Lunedì, 15 Aprile 2013 15:17

Sanità: percepisce pensione da 5mila euro, Scopelliti lo nomina direttore amministrativo dell’Asp

Scritto da Salvatore Albanese
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mini Giuseppe-ScopellitiNuvole nere tornano ad addensarsi sul cielo della sanità calabrese. Questa volta ad agitare le acque è il caso delle nomine ai vertici dell’Asp di Reggio Calabria partorite di recente dal governatore Giuseppe Scopelliti. A balzare agli onori della cronaca è il caso di Vincenzo Scali, ex ufficiale superiore della Capitaneria di Porto nominato Direttore Amministrativo dell’Asp di Reggio Calabria, nonostante il divieto previsto dalla legge 724 del 1994, che impedisce il cumulo tra pensione anticipata di anzianità e lo svolgimento di incarichi a qualsiasi titolo. 

Nel dettaglio l'ex uffficiale Scali sarebbe stato nominato da Scopelliti alla carica di direttore amministrativo dell'Azienda sanitaria provinciale reggina, ruolo che gli permette di giovare pertanto di una retribuzione di 134mila euro l'anno, pur percependo allo stesso tempo una pensione di invalidità totale di circa 5mila euro al mese.

Ad accusare Scopelliti di illegittimità nella nomina è stato il Consigliere regionale, in quota Pd, Demetrio Naccari Carlizzi che, senza alcun indugio, ha presentato un'interrogazione regionale per chiedere lumi riguardo ai requisiti dei manager sanitari nominati di recente ed, in particolar modo, riguardo alla presenza di un direttore nominato “pur essendo stato posto in quiescenza per riconosciuta inabilita assoluta per la quale percepisce pensione di invalidità a qualsiasi proficua attività lavorativa”.

Quella delle nomine dei vertici sanitari provinciali e regionali, è per la Calabria una questione aperta, mai realmente risolta, che ogni volta lascia pesanti punti interrogativi riguardo a quale sia la netta linea di confine fra meriti, attitudini e mero favoritismo politico, ma questa volta il fatto è inequivocabile: Scopelliti, in piena contraddizione alla legge, avrebbe quindi nominato il pensionato d’oro Scali alla guida del settore amministrativo dell’Asp reggina senza che questo, inoltre, abbia maturato i 5 anni di direzione sanitaria pubblica o privata (altro requisito fondamentale per la nomina).

Lo scandalo Scali si aggiunge quindi alle polemiche suscitate dalla recente nomina, operata anche questa dal governatore calabrese, di Francesco Miceli ex chirurgo in pensione dal settembre 2012, già candidato alle regionali del 2010 nella lista Scopelliti Presidente, a Direttore Sanitario dell’Asp di Vibo Valentia.

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    «Effettuare le dovute prenotazioni in totale autonomia tramite internet, scegliendo giorni e orari tra quelli disponibili, evitando al tempo stesso lunghe telefonate o estenuanti file agli uffici».

    Sono queste, in sintesi, le proposte avanzate dal consigliere regionale vibonese Vincenzo Pasqua e contenute in una mozione rivolta al presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio.

    «Si tratta di un’iniziativa – afferma Pasqua – per snellire le procedure di prenotazione e pagamento delle visite specialistiche ed ambulatoriali nelle strutture sanitarie della Calabria. È una proposta tanto semplice quanto rivoluzionaria. L’idea – prosegue il consigliere regionale – è di permettere agli utenti della sanità calabrese di potere effettuare le prenotazioni e i relativi pagamenti utilizzando Internet, attraverso i portali istituzionali delle diverse Aziende ospedaliere e sanitarie o comunque nel modo che verrà ritenuto più opportuno. Uno strumento da affiancare a quelli già esistenti – ovvero gli uffici ticket e il Centro unico di prenotazione – che sia al passo con la tecnologia e permetta un notevole risparmio di tempo a chiunque disponga di una semplice connessione internet, da smartphone, tablet o pc, magari realizzando una apposita App. Ad ognuno, con la prescrizione del medico curante che contiene tutte le informazioni necessarie – continua Pasqua – sarà quindi consentito di effettuare le dovute prenotazioni in totale autonomia, scegliendo giorni e orari tra quelli disponibili ed evitando lunghe telefonate o estenuanti file agli uffici, che a volte richiedono addirittura, per chi non può farne a meno, un giorno di permesso dal proprio posto di lavoro. È assolutamente doveroso andare incontro alle legittime istanze della popolazione calabrese, ed è nostro compito, fare in modo che la qualità della vita di ogni singolo cittadino, dal primo all’ultimo, migliori in ogni campo. E come tutti sappiamo quello della sanità è un settore che tocca le vite di ognuno di noi. Nel 2018 la politica deve attivarsi ancora più di prima per sfruttare appieno le immense opportunità offerte dalle innovazioni tecnologiche. In questo caso, con la mia mozione intendo proprio massimizzare i vantaggi per l’utenza calabrese: fare risparmiare tempo ai cittadini, riducendo di conseguenza le file agli sportelli, ed offrire un servizio che costerà un’inezia all’amministrazione regionale ed è pensato per tutti».

    E ancora: «La mozione nasce da una serie di considerazioni preliminari: non di rado, infatti, abbiamo assistito al blocco del sistema delle prenotazioni delle visite mediche, dovuto a cause diverse. Dobbiamo tenere presente che simili ritardi ingenerano sfiducia e disagi nell’intera popolazione, con notevoli ricadute anche sul piano dell’efficienza del sistema sanitario regionale. Purtroppo c’è da considerare anche che alcuni strumenti adottati, come il numero verde o la possibilità di effettuare prenotazioni nelle parafarmacie, non è riuscita a colmare del tutto il gap esistente tra la domanda di servizi e le possibilità offerte. È inconcepibile assistere a file interminabili con persone sofferenti. Ecco perché, nell’era del digitale, bisogna sfruttare queste occasioni e migliorare quanto più possibile i servizi, specie nel campo della sanità e della tutela del bene-vita. Il fine della mozione – conclude Pasqua – è dunque quello di impegnare la Giunta regionale a volere verificare l’opportunità di attivarsi nella direzione e con le modalità che riterrà più opportune al fine di risolvere la delicata problematica».

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