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Martedì, 27 Agosto 2019 15:21

Serra, disavanzo in Bilancio per 1,8 milioni di euro: si va verso il predissesto

Scritto da Redazione
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È durata quasi quattro ore la seduta del consiglio comunale che si è svolta stamattina di fronte a una sala Chimirri praticamente vuota. Tutti presenti i componenti dell’assise cittadina, ad eccezione di Alfredo Barillari e Rosanna Federico (che hanno provveduto a far recapitare la giustificazione) e Cosimo Polito.

Per il resto, il consiglio ha approvato tutti i punti all’ordine del giorno, con i tre “dissidenti” (Walter Lagrotteria, Valeria Giancotti e Brunella Albano) che, durante la seduta, hanno ribattuto le tesi portate avanti dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Tassone. Dopo l’approvazione dei verbali della seduta precedente, il botta e risposta tra maggioranza e minoranza è iniziato già con la trattazione del secondo punto, relativo a una variazione d’urgenza al bilancio di previsione, relativamente alla deliberazione di giunta comunale numero 57 del 7 giugno 2019.  A seguito della relazione del vicesindaco Jlenia Tucci, il consigliere di opposizione Valeria Giancotti, nel corso del suo intervento, ha affermato che, «a causa dell’amministrazione sprovveduta e inadeguata targata Censore-Salerno-Procopio andremo incontro a un vero e proprio dissesto finanziario. Insomma, ci troviamo di fronte a un bel commissariamento». Dopo un’ampia discussione che ha coinvolto anche il sindaco Luigi Tassone e il consigliere di minoranza Walter Lagrotteria, il punto è stato approvato con i sette voti favorevoli della maggioranza, mentre la minoranza ha deciso di non partecipare al voto in quanto, a loro giudizio, la seduta «non è legittima perché manca il numero legale». Tassone, dal canto suo, ha ribadito la «validità della seduta anche alla luce di quanto già espresso in quelle precedenti». Stesso esito è accaduto per il terzo, il quarto e il quinto punto. La discussione più attesa era, però, quella relativa al ricorso alla “procedura di riequilibrio finanziario pluriennale” e alla “dichiarazione di insussistenza delle condizioni per l’approvazione del bilancio consolidato per l’esercizio 2018”. Il primo cittadino ha spiegato che «la situazione economica del Comune di Serra non è delle migliori. Abbiamo riconosciuto oltre 1 milione di debiti fuori bilancio e a questi si aggiungono diverse sentenze a noi sfavorevoli. C’è un disavanzo che ammonta a circa 1 milione e 800mila euro che, attualmente, non riusciamo a ripianare e a permettere il risanamento del bilancio. In ogni caso, proporremo un Piano di rientro che va dai 4 ai 20 anni e avremo 90 giorni di tempo per mandarlo al Ministero competente affinché proceda con l’approvazione. Questa misura, in ogni caso, non inciderà sui cittadini, né tantomeno possiamo parlare di dissesto. La situazione economica attuale - ha precisato Tassone - non va in alcun modo accollata a questa maggioranza. Siamo convinti che, attraverso un’azione sinergica, riusciremo a risalire la china». Pronta la replica di Lagrotteria, per il quale «l’accordo tra maggioranza e minoranza è stato fatto per scongiurare un dissesto che alla fine si è verificato, visto che i cittadini si ritroveranno le tasse aumentate». Dopo la trattazione del sesto punto, i consiglieri di minoranza hanno deciso di non rientrare per i restanti tre, approvati con i soli voti favorevoli della maggioranza.

Durante la riunione del civico consesso sono state affrontate, infine, anche altre questioni, come quella relativa alla zona Pip, per la quale il consigliere di minoranza Valeria Giancotti ha affermato che «con un progetto stilato già da noi quando eravamo in maggioranza, il Comune avrebbe avuto una riscossione certa, al prezzo stabilito a suo tempo. Così facendo, ci sarebbe stato sicuramente un disavanzo diverso». Si è parlato, inoltre, anche della zona di Santa Maria, «che poteva essere rimessa in sesto con un’entrata certa per il Comune» e del Piano strutturale comunale.