Il tempo stringe e nulla pare ancora assodato, anzi l’impressione è che ovunque si respiri grande incertezza. Un’incertezza che potrebbe presto condurre ad un improvviso e definitivo colpo di scena. Mancano una manciata di ore al mezzogiorno di sabato 28 dicembre: tempo massimo per la presentazione delle liste che concorreranno alle elezioni regionali di fine gennaio, ma le “manovre dell’ultimo minuto” sembrano a dir poco sofferte. C’è grande fermento all’interno dei vari schieramenti, soprattutto rispetto alla composizione delle liste, sia nella coalizione di centrodestra che in quella di centrosinistra.

Il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto (che da mesi lavorava ad una sua candidatura a rappresentanza di un centrodestra calabrese compatto) dopo aver incassato i veti dei vertici nazionali della coalizione sarebbe intenzionato a correre in solitaria, chiudendo definitivamente la porta all’eventuale sostegno alla candidata ufficiale Jole Santelli (espressione di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia). In un post pubblicato su Facebook due giorni fa, Occhiuto si è detto sicuro che «quest’anno Babbo Natale porterà un sacco pieno pieno di voti di opinione. Lasciamo il carbone della Befana a coloro che voteranno i signori delle preferenze che hanno rovinato la Calabria». E su questa posizione, il sindaco di Cosenza, pare essere rimasto.

Turbolenze anche nel centrosinistra, dove il candidato Pippo Callipo ha fissato paletti molto rigidi per la scelta dei candidati della sua coalizione. Liste pulite e rottura con il passato. Nessuno sconto in tal senso da parte dell’imprenditore vibonese: «Vaglierò personalmente ogni proposta – ha tuonato – e avrò l’ultima parola su ogni candidato. Non ci sarà spazio per corrotti, corruttori e per quanti siano anche lontanamente in odore di mafia. E nemmeno per i professionisti della politica: non dovranno essere candidati coloro che hanno già fatto tre legislature tra Consiglio regionale e Parlamento». Una linea dura che spingerebbe fuori dagli schieramenti molti big della “politica per mestiere”, che da anni rimbalzano da una campagna elettorale all’altra, da un’istituzione all’altra, ma che starebbero per scontrarsi ora contro il muro di gomma eretto da Callipo. Una decisione sulla quale ha sicuramente prodotto i suoi effetti la maxiretata del procuratore Gratteri, un blitz di vastissime dimensioni che ha finito per scoperchiare tresche pericolose tessute da tempo tra gli uomini dei clan e quelli della politica.

Tanto nel centrodestra quanto nel centrosinistra il clima di incertezza regna dunque sovrano. Un’incertezza che potrebbe condurre ad esclusioni eccellenti che disegnerebbero in Calabria un quadro politico elettorale del tutto rivoluzionato.