancio destinato agli interventi di protezione civile. Al contrario, anche in questo ambito nulla è stato previsto, con l’ovvia conseguenza che, in caso di neve, si dovrà ricorre a dispendiosi interventi di somma urgenza con conseguente riconoscimento di debiti fuori bilancio. La difficile congiuntura economia non può essere un valido alibi per diversi ordini di motivi. Innanzitutto molti dei tagli ai bilanci comunali erano stati ampiamente annunciati con il D.L. 78/2010, tanto che, già in campagna elettorale, avevamo diffidato l’allora candidato a sindaco del Pdl dall’assumere impegni che non avrebbe potuto onorare. Non  è un caso che nel corso dell’ultima tornata elettorale avevamo ripetuto in diverse occasioni la necessità di formulare un bilancio accompagnato da proposte sostenibili. A ciò si aggiunga che l’attuale amministrazione nella sua ignavia ha aggravato ulteriormente la situazione economica del comune, per esempio, annullando la raccolta differenziata, con la conseguenza, di far spendere 520 mila euro, negli ultimi due esercizi, per scaricare i rifiuti in discarica. Soldi che, con tutta evidenza, potevano essere impiegati per provvedimenti ben più urgenti. Così come si sarebbe potuti investire i soldi impiegati per la manutenzione della rete stradale, per realizzare interventi con i quali alleggerire la dipendenza da Sorical, producendo, al contempo, un risparmio sull’esosa bolletta pagata ogni anno per comprare acqua putrida. Non si comprende, infine, la necessità e l’urgenza di avviare i lavori per il rifacimento dei viali cimiteriali. Un lavoro dispendioso, esteticamente discutibile, realizzato senza un progetto e senza una comunicazione alla sovrintendenza ai beni architettonici e paesaggistici. Un lavoro per il quale non ci sono impegni di spesa se non una semplice determinazione dalla quale risultano acquisti di alcuni materiali presso una ditta di Cittanova.

Mirko Tassone
Consigliere comunale "Al Lavoro per il cambiamento"

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