Stampa questa pagina
Domenica, 03 Gennaio 2021 17:59

Fabrizia, nuovo affondo di Carè: «Lavoratori trattati come oggetti, l'amministrazione manda a casa 4 lsu»

Scritto da Redazione
Letto 3442 volte

Riceviamo e pubblichiamo:

Anno nuovo licenziamenti nuovi al Comune di Fabrizia. Sconcerta la scelta dell’amministrazione comunale, unica in Calabria, per una soluzione così drastica che cancella altri posti di lavoro licenziando 4 lsu in servizio al Comune da oltre 24 anni. Infatti, al netto di eventuali correzioni di rotta dell’ultimo minuto, con determina n. 143 del 31/12/2020, esse saranno, con ogni probabilità, mandate a casa alla stregua di come accaduto nel 2017 con gli otto lavoratori dell’ex “SPRAR”. Unico caso in Italia di mancata stabilizzazione, dove le lavoratrici, anziché essere tutelate nel mantenimento del loro posto di lavoro, vengono silurate come si trattasse di oggetti e non di persone bisognose di un reddito. Sembra veramente una bomba studiata a tavolino questa notizia del licenziamento, alle quali, dopo 24 anni di onorato servizio, svolto da precarie nel bacino degli lsu, viene dato loro il ben servito, anche in contrasto con le disposizioni di legge che dovrebbero garantire l’assunzione a tempo indeterminato attraverso procedure interne all’Ente che avrebbero dovuto concludersi entro il 24 novembre 2020: altri diritti negati dal sindaco e amministrazione delle “chiusure”, altri diritti violati dal sindaco e amministrazione dei “licenziamenti”. A questo punto difendere i posti di lavoro messi in discussione è giusto e sacrosanto. Occorre mobilitarsi tutti, gruppo di opposizione, forze sindacali e sociali, Chiesa e quanti altri disponibili per una giusta e unitaria battaglia che faccia riflettere l’amministrazione comunale. Siamo preoccupati per le troppe voci in circolazione: si sospetta che quanto accaduto sarebbe un disegno preordinato, malizioso e subdolo, diretto a sostituire le lavoratrici licenziate con altre assunzioni. Se ciò fosse vero, sorgerebbero spontanei alcuni interrogativi: come mai la procedura di stabilizzazione degli lsu-lpu non è stata portata a termine con commissione interna all’Ente entro il 24 novembre 2020? Com’è possibile che alla prova scritta, col RIPAM, tre delle quattro lavoratrici hanno ottenuto il massimo dei voti e alla prova orale, con commissione interna, vengono dichiarate tutte inidonee? Come mai le procedure concorsuali risultano in netto contrasto con la volontà del Legislatore che ha approvato un Decreto a favore della stabilizzazione di lavoratori e lavoratrici? A questi e ad altri interrogativi l’amministrazione comunale sarà chiamata a rispondere in un apposito Consiglio Comunale che l’opposizione convocherà quanto prima, subito dopo aver avuto accesso agli atti. Su questa assurda vicenda intervengano subito le organizzazioni sindacali per contrastare l’operato di un’amministrazione che invece di tutelare posti di lavoro e crearne di nuovi, li disperde sacrificandoli sull’altare di chissà quali interessi; intervengano subito per tutelare le lavoratrici facendole riassorbire nel bacino regionale per evitare di perdere lavoro e salario! Alla Prefettura di Vibo Valentia, alla Regione Calabria e alla Commissione Centrale per la finanza locale del Ministero degli Interni, chiediamo, prima di ratificare la graduatoria approvata dalla Commissione con determina n. 143 del 31/12/2020, di avviare tutti gli accertamenti necessari diretti a verificare la regolarità delle procedure concorsuali sulla stabilizzazione. A quanti sui social si pongono domande, interrogativi, dubbi, rammentiamo loro che sono legittimi. Gli stessi dubbi, interrogativi e domande, però, avrebbero lo stesso significato se a perdere il posto di lavoro, in un momento così delicato, fosse un loro padre, madre o congiunto qualsiasi? Dimenticando, forse, che il posto di lavoro è sacro e inviolabile ed è tutto ciò che rende liberi.

Come gruppo politico “Ramoscello d’Ulivo per Fabrizia”, ribadiamo tutta la nostra volontà di condurre le battaglie necessarie per il reintegro delle lavoratrici, facendo nostro il messaggio di fine d’anno del Capo dello Stato, presidente Mattarella: amministratori “non pensate a illusori vantaggi di parte, questo è il tempo di costruttori”. Quindi, sindaco e amministrazione comunale, ci sono i margini affinché voi torniate sui vostri passi, sarebbe un atto di umiltà e coraggio, ammesso che il coraggio ce l’abbiate, nei confronti di tutta la comunità locale.

Antonio Carè
Portavoce del gruppo consiliare “Ramoscello d’Ulivo Per Fabrizia”