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Venerdì, 27 Novembre 2020 18:04

Il “caso” dell’ufficio postale di Mongiana approda in Parlamento

Scritto da Redazione
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Il deputato del Partito democratico Antonio Viscomi ha presentato un’interrogazione al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli sulla vicenda relativa al dimezzamento da sei giorni a settimana a tre degli orari di apertura dell’ufficio postale di Mongiana, nel Vibonese.

A giudizio di Viscomi, si tratta di una scelta che, «secondo quanto affermato reiteratamente dal sindaco Francesco Angilletta, ha creato disagi pesanti sui servizi erogati alla cittadinanza locale e sollecitato proteste quotidiane, oltre ad aumentare ulteriormente la disparità di servizi per le aree interne, ai danni delle fasce più deboli. Gli uffici postali di Mongiana - prosegue il deputato - risultano baricentrici nel comprensorio di riferimento in quanto utilizzati non solo dai cittadini del paese ma anche dalle comunità limitrofe, in guisa tale che assumere come parametro di razionalizzare la popolazione residente non appare adeguato, dovendo tenersi conto semmai almeno dell’avanzata età media degli utenti, dello stato delle infrastrutture viarie, dello stato dei servizi postali nei comuni vicini e del rischio di assembramento esterno causato dal necessario contingentamento di ingressi all’interno. Inoltre, a conferma del carattere baricentrico di Mongiana, deve dirsi che, pur in presenza di pochi residenti, hanno sede: il Comando provinciale carabinieri forestale di Vibo, il Reparto carabinieri biodiversità, il Nucleo tutela biodiversità carabinieri Reparto a cavallo. È poi presente una sede operativa di Calabria Verde, settore Forestazione, ente della Regione Calabria, oltre al MUFAR - Museo delle Reali Fonderie Borboniche».

Viscomi interroga, quindi, il ministro De Micheli per sapere «se ritiene doveroso assicurare che i criteri di razionalizzazione emergenziale dei servizi postali tengano conto di elementi di valutazione differenziati quali anzianità degli utenti, difficile mobilità sul territorio, deficit digitale delle aree interne, carenza dei servizi in comuni viciniori e soprattutto degli effetti di incremento del rischio epidemico per via degli assembramenti all’esterno e del contingentamento delle presenze all’interno nei pochi punti aperti in un ridotto numero di giorni». Il deputato del Pd chiede, infine, al ministro «se ritiene di operare affinché Poste Italiane riveda il piano di riorganizzazione dei servizi territoriali in Calabria sulla base di criteri idonei a ridurre le lamentate condizioni di disagio».