Martedì, 15 Maggio 2012 14:36

Rosanna Federico (Pd) smentisce il dialogo col Pdl: 'Ricostruzioni fantasiose'

Scritto da Redazione
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mini rosanna federicoRiceviamo e pubblichiamo: Il fantasioso articolo apparso domenica è stato sicuramente utile a ridestare un po’ il chiacchiericcio politico domenicale ma ha paventato scenari che appartengono più alla fantapolitica che alla politica reale. Se è pur vero che la politica ci ha abituati a continui cambiamenti, un accordo tra PD e PDL, in un momento in cui l’Europa intera sta andando a sinistra e i risultati delle ultime amministrative hanno evidenziato una voglia di certezze ideologiche e di bipartitismo, sarebbe, oltre che inverosimile, alquanto antistorico e sicuramente poco opportuno. Della simpatica e curiosa ricostruzione fatta dal giornalista - che ha giustamente utilizzato un condizionale rafforzato - né io, né il Consigliere regionale Censore, né il partito - né, ritengo, il Sindaco – siamo, pertanto, reali attori. Nelle scorse competizioni elettorali la mia candidatura ha voluto rappresentare un’idea di rinnovamento, ma un rinnovamento non solo nei nomi o nelle facce, bensì nel modo di fare politica. Proprio in quest’ottica, il mio agire è e sarà sempre chiaro, limpido, lineare ed ossequioso del mandato popolare che oltre mille cittadini serresi mi hanno consegnato nel votarmi.

Come ho fatto sinora continuerò a portare avanti un’opposizione civile, democratica e a viso aperto, senza personalismi, senza faziosità e solo con gli strumenti istituzionali che la legge mette a disposizione. Un’opposizione che parta, non dallo spirito di rivalsa o di vendetta, ma dai bisogni reali della comunità che in questo particolare momento storico, politico e sociale, chiede alla classe politica di mettere da parte beghe ed interessi personali e di lavorare per alleviare gli effetti di una crisi economica che sta seriamente minando il tessuto sociale. E, finora, pur seguendo questa linea, non ho fatto sconti all’amministrazione su quelli che,ritengo, siano i temi più importanti da affrontare.

Assieme al partito abbiamo promosso azioni volte alla tutela dell’ospedale - presidio non solo di salute, ma di civiltà - e criticato duramente qualunque aumento della pressione fiscale sui cittadini protestando contro l’innalzamento della tassa sui rifiuti e chiedendo la determinazione al minimo delle aliquote IMU. Da consigliere ho presentato interrogazioni al Sindaco sul problema dell’acqua chiedendo lumi sulla qualità di un bene fondamentale e sollecitando continui controlli; sullo stato della raccolta differenziata che, ormai, sembra un lontano ricordo; sulla salubrità della “isola ecologica” di Fillò che potrebbe ripercuotersi sulla salute dell’ambiente circostante e dei cittadini; sulla sospensione dell’attività della piscina comunale, che per oltre sei mesi è rimasta inspiegabilmente chiusa privando i serresi di un servizio di grande rilievo. Ho presentato al Sindaco una mozione chiedendo, in considerazione della crisi economica che gli italiani ed ancor più i serresi stanno vivendo, la determinazione al minimo dell’aliquota IMU e l’innalzamento al massimo delle detrazioni per la prima casa. E, nell’ultima conferenza stampa, indetta presso il circolo del PD, abbiamo evidenziato gli argomenti sui quali, accanto a quelli già menzionati, continueremo a pressare l’Amministrazione Rosi (ambiente; rilancio turistico ed economico del paese; rilancio dell’edilizia con l’approvazione del PSC; tutela dei diritti dei lavoratori LPU ed LSU; decoro urbano…).

Su questi grandi temi continueremo a lottare sia in seno al Consiglio Comunale, sia dal di fuori perché l’obiettivo del PD serrese non è certo quello di “correre in soccorso del vincitore” ma svolgere degnamente il proprio ruolo, vigilando sull’operato di chi amministra e lavorando per il bene della comunità in modo da potersi proporre come valida forza alternativa di governo.

Rosanna Federico (consigliere comunale Pd)

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    Dalle chiacchiere ai fatti, già oggi in sede di approvazione del DUP abbiamo verificato quanto regge il patto di potere sancito - officiante Vito Pitaro, con Mangialavori e il centrodestra - sulle elezioni provinciali di Vibo. Gli eroici tutori dell'ortodossia democratica in salsa vibonese hanno fatto ancora una volta da stampella a Costa e dimostrato, qualora ce ne fosse ancora bisogno, quali erano i contorni del baratto politico stipulato in sfregio al Pd di tutto il territorio vibonese.

    Repentinamente chi, per qualche giorno, quando il proprio voto valeva 8, ha fatto il leone, è tornato a farsi pecorella in consiglio comunale quando è tornato valere 1, esattamente come accade da 3 anni. Del resto, la clamorosa incoerenza del gruppo dei "lanciatori di segnali" e cacciatori di incarichi in astinenza, oltre che nella totale infondatezza dell'assunto secondo cui per rafforzare il partito a Vibo bisogna votare Forza Italia, sta nella faccia tosta di presentarsi in federazione sedendo allo stesso tavolo con un consigliere che appena sei mesi fa si è candidato alle politiche in altra coalizione e che è già automaticamente decaduto dell'anagrafe degli iscritti.

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    Dirigente del Partito democratico

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