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Lunedì, 30 Gennaio 2012 12:54

Ospedale, il Comitato incontra sindacati e commercianti: sì allo sciopero generale

Scritto da Bruno Vellone
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mini comitato-commerciantiSERRA SAN BRUNO – La lotta a difesa dell’ospedale “San Bruno” non si ferma. All’assemblea convocata dal Comitato civico Pro-serre per la dichiarazione dello stato di agitazione e la successiva proclamazione dello sciopero generale, ieri sera a palazzo Chimirri, c’erano cittadini, commercianti, esercenti e imprenditori, ma soprattutto le sigle sindacali che unanimi hanno accolto la proposta del Comitato. Dunque, sì allo sciopero generale per protestare contro la chiusura del nosocomio serrese che a fine marzo non avrà i numeri per essere mantenuto. Ad aprire gli interventi il presidente del comitato Salvatore Albanese, che ha sottolineato come col piano di rientro si è creato “un divario netto tra quello che chiedono i cittadini e le scelte della politica. Se la sanità è malata – ha aggiunto – la colpa è di chi ha amministrato la cosa pubblica negli ultimi decenni.

In questo momento la politica non rappresenta il bene dei cittadini”. Ma una cosa è sicura, rileva ancora Albanese, “negli ultimi quattro mesi sono morte sette persone per infarto nell’ambulanza che li trasportava presso un ospedale attrezzato, siamo soli, non siamo rappresentati da chi abbiamo scelto e votato”. E proprio con riferimento all’ex reparto di Cardiologia che pure «esisteva e funzionava» presso il nosocomio serrese, il rappresentante dello Slai-Cobas Bruno Pisani non ha mancato di dire come la sua chiusura “è stata una vendetta trasversale. Sull’ospedale – ha ribadito l’esponente sindacale – si sono fatte solo parole sin da quando era sindaco Raffaele Lo Iacono e suo vice Raffaele Masciari che avevano dichiarato che si sarebbero dimessi se la ginecologia fosse stata chiusa, cosa che poi avvenne ma le loro dimissioni non ci furono”. Secondo il sindacalista di base si sarebbero registrate “illegalità nelle modalità di trasferimento dei lavoratori mentre per quanto riguarda le ambulanze, il servizio di gestione del Suem dovrebbe essere regionale e non affidato alle singole Asp”. Dal canto suo, il coordinatore delle Serre della Cgil Rinaldo Tedesco ha evidenziato come “l’ospedale di Serra non serve soltanto ai serresi ma a tutte le persone del comprensorio, il suo problema è legato ai tanti che affliggono il territorio come quello della viabilità”. Il rappresentante della Cisl e membro del comitato Biagio Vavalà ha lanciato un messaggio al primo cittadino serrese: “Il sindaco – ha detto – è la massima autorità in ambito sanitario ed è necessaria la sua presenza. Se andiamo avanti cosi – ha ammonito – al 31 marzo l’ospedale non avrà i numeri per il suo mantenimento e di conseguenza verrà chiuso. Oggi nel nostro territorio non vengono garantiti nemmeno i livelli essenziali di assistenza”. Articolato l’intervento di Luciano Prestia della Uil il quale dopo aver detto di essere “qui per gli stessi motivi per i quali sono assenti i rappresentanti politici” ha criticato l’operato dei consiglieri regionali serresi (Salerno e Censore). “I due consiglieri regionali – ha detto – rappresentano, nel bene e nel male, tutto quello che politicamente è stato fatto negli ultimi tempi, ora bisogna fare un bilancio e vedere cosa esisteva 10 anni fa e cosa è rimasto oggi. Quello che c’è – ha continuato riferendosi all’assenza dei politici  – è il fallimento della politica ed infatti i politici si sono vergognati di partecipare a questa assemblea”. Non sono mancati strali nei confronti dell’amministrazione comunale serrese, rea secondo Prestia di non avere “un programma di sviluppo al di là del programma presentato dal sindaco Rosi. Del suo programma – ha detto – non verrà fatta nemmeno una virgola poiché sono solo parole fumose, quando uno fa il sindaco per telecomando, succede sempre cosi”. Nel corso dell’assemblea, a cui erano stati invitati almeno una dozzina di sindaci del comprensorio, è intervenuto il presidente del consiglio comunale di Fabrizia Domenico Suppa, unico rappresentante dei tanti comuni presenti sul territorio. Lo sciopero generale in difesa dell'ospedale, iniziativa appoggiata da tutte le forze sociali presenti all'incontro, si terrà presumibilmente nel mese di febbraio, in data ancora da concertare con i sindacati e i rappresentanti delle categorie che nella zona aderiranno alla mobilitazione.

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