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Mercoledì, 04 Marzo 2020 13:12

Serra verso le Comunali | Il diktat di Censore: un candidato giovane e del Pd. Ipotesi ‘terzo polo’

Scritto da Salvatore Albanese
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Da sinistra: Jlenia Tucci, Maria Rosaria Franzè e Paolo Reitano Da sinistra: Jlenia Tucci, Maria Rosaria Franzè e Paolo Reitano

Prove tecniche di campagna elettorale già in corso per i gruppi che animano la scena politica locale. Serra San Bruno tornerà al voto prima del previsto e a sancirlo ufficialmente sono state le dimissioni presentate in maniera contestuale e congiunta da maggioranza e opposizione consiliare che di fatto hanno portato al commissariamento dell’ente. Una scelta innescata dall’elezione alla carica di consigliere regionale dell’ex primo cittadino Luigi Tassone che si è guadagnato, con la tornata dello scorso 26 gennaio, uno scranno tra i banchi di minoranza della massima assise calabrese. Sono seguiti giorni di riflessione, culminati per tutti con la decisione dell’immediato ricorso alle cabine elettorali.

Se i fatti sono noti, molto più sfumati restano i potenziali effetti in chiave Amministrative 2020. Si voterà tra maggio e giugno e quindi il tempo stringe. Solo tre mesi, giorno più giorno in meno, separano la cittadinanza da una nuova chiamata alle urne e in mezzo sarà tutto un fiorire di strategie e tatticismi. Ad oggi, possiamo sbilanciarci su un dato che rispetto alla discussione attuale pare un punto di partenza certo: le liste che sembrano proiettate a prendere parte alla contesa elettorale sono almeno 3.

STRATEGIA VINCENTE NON SI CAMBIA: PER CENSORE ANCORA UN GIOVANE DEL PD
Assodato il matrimonio di intenti tra La Serra Rinasce (gruppo di ispirazione censoriana) e in Alto Volare (riconducibile invece all’ex consigliere regionale Nazzareno Salerno) che hanno già annunciato di voler proseguire nel loro percorso condiviso e di presentarsi quindi sottobraccio alle elezioni, il nodo maggiore sembra quello della scelta del candidato alla carica di primo cittadino. Chi conosce bene l’ex parlamentare di Serra San Bruno si dice pronto a scommettere su due punti fermi. Il primo è che è assolutamente impensabile che Bruno Censore abbia deciso di spingere la maggioranza a rassegnare le dimissioni senza avere già da tempo in tasca e in mente il nome di un candidato sindaco su cui puntare. Altro elemento, il candidato sarà ancora un suo fedelissimo, una figura giovane e interna al locale circolo del Pd. In tal senso tra i favoriti a raccogliere l’eredità di Luigi Tassone, ecco prendere quota in particolare la figura di Maria Rosaria Franzè, componente da sempre della cerchia censoriana, presidente del consiglio comunale uscente, coordinatrice della kermesse “Serre in Festival” promossa nel corso delle ultime tre estati nella città della Certosa dall’associazione “Condivisione” presieduta proprio da Bruno Censore. Prevarrebbe così ancora una volta la linea giovane e soprattutto la discriminante del “vincolo fiduciario” che già si dimostrò vincente alle ultime amministrative con l’elezione a sindaco di Luigi Tassone, allevato e cresciuto politicamente sotto all’ala protettrice di Censore al pari di Maria Rosaria Franzè. C’è però un secondo nome, circolato insistentemente anche nella campagna elettorale delle Amministrative del 2016, quello del segretario cittadino del Partito democratico Paolo Reitano, che tuttavia anche stavolta non rappresenterebbe la prima scelta dell’ex parlamentare serrese.
Uno scenario del genere escluderebbe quindi a priori la potenziale candidatura del vice sindaco uscente Jlenia Tucci (che alle ultime Amministrative era alla guida di In alto volare) e di qualsiasi altra figura di “sintesi” dell’asse Censore/Salerno.

CONFERME PER LIBERAMENTE, MA URGE QUALCHE INNESTO PER COMPLETARE LA LISTA
Alfredo Barillari, senza alcuna ombra di dubbio, è ancora una volta il pretendente alla poltrona più alta di palazzo Tucci proposto dal movimento civico LiberaMente. La squadra sarà in larga parte riconfermata, al netto di qualche defezione, non lieve, come quella annunciata da Cosimo Polito che in una nota sottoscritta congiuntamente con Barillari stesso ha ufficializzato i rumors già nell’area da mesi. Ognuno per la sua strada, hanno fatto capire i due ex consiglieri d’opposizione proprio nel giorno in cui sono state depositate le dimissioni di massa. Fuori da LiberaMente sembra proiettato anche l’ex sindaco Bruno Rosi, scottato dal voto delle Regionali che lo ha relegato anche a Serra San Bruno ad un ruolo marginale viste le poche preferenze conseguite e il mancato sostegno, con qualche limitata eccezione, dei vertici del movimento civico. Sarebbero tuttavia diverse le adesioni – almeno a dire dei componenti interni al gruppo – palesate da nuovi pretendenti candidati alla carica di consigliere comunale smaniosi di entrare in LiberaMente. Molti avrebbero bussato dunque alla porta di Barillari per chiedere di entrare in lista, ma in realtà per gli esponenti del sodalizio civico l’idea sarebbe quella di riuscire – e non si starebbe rivelando un’operazione semplice – a sostituire gli esponenti in uscita dal gruppo (in primis proprio Polito e Rosi) con delle new entry capaci di dare identico apporto quantomeno in termini di consensi. Insomma, a poche settimane dal voto LiberaMente si scopre essere ancora un cantiere in cui i lavori in corso potrebbero portare in questi giorni ad una chiusura della lista molto più sofferta del previsto.

IL TERZO POLO DEGLI “SCONTENTI”
Ogni campagna elettorale che si rispetti ha un cosiddetto “terzo polo”, ossia un gruppo politico composto da elementi di matrice trasversale che trovano il collante giusto nell’essere semplicemente in disaccordo con le linee dettate dai rispettivi gruppi d’origine. Nella mischia è facile immaginare allora l’approdo di Polito e Rosi (in uscita da LiberaMente), ma anche dei tre dissidenti Walter Lagrotteria, Brunella Albano e Valeria Giancotti (già ex La Serra Rinasce, fortemente influenzati dalle opinioni dell’ex consigliere provinciale ed ex vicesindaco, e anche lui ex censoriano, Pino Raffele). I veri ideatori del “terzo polo”, o almeno il gruppo che da maggiore tempo starebbe lavorando al progetto, sono in realtà alcuni ex esponenti di In alto volare, ossia quella costola del partito salerniano che aveva maldigerito l’approdo di Jlenia Tucci e di Francesco De Caria nella maggioranza censoriana. Tra questi sicuramente Michele Ciconte, Domenico Zaffino e Adriano Tassone. Un gruppo più che composito dunque quello del “terzo polo”, strutturato da anime diverse che potrebbero però tentare di portare ciascuna acqua al rispettivo mulino e che per superare l’impasse dovrebbero quindi puntare su una figura super partes, equidistante da entrambe le forze. Cosa che sembra assai complicata e superabile solo nel caso in cui si possa decidere per il sostegno ad un soggetto “esterno”, un candidato a sindaco con nessuna esperienza politica alle spalle, che non abbia mai rivestito ruoli di peso in partiti politici e che sia espressione – come si suol dire – della società civile.