Sabato, 01 Febbraio 2020 15:51

Serra, Comune sospeso tra silenzi e sospetti: nuovi trasformismi per salvare l’amministrazione?

Scritto da Redazione
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SERRA - In gergo politico lo si definisce “mercato delle vacche”, molto più elegantemente la potremmo considerare come l’ennesima ciambella di salvataggio lanciata direttamente dai banchi dell’opposizione a beneficio di un’amministrazione comunale che non può esaurire così prematuramente la sua azione, «perché – le frasi di circostanza saranno eventualmente queste – per il bene della città bisogna mettere da parte le divisioni».

Archiviati i giorni delle “randellate”, il post elezioni regionali sembra caratterizzato da un’insolita calma piatta. Silenzi, inattesi e imprevisti, che in realtà dicono tanto, soprattutto da parte di quelli che più di ogni altro ultimamente si erano distinti come spietati fustigatori dell’amministrazione Tassone. I fatti sono noti: il sindaco tra poche settimane non sarà più sindaco e, da dimissionario o per incompatibilità, sarà costretto ad appendere al chiodo la fascia tricolore per approdare al consiglio regionale. Nella prima opzione, quella delle dimissioni, che sembra però anche la più improbabile, il ritorno alle urne sarebbe anticipato alla prima data utile dopo una breve gestione commissariale. Nel caso in cui si proceda invece alla decadenza per incompatibilità, il pallino passerebbe allora in mano al vice sindaco Jlenia Tucci, che andrebbe a insediarsi sulla poltrona più alta dell’assise cittadina da facente funzioni per traghettare Serra San Bruno al voto, previsto in tal caso per la primavera 2021. La stessa Tucci, però, per non rischiare di ritrovarsi il timone in mano per un periodo troppo breve, anzi brevissimo, dovrà poter contare sulla forza dei numeri e riuscire a convincere uno dei sei attuali consiglieri comunali d’opposizione a ripercorrere i suoi stessi passi e traslocare così in maggioranza. Come si ricorderà, infatti, proprio Jlenia Tucci pose rimedio alla crisi di inizio 2019, con il fatidico “salto della quaglia” che gli permise di acquisire la carica di vice sindaco e, superato lo steccato, passare da unico consigliere comunale di minoranza in quota “salerniana” a pilastro fondante della maggioranza “censoriana”. Un rattoppo resosi necessario, all’epoca dei fatti, a seguito dell’uscita dalla maggioranza di quello che fu ribattezzato come il gruppo dei “dissidenti”, i tre consiglieri comunali Walter Lagrotteria, Valeria Giancotti e Brunella Albano, del tutto insoddisfatti delle dinamiche gestionali interne in particolare al circolo cittadino del Partito democratico. Seguirono cruenti scontri verbali, alimentati nel corso delle sedute del consiglio comunale e da fiumi di roventi comunicati stampa, ma oggi che i giorni delle trattative potrebbero essere ritornati d’attualità il fronte dei “dissidenti” sembra essere piombato nel silenzio assoluto. Un silenzio indicativo, forse, di una sofferta riflessione rispetto alla possibilità di confermare la posizione attuale o di volersi risistemare tra le fila della maggioranza.

Ad oggi i numeri per la fatidica “spallata” ci sarebbero tutti, considerato che ai tre “dissidenti” fanno somma in consiglio comunale altri tre componenti dell’opposizione: Rosanna Federico, Alfredo Barillari e Cosimo Polito, tutti – almeno ancora pare – riconducibili al movimento Liberamente. Ma se i primi due hanno già tempestivamente chiarito con un lungo comunicato stampa la ferma intenzione di non voler fare da sponda ad eventuali conservazioni dello status quo, molto più compassata pare la posizione del terzo consigliere del gruppo che quello stesso comunicato si sarebbe addirittura rifiutato di sottoscriverlo. Secondo i meglio informati, Cosimo Polito avrebbe covato un certo disaccordo rispetto ad alcune decisioni intraprese dal gruppo in realtà già addirittura dall’Europee del maggio 2019. Una distanza che si è poi via via ulteriormente allargata nel tempo e che sarebbe emersa ora con tutte le conseguenze del caso.

Oltre metà minoranza, dunque, non si è ancora pronunciata sui rumors insistenti di un nuovo possibile rimpasto degli equilibri interni al consiglio comunale. Solo due consiglieri d’opposizione – Federico e Barillari, come già detto – hanno già chiuso le porte ad ogni potenziale sostegno all’eventuale nuovo corso tucciano. Gli altri quattro, Lagrotteria, Giancotti, Albano e Polito, continuano a prendere tempo e potrebbero convincersi ad accendere il calumet della pace per l'approdo nella nuova maggioranza. Un punto interrogativo che potrà sciogliersi solo da qui a breve, quando i silenzi sospetti per forza di cose dovranno trasformarsi in rivelazioni illuminanti.

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